Blog dell'Efficientamento Energetico per le Aziende

Bando efficienza energetica per le Pmi della Lombardia

Scritto da Industriale Viessmann | 23 settembre 2025

Regione Lombardia offre un contributo a fondo perduto e una garanzia gratuita sul finanziamento per interventi finalizzati a ridurre consumi ed emissioni, anche con impianti a fonti rinnovabili.


INDICE:

43 milioni di euro per investimenti in macchinari, impianti e rinnovabili

Quali imprese possono partecipare al bando di Regione Lombardia

Cosa si intende per PMI

Le condizioni da rispettare

Che cosa offre il bando

Quali interventi possono essere agevolati

Quando presentare la domanda

43 milioni di euro per investimenti in macchinari, impianti e rinnovabili

Sono oltre 43 i milioni di euro (per la precisione Euro 43.232.662) i fondi stanziati da Regione Lombardia per promuovere l’efficienza energetica nelle piccole e medie imprese.
La misura fa parte del programma “Linea impresa efficiente” e punta a ridurre i consumi energetici, l’impatto ambientale e le emissioni di CO2 del settore produttivo lombardo grazie all’adeguamento o al rinnovo degli impianti produttivi esistenti, anche con l’introduzione di energie rinnovabili.
Il bando consente di accedere a un contributo per investimenti in macchinari, impianti a fonti rinnovabili e tecnologie efficienti e sostenibili, che contribuiscono a ridurre l’impatto dei costi operativi delle aziende sia nei processi che nella gestione degli edifici, e ad aumentarne l’autonomia energetica. Spieghiamo nel dettaglio come funziona.

 

Quali imprese possono partecipare al bando di Regione Lombardia

Per partecipare al bando un’azienda deve possedere una sede operativa in Lombardia (la sede dove si vuole realizzare il progetto), deve essere iscritta nel Registro delle Imprese e avere almeno due bilanci depositati (o, per chi non è tenuto al deposito, due dichiarazioni fiscali). Inoltre, deve essere in regola con la stipula di contratti assicurativi contro i danni (se previsti dalla normativa) e rientrare nella classificazione da 1 a 10 secondo la metodologia di Credit Scoring come prevista dal Fondo centrale di garanzia.

Sono escluse le aziende appartenenti ai settori agricoltura, silvicoltura e pesca (ad eccezione di quelle agromeccaniche), quelle afferenti all’attività finanziaria e assicurativa e le imprese attive nel settore del tabacco.

 

 

Cosa si intende per PMI

Vale la pena ricordare cosa si intende per PMI secondo la normativa, riportando quanto contenuto nel DM 14/4/2005 che recepisce le norme europee. Secondo questa definizione, la categoria delle microimprese, delle piccole imprese e delle medie imprese (complessivamente PMI) è costituita da imprese che hanno meno di 250 occupati e, contemporaneamente, hanno un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro (oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro).

All’interno della macrocategoria PMI, le piccole imprese sono quelle con meno di 50 occupati e un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro. Le microimprese, infine, hanno meno di 10 occupati e un fatturato annuo o totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro.

 

 

Le condizioni da rispettare

Un importante “paletto” da rispettare in fase di progetto per accedere al bando riguarda i risparmi energetici minimi da conseguire con gli interventi.
Il bando, infatti, prevede che il progetto porti a una riduzione di almeno il 30% delle emissioni climalteranti rispetto a quelle ex ante, relativamente alla sede operativa situata in Lombardia oggetto del progetto, oppure relativamente ai processi produttivi interessati.
Inoltre, gli interventi devono essere inseriti all’interno di una Diagnosi energetica redatta da un EGE certificato UNI CEI 11339.
Infine, il progetto deve avere un importo compreso tra 100.000 euro (il minimo), e 5 milioni di euro (il massimo).




 

Che cosa offre il bando

Il nuovo bando di Regione Lombardia prevede due livelli di agevolazione:

  • un contributo a fondo perduto;
  • una garanzia regionale gratuita su un finanziamento a medio-lungo termine concesso da parte di un soggetto finanziatore che ha sottoscritto la Convenzione Quadro con Regione Lombardia, ai sensi della D.G.R. del 14 novembre 2022 n. 7345. Il finanziamento deve servire a coprire la quota parte non coperta dal contributo a fondo perduto, fino al 100% dell’investimento ammissibile.

