Arrivano 40 milioni di euro per le aziende laziali, messi a disposizione dalla Regione Lazio con il bando “Efficienza Energetica e Rinnovabili per le Imprese” che sostiene investimenti per il risparmio energetico e per la produzione di energia da fonti rinnovabili tramite un contributo a fondo perduto.
Le risorse stanziate fanno parte della dotazione del Programma FESR 2021-2027, ed è previsto che la misura possa essere rifinanziata.
La procedura è a sportello con presentazione delle domande a partire dal 16 settembre 2024.
Il bando è il primo strumento attuativo nell’ambito di una strategia che nel complesso destina circa 160 milioni per la transizione green delle imprese laziali.
Il bando è destinato a imprese registrate al Registro Imprese Italiano in regime di contabilità ordinaria, con una o più unità produttive oggetto del progetto situate nel Lazio, e in possesso dei requisiti previsti per contrarre con la Pubblica Amministrazione.
Ogni impresa può presentare un solo progetto per una o più unità produttive.
L’impresa, inoltre, deve possedere le risorse e i meccanismi finanziari adatti a garantire il completamento del progetto.
Unico requisito dimensionale per accedere al bando riguarda i consumi energetici di energia primaria non rinnovabile: nell’anno 2023 i consumi del sito produttivo oggetto dell’intervento devono essere stati complessivamente pari o superiori a 60 MWh/anno.
A questi interventi, che fungono tra “trainanti”, possono essere affiancati come “trainati”: investimenti per produzione di energia da fonti rinnovabili (da fonte solare, eolica, idraulica, geotermica o marina).
Entro i tre mesi precedenti alla data della domanda di accesso al bando, deve essere effettuata una diagnosi energetica ex ante (ossia prima degli interventi) che evidenzi gli interventi da effettuare, seguita da una relazione tecnica ex post.
Ogni progetto nel complesso deve determinare una riduzione di almeno il 30% delle emissioni dirette e indirette di gas serra rispetto alle emissioni prima dell’intervento. Per quanto riguarda gli investimenti per l’efficienza energetica degli edifici, se previsti, devono determinare una riduzione di almeno il 30% dei consumi di energia primaria. Per entrambi i calcoli si tiene conto anche dell’impatto degli eventuali investimenti in produzione di energia da fonti rinnovabili.
L’ investimento non deve essere inferiore a 150.000 euro, mentre non è previsto un tetto massimo al valore. I progetti, infine, devono essere avviati dopo la presentazione della domanda e conclusi e rendicontati entro 18 mesi dalla data di concessione del contributo.
L’agevolazione prevista dal Bando della Regione Lazio consiste in un contributo a fondo perduto che prevede una quota di anticipazione del 40% del contributo spettante, un eventuale acconto relativo allo stato di avanzamento lavori e un saldo finale da richiedere entro 18 mesi dalla data di concessione del contributo, a fronte delle spese effettivamente sostenute.
Il contributo massimo erogabile è di 2 milioni di euro per ciascun progetto. Il contributo relativo agli investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili non può superare il 50% del contributo totale spettante.
Sono previste diverse intensità di aiuto massime (ossia l’importo lordo del contributo a fondo perduto calcolato come percentuale rispetto alle spese ammissibili) a seconda del tipo di investimento e della dimensione dell’impresa.
Investimenti per l’efficienza energetica dei processi produttivi
Investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili
Tutti gli investimenti per l’efficienza energetica devono essere motivati dalla Diagnosi energetica preliminare e dalla relazione tecnica finale.
Per quanto riguarda il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, sono agevolabili le spese per migliorare le prestazioni dell’involucro edilizio e degli impianti per riscaldamento, raffrescamento, produzione di acqua calda sanitaria, ventilazione, illuminazione, favorendo il passaggio dal vettore termico a quello elettrico. Stiamo quindi parlando essenzialmente di acquisto e installazione di sistemi per il riscaldamento o raffreddamento da fonti energetiche rinnovabili come le pompe di calore (come le pompe di calore di media e alta potenza Viessmann e i sistemi di climatizzazione VRF ad espansione diretta).
Non sono ammessi l’acquisto e installazione di sistemi alimentati a combustibili fossili, impianti di cogenerazione, teleriscaldamento e/o teleraffreddamento.
Gli investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili può riguardare:
Possono essere incluse le spese per opere murarie e quelle di progettazione, entrambe entro il limite del 10% delle spese totali.
Ne limite del 4% del valore totale del progetto sono ammissibili al contributo anche le spese per la Diagnosi energetica (a meno che l’impresa non sia obbligata per legge) e la relazione tecnica a fine intervento che deve evidenziare gli investimenti realizzati e i risultati di risparmio energetico effettivamente conseguiti.
Il bando Efficienza Energetica e Rinnovabili per le Imprese della Regione Lazio prevede una procedura a sportello: significa che viene rispettato l’ordine cronologico di presentazione delle domande. Si può presentare domanda online mediante la piattaforma GeCoWEB Plus a partire dalle ore 12.00 del 16 settembre 2024 e fino alle ore 18.00 del 16 luglio 2025.
Ad occuparsi della verifica dei requisiti di ammissibilità formale dei progetti è Lazio Innova, società in house della Regione Lazio. Una volta verificata l’ammissibilità, verrà attribuito un punteggio a ogni progetto che ne determinerà la posizione utile nella “classifica” per aggiudicarsi il contributo, compatibilmente con le risorse disponibili. Per essere ammessi bisognerà ottenere un punteggio minimo di 40 punti per le Pmi e di 55 punti per le grandi imprese.
Diversi sono i criteri di valutazione per l’assegnazione del punteggio e qui riportiamo i principali.
Le imprese più energivore sono premiate. Fermo restando la soglia limite di 60 MWh di consumi di energia primaria, il punteggio massimo (pari a 15 punti) è attribuito alle imprese che hanno un fabbisogno superiore a 750 MWh.
Nel caso di investimenti per la produzione di energia da fonte rinnovabile, la richiesta di una percentuale di aiuto inferiore rispetto a quella massima prevista dà diritto a un punteggio superiore (il punteggio è pari a zero se si richiede la massima intensità di aiuto e pari a 30 se viene richiesta la metà); in tal modo si privilegiano le imprese che contribuiscono in misura maggiore al cofinanziamento del progetto;
Nel caso di investimenti per l’efficienza energetica degli edifici, vengono premiati i progetti che portano a una maggiore riduzione dei consumi di energia primaria; in particolare, il punteggio minimo pari a zero attribuito ai progetti che presentano una riduzione pari al 30%, mentre con una riduzione pari o superiore al 55% si ottiene il punteggio massimo di 25 punti.
Tempi di ritorno dell’investimento: a tempi di ritorno più lunghi corrispondono punteggi maggiori. Il punteggio massimo (pari a 20 punti) è attribuito ai progetti che presentano un tempo di ritorno sull’investimento pari o superiore a 120 mesi. In tal modo si premiano le imprese che realizzano investimenti che sono redditizi nel lungo periodo