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Parco Agrisolare 2023: parte il nuovo bando da 1 miliardo

Scritto da Alberto Villa | 5 giugno 2023

A partire dal 12 settembre 2023 potranno essere presentate le domande per accedere alla nuova tranche di incentivi da 1 miliardo di euro del Parco Agrisolare.

 

Indice:
  1. Il nuovo bando Parco Agrisolare entra nel vivo
  2. Per il fotovoltaico sui tetti agricoli si sblocca un altro miliardo
  3. Cosa è il Parco Agrisolare?
  4. Chi può accedere al bando Parco Agrisolare?
  5. Quali sono i contributi del bando Parco Agrisolare 2023?
  6. Cosa è il vincolo dell’autoconsumo?
  7. Cosa è l'autoconsumo condiviso?
  8. Quali interventi accedono al contributo?
  9. Quali sono i massimali di spesa?
  10. Come sarà erogato il contributo?

 

  1. Il nuovo bando Parco Agrisolare entra nel vivo

Dopo la firma del decreto da parte del Masaf (Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste) il 19 aprile scorso e il successivo via libera da parte dalla Commissione Europea, è arrivato l’ultimo tassello che apre definitivamente le porte al nuovo bando da quasi 1 miliardo di euro per il Parco Agrisolare 2023. Il 27 luglio 2023, infatti, Il Masaf ha pubblicato l’Avviso pubblico con le modalità per la presentazione delle domande di accesso ai nuovi incentivi per la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, anche in caso di “autoconsumo condiviso” da parte di gruppi di imprese.

Le proposte per accedere alle risorse dovranno essere presentate, in conformità alle istruzioni del Regolamento Operativo, a partire dalle ore 12 del 12 settembre 2023 e fino alle ore 12 del 12 ottobre 2023 tramite la Piattaforma informatica predisposta dal GSE.

Non c’è quindi molto tempo a disposizione per sfruttare questa opportunità e conviene affrettarsi perché molto probabilmente le risorse “andranno a ruba”, grazie anche alle condizioni decisamente più favorevoli che questo secondo bando presenta, rispetto alla prima tranche di fondi stanziata lo scorso anno.

 

2. Per il fotovoltaico sui tetti agricoli si sbocca un miliardo

Il nuovo bando che scatterà il 12 settembre stanzia una nuova trance di fondi da poco meno di 1 miliardo di euro (circa 775 milioni per le imprese agricole, 150 milioni per quelle della trasformazione da prodotti agricoli in agricoli e 75 milioni per quelle dell’agroindustria).
Questi fondi rappresentano l’avanzo del miliardo e mezzo messo a disposizione nell’ambito del PNRR Missione 2, Componente 1, Investimento 2.2 “Parco Agrisolare” per il periodo 2022-2026, del quale finora sono stati utilizzati poco più di 500 milioni di euro.

Un importo pari ad almeno il 40% di queste risorse è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Qualora tali risorse non dovessero essere impiegate, in tutto o in parte, saranno destinate a a progetti da realizzare nelle altre Regioni.

Il nuovo bando presenta condizioni decisamente più interessanti per le imprese, tra le quali il raddoppio della potenza installabile e l’aumento del contributo a fondo perduto fino all’80%.

 

3.Cosa è il Parco Agrisolare?

Il Parco Agrisolare è una iniziativa nata all’interno del PNRR per incentivare l’installazione di impianti fotovoltaici in agricoltura escludendo il consumo di suolo. L’obiettivo è promuovere la crescita delle fonti rinnovabili sul territorio italiano e ridurre contemporaneamente i costi energetici nelle aziende della filiera agro alimentare, che ammontano più o meno al 20% dei costi variabili, con percentuali più elevate per alcuni sotto-settori produttivi.

 

4.Chi può accedere al bando Parco Agrisolare?

Come nel bando precedente, il decreto ministeriale prevede che possano fruire degli incentivi del Parco Agrisolare le seguenti categorie di imprese (i codici ATECO sono specificati nell’allegato B dell’avviso del MASAF);

  • imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;
  • imprese agroindustriali (i codici ATECO ammissibili saranno precisati nel Bando);
  • cooperative agricole o loro consorzi. Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, aventi un volume di affari annuo inferiore a 7.000 euro.
  • soggetti appartenenti alle precedenti categorie costituiti in forma aggregata, ad esempio associazioni temporanee di imprese, raggruppamenti temporanei di impresa, reti d’impresa, comunità energetiche rinnovabili.

 

Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA con un volume di affari annuo inferiore a 7.000 euro.

5.Quali sono i contributi del bando Parco Agrisolare 2023?

