Estati sempre più roventi
Il tema del lavoro durante le giornate più calde è sempre stato cruciale, ma mai come in questi anni il problema è balzato alla ribalta. Quest’anno, poi, la prima forte ondata di calore è arrivata prima del solito, con temperature che già in giugno hanno superato i 35 gradi e sfiorato i 40 in diverse zone d’Italia, tanto che secondo il CNR sarà il giugno più caldo di sempre, dopo quello del 2003.
I dati parlano chiaro: come evidenzia il grafico sottostante elaborato dal Copernicus (il programma di osservazione della Terra dell'Unione Europea), oggi abbiamo già raggiunto un aumento medio di 1,4°C della temperatura terrestre rispetto all’epoca preindustriale e stiamo procedendo verso + 1,5 °C entro l’aprile del 2029.
Fonte: Copernicus
https://climate.copernicus.eu/
Clima da incubo nelle fabbriche: le cause e i rimedi
A livello normativo molte Regioni italiane sono intervenute regolamentando gli orari di lavoro all’aperto durante questa estate (in Lombardia, ad esempio, è vietato dal 2 luglio e fino al 15 settembre 2025 tra le 12:30 e le 16:00 se c’è un livello di rischio “alto”), ma rimane generalmente irrisolto il problema del personale che lavora all’interno, specialmente nei siti industriali delle fabbriche e nei capannoni.
Questo “discomfort” è diventato ormai la prassi ed è la conseguenza diretta di due fattori:
Per limitare il problema delle alte temperature in fabbrica, è possibile proporre di anticipare o posticipare i turni di lavoro, in modo da evitare le ore più calde della giornata. Una strategia, questa, già adottata in passato da diverse aziende ma che si rivela comunque un “palliativo” penalizzante per i lavoratori, costretti a cambiare le proprie abitudini.
Garantire condizioni di lavoro idonee implica scelte “definitive”, come quella di installare un impianto di raffrescamento o climatizzazione estiva. L’aria condizionata, di fatto, è oggi un asset indispensabile anche in contesti lavorativi dove un tempo non era necessaria.
Cosa dice la normativa sul clima nei luoghi di lavoro
Il microclima all’interno delle fabbriche, ossia la temperatura ambiente e l’umidità, molto spesso non è idoneo a garantire il rispetto in tema di sicurezza del lavoro: causa infatti stress termico, che influisce sul benessere e sulla salute dei dipendenti, determinando anche l’aumento degli infortuni. L’impatto che le alte temperature hanno sulla salute dei lavoratori, quindi, è molto importante.
La normativa italiana, in particolare il Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs. 81/08), non è vincolante in quando non stabilisce per l’estate un valore massimo di temperatura nei luoghi di lavoro, ma impone comunque al datore di lavoro l'obbligo di garantire condizioni microclimatiche adeguate, tenendo conto della tipologia di attività. In generale, si considera che una temperatura massima di 26°C sia accettabile per la maggior parte delle attività lavorative durante il periodo estivo.
Se non è tecnicamente possibile mantenere la temperatura sotto i 26 °C, il datore di lavoro dovrebbe implementare misure di protezione, come sistemi di raffreddamento localizzati o dispositivi di protezione individuale.
Per rispondere al problema del caldo in fabbrica oggi una delle soluzioni più efficaci, efficienti e comode è l’installazione di impianti di raffrescamento alimentati ad energia elettrica di tipo split Energysplit PRO di Viessmann.
Esattamente come i climatizzatori “split” domestici, si tratta di impianti elettrici a pompa di calore che sfruttano l’energia termica rinnovabile dell’aria esterna. Sono composti da un’unità da posizionare all’esterno e da un’unità interna, per cui risultano molto semplici e veloci da installare e, grazie alla loro potenza, sono in grado di raffrescare un ambiente indicativamente di 400 m2. Essendo pompe di calore reversibili, inoltre, possono essere utilizzati anche per riscaldare l’edificio in inverno.
La facilità e la flessibilità di installazione rendono questi climatizzatori adatti sia nel caso di nuova installazione che per la sostituzione di impianti esistenti, non causando fermi produttivi.
Esempio pratico di risparmio: raffrescamento, riscaldamento e fotovoltaico per il tuo capannone
Il climatizzatore EnergisplitPRO è alimentato elettricamente e, di conseguenza, offre l’opportunità di funzionare in abbinamento a un impianto fotovoltaico, esistente o di nuova installazione. In questo modo l’impianto di climatizzazione può funzionare a costi praticamente nulli, se l’impianto fotovoltaico è in configurazione di totale autoconsumo.
Sostituendo il vecchio impianto esistente, probabilmente alimentato a combustibili fossili, si trasforma di fatto il fabbricato in un edificio a Zero Emissioni (Zero Emission Building) secondo la Direttiva EPBD.
La contestuale sostituzione di un impianto di riscaldamento esistente, inoltre, offre un’opportunità importante: permette di accedere all’’incentivo statale del Conto Termico che garantisce un contributo diretto nell’ordine del 40-50% del costo complessivo dell’intervento.
Valorizzazione del brand: adottare misure efficaci contro lo stress da caldo migliora la reputazione aziendale interna ed esterna.
Prendiamo ad esempio un capannone di 400 m² da raffrescare con un impianto EnergisplitPRO da 40 kW. Durante l'estate, considerando che il capannone è chiuso la domenica, il fabbisogno termico sarà di circa 31.200 kWh, con un consumo elettrico di circa 9.750 kWh. Questo si traduce in un costo di circa 2.925 € (0,3 euro/kWh).
Se vuoi coprire questi consumi con il fotovoltaico in configurazione di totale autoconsumo, ti basterà una potenza da 9-10 kWp, a seconda della tua località. Approfittando dell’occasione e installando un impianto più grande, dimensionato sui consumi elettrici totali dell’azienda, potrai coprire buona parte dell’intero fabbisogno elettrico.
Ma non finisce qui.
Utilizzando lo stesso climatizzatore per il riscaldamento del capannone e sostituendo un impianto di climatizzazione invernale a gas metano, puoi ottenere un risparmio del 30%, equivalente a circa 2.100 euro. Inoltre, la sostituzione del vecchio impianto ti permette di accedere all'incentivo del Conto Termico, che può garantire fino a 11.500 euro in 5 anni per la singola macchina.
Combinando il risparmio economico, il contributo dell’impianto fotovoltaico e l’incentivo del Conto Termico, puoi ammortizzare i costi dell’investimento in circa 4-5 anni.
Investire in una soluzione di climatizzazione estiva e invernale come questa, quindi, non solo riduce i costi operativi, aumenta l'efficienza energetica e la sostenibilità ambientale, ma permette un ritorno sull'investimento estremamente veloce, non pesando per lungo tempo sui conti aziendali. E un ambiente più salubre e piacevole ai tuoi collaboratori, tutto l’anno!
Se desideri scoprire come migliorare l'efficienza energetica del tuo capannone, risparmiare sui costi di raffrescamento e riscaldamento e sfruttare al massimo gli incentivi disponibili, contattaci oggi per una consulenza gratuita. Il nostro team di esperti ti guiderà nella scelta delle soluzioni più adatte per la tua azienda e ti aiuterà a massimizzare il ritorno sul tuo investimento. Non perdere l’opportunità di trasformare la tua azienda in un modello di sostenibilità, vivibilità e risparmio!