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Ristrutturazione Hotel? Sfrutta il bonus alberghi

Scritto da Alberto Zanella | 24 agosto 2018
Da un’indagine Istat del 2015 è emerso che gran parte delle 167.718 strutture ricettive presenti in Italia (tra alberghi, residenze, campeggi, alloggi in affitto, agriturismi, B&B, case vacanze, ostelli e rifugi) è etichettata come “energivora”, cioè ha costi e consumi elevati soprattutto per quanto riguarda i combustibili fossili e l’energia elettrica. Molti stanno quindi pensando alla ristrutturazione hotel non solo per apportare migliorie estetiche, ma anche per riqualificare gli impianti e risparmiare sulle spese energetiche, approfittando del Bonus Alberghi promosso dallo Stato.

 

Detrazione 65% per la Ristrutturazione Alberghi anche per il 2018

La Tax Credit Alberghi, istituita con il Decreto “Art Bonus” D.L. 83/2014 regolata dal Decreto Ministeriale del 7 maggio 2015, consente a tutte le strutture alberghiere di richiedere un rimborso del 65% sulle spese sostenute (con un tetto massimo di 200.000 €) per la riqualificazione delle strutture esistenti.

Possono beneficiare del Bonus alberghi hotel, agriturismi, strutture termali, villaggi turistici e altre strutture ricettive. 

Ecco gli interventi per i quali è possibile usufruire delle agevolazioni:

  • Manutenzione straordinaria
  • Restauro e risanamento conservativo
  • Ristrutturazione edilizia
  • Eliminazione delle barriere architettoniche
  • Incremento dell’efficienza energetica
  • Acquisto di mobili e complementi d’arredo destinati esclusivamente agli immobili oggetto d’intervento
  • Installazione di impianto fotovoltaici per la produzione di energia elettrica
  • Coibentazione degli immobili ai fini della riduzione della dispersione termica
  • Installazione di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria
  • Realizzazione di impianti di riscaldamento ad alta efficienza

Migliora l’efficienza energetica del tuo hotel e risparmi il doppio

Per mantenere alti il livello e la qualità dei servizi offerti è necessario essere innovativi, sempre attenti ai dettagli e con pacchetti su misura per le varie tipologie di clienti. Proprio per questo le strutture alberghiere oggi sono molto diverse da quelle del passato, anche per quanto riguarda i consumi energetici.

Oltre ai servizi tradizionali come la lavanderia, la sala conferenze e l’area fitness gli hotel hanno spesso anche una SPA, una o più piscine magari anche esterne e riscaldate,  suite con vasche idromassaggio e sauna privata.

Ciò vuol dire, necessariamente, un elevato fabbisogno energetico, soprattutto per quanto riguarda il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria, che spesso viene demandato a un impianto datato e obsoleto. Proprio la produzione di ACS e gli usi termici per le piscine,  incidono per il 60% sull’energia termica utilizzata (rispetto a circa il 20-25% nel residenziale), rappresentando quindi la parte più rilevante dei fabbisogni.

È facile intuire come il miglioramento delle prestazioni energetiche comporti un risparmio notevole per la struttura e porti ad ampi margini di efficientamento.

Per raggiungere l’efficienza energetica e ridurre i costi nelle strutture ricettive deve quindi esserci un risanamento, ma questo non deve riguardare solo i locali o l’isolamento esterno. È necessario intervenire sul cuore pulsante dell’intera struttura: l’impianto di riscaldamento.

Esempio di Riqualificazione Alberghi Efficiente

Il Grand Hotel Trento risulta essere un esempio di successo per quanto riguarda l’efficientamento volto a ottimizzare i costi energetici.

L’hotel si sviluppa su 9 piani con una superficie di 12.000 m2 ed è dotato di 136 camere per ospitare fino a 272 persone. L’impianto doveva soddisfare le esigenze di comfort dell’intero edificio costituito da 5 campate, in cui tra l’una e l’altra sono fissati dei pannelli in lana di roccia in classe 0. Nel 2015 è stata effettuata una riqualificazione energetica che ha portato, come primo passo, all’installazione di un cogeneratore a gas metano Vitobloc 200 EM-70/115 per la produzione combinata di energia elettrica e termica. È stato inoltre sistemato e ampliato il sistema di termoregolazione per una migliore gestione dell’impianto di climatizzazione, in base anche alle condizioni climatiche esterne.

Si prevede un utilizzo dell’impianto pari a 4200 ore/anno con un elevato autoconsumo di energia elettrica prodotta ed eventuale cessione delle eccedenze in rete. L’energia termica sarà completamente ceduta all’impianto di riscaldamento dell’hotel sotto forma di acqua calda.

Per migliorare le rese termiche della struttura alberghiera e diminuire i costi di gestione, è stato sostituito anche il gruppo frigo esterno per la climatizzazione estiva con un gruppo frigorifero ad assorbimento alimentato ad acqua calda (impianto di trigenerazione). Infine, a supporto è stata installata una caldaia a condensazione Vitocrossal 300. 

Il ritorno dell’investimento, pari a circa 200.000 euro, avrà un pay back di circa 6 anni.

Il cogeneratore è solo una delle possibili alternative per ridurre i consumi delle strutture alberghiere. Anche l’installazione dei pannelli solari termici o di un impianto a biomassa possono aiutarti a efficientare il tuo hotel.

Scopri quali sono le migliori tecnologie per il riscaldamento del tuo albergo, nella Guida gratuita che trovi qui sotto. All’interno abbiamo dedicato molte pagine a casi di successo, dai quali puoi ricavare ottimi spunti per la ristrutturazione del tuo hotel.