Le novità introdotte dal nuovo decreto sono diverse. Tra queste c’è l’incremento del contributo a fondo perduto che sarà erogato in questo modo:

  • per le imprese agricole attive nella produzione primaria, contributi a fondo perduto fino all’80% delle spese con vincolo di autoconsumo (anche condiviso); il contributo a fondo perduto scende al 30% senza vincolo di autoconsumo (+20% per le piccole imprese e +10% per le medie imprese);
  • per le imprese della trasformazione di prodotti agricoli contributo a fondo perduto fino all’80% senza vincolo di autoconsumo;
  • per le imprese dell’agroindustria (trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli) contributo a fondo perduto pari al 30% senza vincolo di autoconsumo; anche in questo caso è previsto un aumento per le piccole e medie imprese, rispettivamente, del 10% e del 20%.

 

6.Cosa è il vincolo dell’autoconsumo?

Il vincolo dell’autoconsumo per ottenere il massimo contributo a fondo perduto (80%) varrà solo per le aziende agricole della produzione primaria. Ma quando può verificarsi questa condizione?

Secondo il decreto ministeriale, si verifica quando l'obiettivo dell’impianto fotovoltaico è quello di soddisfare il fabbisogno energetico e se la capacità produttiva annua non supera il consumo medio annuo combinato di energia termica ed elettrica dell'azienda agricola, compreso quello familiare.

La vendita di energia elettrica è consentita nella rete purché sia rispettato il limite di autoconsumo medio annuale.

 

7.Cosa è l'autoconsumo condiviso?

Secondo quanto riportato nel decreto ministeriale, nel caso di autoconsumo condiviso da parte di aziende agricole costituite in forma aggregata, le aziende devono appartenere alla stessa categoria (devono essere tutte aziende agricole di produzione primaria) e la produzione degli impianti deve soddisfare al più il fabbisogno energetico di tutti i soggetti beneficiari.

 

8.Quali interventi accedono al bando Parco Agrisolare?

Ecco nel dettaglio la lista degli interventi che possono essere finanziati con i contributi a fondo perduto del Parco Agrisolare, come precisato nel decreto ministeriale:
  • acquisto e posa in opera di impianti fotovoltaici realizzati con pannelli e componenti nuovi sulle coperture dei fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale (compresi quelli destinati all’attività agrituristica), con potenza compresa tra 6 kWp e 1000 kWp (in precedenza il limite era di 500 kWp); sono compresi l’acquisto e posa di moduli, inverter, software di gestione, fornitura e messa in opera dei materiali necessari, costi di connessione ala rete;
  • installazione di sistemi di accumulo elettrico in abbinamento all’impianto;
  • colonnine di ricarica per i mezzi elettrici.
In aggiunta, possono eseguiti i seguenti interventi: rimozione e smaltimento dell’amianto; isolamento termico dei tetti; realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto.

9.Quali sono i massimali di spesa?

Nel nuovo bando Parco Agrisolare viene alzato, rispetto al precedente bando, anche il tetto massimo di spesa ammissibile per alcune tipologie di prodotto. Ecco i nuovi limiti:
  • 1.500 euro/kWp per i moduli fotovoltaici;
  • ulteriori 1.000 euro/kWh fino a un massimo di 100.000 euro, per i sistemi idi accumulo (in precedenza il tetto massimo era di 50.000 euro);
  • 30.000 euro per le colonnine di ricarica dei mezzi elettrici;
  • 700 euro/kWp di fotovoltaico installato per la rimozione e smaltimento dell’amianto, l’isolamento termico e il sistema di aerazione del tetto.
Sono ammissibili (entro i limiti indicati) anche le spese di progettazione, asseverazioni ed altre spese professionali, comprese quelle relative all’elaborazione e presentazione dell’istanza, direzione lavori e collaudi. La spesa massima per beneficiario del contributo è pari a 2.330.000 euro. Un singolo soggetto beneficiario può presentare anche più progetti distinti, ma tramite un’unica istanza presentata al GSE.

 

10.Come sarà erogato il contributo?

Tutti i progetti devono essere avviati solo dopo aver presentato la domanda di accesso al contributo. A conclusione del processo di valutazione delle domande, il GSE comunicherà l’esito dell’istruttoria al soggetto beneficiario e, in di esito positivo, il provvedimento di accoglimento riporterà il contributo effettivamente spettante.
Il contributo sarà erogato in un’unica soluzione a conclusione dell’intervento, ma il decreto ministeriale di aprile del Masaf aveva precisato che sarà possibile chiedere ed ottenere, nei limiti della disponibilità delle risorse, un anticipo fino al 30% dell’importo, a fronte della presentazione di idonea garanzia fideiussoria rilasciata da primari istituti bancari o da primarie imprese assicurative.

I soggetti beneficiari dovranno realizzare, collaudare e rendicontare gli interventi entro 18 mesi dalla data della pubblicazione dell’elenco dei destinatari delle risorse, salvo richiesta di proroga, sostenuta da motivi oggettivi. Entro il 30 giugno 2026 devono essere comunque garantiti la realizzazione, il collaudo e la rendicontazione degli interventi.

Il bando è del tipo “a sportello”: significa che le domande saranno accolte in ordine cronologico.

È consigliabile affrettare i tempi nel predisporre la complessa documentazione tecnica necessaria per la presentazione della domanda!

 

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