Blog dell'Efficientamento Energetico per le Aziende

Riscaldamento Hotel? Sfrutta il Bonus Alberghi 2017

Scritto da Industriale Viessmann | 28 dicembre 2016
L’industria turistica Italiana rappresenta circa il 10,2% del PIL suddivisa tra alberghi, residenze, campeggi, alloggi in affitto, agriturismi, ostelli, case vacanza, rifugi di montagna e bed and breakfast, per un totale di 167.718 esercizi (Fonte: Istat).

L’ammodernamento per il settore turistico è di fondamentale importanza, poiché gli utenti diventano sempre più esigenti, ma più si vanno ad ampliare i servizi maggiore è il costo per il mantenimento degli stessi. Il fabbisogno energetico di un albergo di norma è suddiviso in questo modo:

  • Stanze per gli ospiti
  • Reception
  • Aree Comuni (caffè, bar, relax, lounge)
  • Sale Conferenza
  • Sale Ristorante
  • Area Fitness
  • Piscina
  • Locali di Servizio (cucina, lavanderia, uffici)
  • SPA

Elettricità e metano sono le fonti principali per il riscaldamento seguiti da altri combustibili fossili come gasolio e GPL. Sempre più hotel stanno rinnovando il proprio impianto di riscaldamento per ridurre drasticamente i costi perché, come abbiamo detto, è importante rinnovare le stanze e le strutture comuni, ma è necessario anche mettere mano alla centrale termica, cuore pulsante della struttura.

Riscaldamento Hotel: come sfruttare il bonus alberghi per migliorare l’efficienza energetica?

Con il D.L. 83/2014 per le imprese alberghiere è possibile utilizzare il credito d’imposta del 30% per migliorare le proprie strutture e con la legge di Stabilità 2017 la proroga per i periodi d’imposta si estende al 2017 e 2018 con detrazione fiscale del 65% delle spese sostenute fino ad un massimo di 200.000 euro.

Quali sono gli interventi agevolati?

  • Ristrutturazioni, sia per rinnovo che per sostituzione di parti strutturali degli edifici, demolizione e ricostruzione, anche con una modifica della sagoma.
  • Restauro e risanamento conservativo
  • Riqualificazione energetica
  • Eliminazione delle barriere architettoniche, come ad esempio ristrutturazione delle scale, degli ascensori, oppure realizzazione di bagni e sistemi domotici per disabili
  • Acquisto di mobili, componenti d’arredo, cucine professionali, arredi da esterno, attrezzature sportive e per centri benessere

A differenza dei precedenti anni, i beneficiari ora sono anche le strutture che svolgono attività agrituristica, al fine di agevolare più attività con un’attenzione particolare alle imprese che si trovano nei territori colpiti dagli eventi sismici.

Il credito d’imposta è ripartito in due quote annuali di pari importo, utilizzabile nel periodo di imposta successivo a quello in cui sono realizzati gli interventi. Le risorse stanziate per la misura sono pari a:

  • 60 milioni di euro per il 2018
  • 120 milioni di euro per il 2019
  • 60 milioni di euro per il 2020

A settembre si sono registrate richieste di agevolazioni da parte di circa 1.500 contribuenti, per un importo totale di circa 18 milioni di Euro. Ora tocca a te sfrutturare questo bonus partendo dalla riqualificazione del tuo impianto, perché sappiamo che la voce più corposa è quella legata alle spese per il riscaldamento.

Esempio di risparmio derivato da sostituzione del vecchio impianto di riscaldamento

Per parlarti di come puoi sfruttare il bonus per la riqualificazione energetica, senza addentrarsi in tecnicismi, prendiamo un esempio concreto: un albergo a Cavalese, in provincia di Trento, che ha dimezzato i costi del riscaldamento.

L’Hotel Lagorai ha deciso di utilizzare una tipologia di riscaldamento moderno e sostenibile, andando a sostituire la vecchia caldaia a gasolio con una caldaia a biomassa a cippato. La struttura è composta da 50 camere per un volume riscaldato di 20.000 m³ che comprendono SPA con piscina interna, idromassaggio, saune, bagni turchi, cabine beauty, sala congressi, lobby bar, ristorante e garage.

La caldaia installata ha una potenza nominale di 400 kW con un consumo annuo di cippato pari a 650 – 700 msr.

Il Gasolio annuo evitato è pari a 45.800 lt/anno e, mettendo a paragone la spesa legata al gasolio rispetto al cippato, da subito emerge quanto la biomassa sia conveniente rispetto al combustibile fossile.

Costo Cippato: 24 €/msr x 700 msr/anno = 16.800 €/anno
Costo Gasolio: 1,1 €/lt x 45.800 lt/anno = c.a 50.400 €/anno
Risparmio Annuo: 33.600 €/anno

 

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