 
L’entità del contributo a fondo perduto varia a seconda del tipo di intervento e della dimensione dell’impresa.
In particolare, per gli investimenti per la promozione di energia da fonti rinnovabili, di idrogeno rinnovabile e di cogenerazione ad alto rendimento è pari al:

  • 45% del totale delle spese ammissibili per tutte le imprese.

Per investimenti in efficienza energetica che non riguardano gli edifici:

  • 20% del totale delle spese ammissibili per le micro e piccole imprese;
  • 15% del totale delle spese ammissibili per le medie imprese.

 
Per il regime di aiuto compreso nel Regolamento de minimis, il contributo massimo concedibile è pari al 25%, fino a un massimo di 250.000 euro.
 
L’incidenza complessiva dell’agevolazione che può essere erogata (tecnicamente è l’intensità di aiuto) è pari alla somma del contributo a fondo perduto e dell’aiuto percepito sotto forma di garanzia gratuita. Per le misure di efficienza energetica diverse da quelle relative agli edifici, si arriva al 25% del totale nel caso delle micro e piccole imprese, mentre per le medie imprese la percentuale è del 20%. Per gli investimenti in fonti rinnovabili, idrogeno rinnovabile e cogenerazione ad alto rendimento, l’aiuto massimo complessivo è pari al 50% per tutte le PMI.
L’ agevolazione non è cumulabile con altre agevolazioni concesse per le medesime spese, sia con quelle qualificabili come aiuti di Stato sia con gli incentivi fiscali.

 

Quali interventi possono essere agevolati

Di seguito l’elenco degli interventi ammessi per partecipare al bando. Come si può vedere, vi sono degli interventi “trainanti”, ossia necessari in ogni caso, e degli altri interventi che possono accedere all’agevolazione solo se sono “trainati” dai precedenti:

  • macchinari, impianti di produzione, attrezzature e hardware (intervento trainante);
  • sistemi di domotica per il risparmio energetico e/o apparecchi LED a basso consumo in sostituzione dell'illuminazione non LED e/o sistemi di monitoraggio dei consumi energetici intervento trainante);
  • impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili solo se abbinati almeno a una delle due voci precedenti (intervento trainato). Gli impianti fotovoltaici sono ammissibili solo se realizzati su edifici o su strutture preesistenti come pensiline, tettoie o serre;
  • impianti di cogenerazione ad alto rendimento qualificati come CAR dal GSE, alimentati a fonti rinnovabili, sempre se sono in combinazione con uno dei primi due interventi;
  • impianti per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, attraverso lo sfruttamento dell’energia dell’ambiente e geotermica pompe di calore, solare termico o da  biomasse (interventi trainati).

Anche gli impianti solari termici sono ammissibili solo se la realizzazione avviene su edifici o su strutture preesistenti:

  • impianti per la produzione di energia termica non alimentati a fonti fossili diversi dalla voce precedente (ad ex idrogeno), per un importo massimo pari al doppio della voce di spesa di cui al primo e/o secondo punto;
  • sistemi di accumulo/stoccaggio dell’energia prodotta solo in combinazione con la voce di spesa di cui al primo e/o secondo punto;
  • spese tecniche di consulenza correlate alla realizzazione del progetto (per esempio, per progettazione, relazioni tecniche specialistiche e diagnosi energetiche) per un importo massimo pari al 10% dei costi complessivi degli interventi.

 

 

Quando presentare la domanda

Lo sportello per presentare domanda di accesso al bando è stato aperto il 16 settembre 2025 e sarà disponibile fino ad esaurimento delle risorse stanziate da Regione Lombardia.

È importante ricordare che alla domanda bisogna allegare una Diagnosi Energetica che evidenzi gli interventi e le soluzioni impiantistiche individuate all’interno del progetto, oltre a un’attestazione da parte di un soggetto finanziatore dell’avvenuta delibera di finanziamento.

Le spese ammissibili devono essere sostenute a partire dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda, e i progetti devono essere realizzati e rendicontati entro 18 mesi dalla data di notifica di concessione dell’agevolazione, salvo una proroga di tre mesi che deve essere motivata.