I contratti di prestazione energetica (Epc) offerti dalle Esco rappresentano un utile strumento per favorire interventi di efficientamento anche presso chi non ha le risorse finanziarie e le competenze necessarie. Ecco tutto quello che imprese e PA devono sapere per prenderli in considerazione.
Il principale problema per l’attuazione di interventi di efficientamento energetico nelle aziende e nella Pubblica amministrazione è il costo dell’investimento iniziale, che può diventare un ostacolo insormontabile se il tempo di ritorno non è considerato sostenibile. L’accesso a tradizionali forme di finanziamento richiede in ogni caso uno sforzo economico, oltre al possesso di determinate caratteristiche che definiscono il merito creditizio del soggetto che richiede il prestito.
Esistono però alcune alternative al prestito finanziario che permettono di evitare il costo iniziale dell’intervento, affidando quest’ultimo a un soggetto che si occuperà di trovare i fornitori e si farà carico dell’investimento. Si chiamano Energy Performance Contract (Epc) e rappresentano forme contrattuali molto utili per promuovere l’efficienza energetica presso chi non ha le risorse economiche (o le competenze) necessarie, o per chi teme che un intervento di efficientamento non porti a risultati tangibili, dato che al cliente finale è offerta una garanzia sulle prestazioni. In questa guida spieghiamo le differenze tra le normali forme di finanziamento e i contratti alternativi a disposizione di aziende e PA per non pagare in proprio gli interventi di efficienza energetica, descrivendo anche i soggetti che offrono i contratti Epc: le Esco.
Esco è l’acronimo di “Energy Service Company”, che in italiano viene normalmente tradotto in “Società di servizi energetici”. Il ruolo e le attività svolte da queste realtà, tuttavia, vano al di là della loro denominazione. In estrema sintesi, una Esco è una società che si occupa di realizzare interventi che favoriscano l’efficienza energetica presso realtà private o pubbliche, occupandosi interamente dell’opera, dalla sua progettazione, alla sua realizzazione, fino alla fase operativa della conduzione e manutenzione. Una Esco è capace di fornire una vasta gamma di servizi energetici, da quelli prettamente tecnici a quelli commerciali e finanziari necessari a portare a termine un intervento. Quest’ultimo aspetto è particolarmente interessante, vediamo perché. All’interno del D.Lgs. 115/2008 che ha recepito la Direttiva Europea 2006/32/CE, una Esco è così definita: “persona fisica o giuridica che fornisce servizi energetici ovvero altre misure di miglioramento dell’efficienza energetica nelle installazioni o nei locali dell’utente e, ciò facendo, accetta un certo margine di rischio finanziario. Il pagamento dei servizi forniti si basa, totalmente o parzialmente, sul miglioramento dell’efficienza energetica conseguito e sul raggiungimento degli altri criteri di rendimento stabiliti”. Già la definizione normativa di queste realtà, quindi, fa riferimento a un “modello” contrattuale che lega le Esco ai propri clienti, che approfondiamo più avanti.
La Esco, di fatto, con il tipo di contratto definito come Energy Performance Contract, in italiano Contratto di Prestazione Energetica o di rendimento energetico, si assume l’onere e il rischio dell’investimento e viene remunerata in funzione del risparmio energetico stabilito. Se questo risparmio non avviene o è inferiore a quanto previsto, la Esco se ne farà carico. Queste caratteristiche implicano che la Esco possieda sia le adeguate competenze tecniche sia la disponibilità economico- finanziaria (o la capacità di ottenerla da terzi) per realizzare quanto stabilito dal contratto. Anche secondo le definizioni adottate dalla normativa europea, rispetto a un semplice “energy service provider”, il valore aggiunto di una Esco dipende da questi elementi:
Gli ambiti di intervento di una Energy Service Company sono molteplici, a seconda del tipo di contratto e del sito dove la società deve operare. In generale, rientrano negli ambiti di attività delle Esco gli edifici e i condomini, le industrie, le attività commerciali, il terziario, oltre a tutte le utenze della Pubblica Amministrazione.
Ecco in sintesi i principali servizi offerti e le tipologie di impianti forniti e gestiti dalle Esco:
Per le Esco esiste una specifica certificazione volontaria, la Uni CEI 11352 definita nel 2010 in seguito alle disposizioni previste dal D.Lgs. 115/2008. La certificazione non solo rappresenta un importante elemento qualificante all’interno di un mercato dove convivono moltissimi operatori, ma è anche un requisito obbligatorio per poter accedere agli incentivi per l’efficienza energetica dei Certificati Bianchi. Le Esco certificate in Italia sono ormai oltre mille e il loro numero è in costante crescita.
Le tecnologie che consentono alle aziende dell’industria e dei servizi di fare efficienza energetica nella produzione di calore.
L’efficienza energetica degli impianti e degli edifici è una materia complessa e richiede specifiche competenze gestionali per ottimizzare nel tempo il funzionamento. L’acquisto di un servizio energetico che garantista i risultati anche in questa fase, è un elemento molto importante per ottenere risultati apprezzabili. Nonostante nel settore privato il contratto Epc non sia ancora largamente diffuso (o lo sia quasi esclusivamente per tecnologie specifiche come la cogenerazione), è provato che si possano conseguire ottimi risultati in tutti i settori d’impresa e per interventi diversi, dalla produzione di caldo e freddo per processi specifici, all’illuminazione. Per le imprese, insomma, i contratti offerti dalle Esco offrono valore aggiunto rispetto a soluzioni finanziarie tradizionali come il noleggio o il leasing, perché oltre al finanziamento si ottiene la certezza dei risultati.
Un processo di efficientamento energetico, sia nel caso di finanziamento diretto da parte dell’azienda, sia effettuato secondo il modello Epc che propongono le Esco, inizia normalmente nello stesso modo. Si parte, infatti, dall’Audit Energetico (o Diagnosi Energetica) che scatta una fotografia dettagliata della situazione dei consumi aziendale e suggerisce i possibili interventi migliorativi; si procede, poi, allo studio di fattibilità tecnico-economico e, se l’esito è positivo, si dà seguito al progetto. Se l’investimento è diretto sarà l’azienda a preoccuparsi di individuare i fornitori e a destinare le risorse finanziare necessarie all’acquisto e all’installazione degli impianti, con un costo iniziale dell’opera totalmente a suo carico. Se, invece, si decide di ricorrere a un contratto di servizio proposto da una Esco, sarà quest’ultima a ricercare i fornitori e a reperire le risorse finanziarie necessarie (proprie o, normalmente, di terzi): in questo caso il costo iniziale dell’investimento è a carico della Esco.
Con un contratto Epc il committente ha diversi vantaggi:
Come abbiamo accennato, i contratti EPC caratterizzano il modus operandi delle Esco nella realizzazione di interventi di efficientamento energetico e definiscono i rapporti tra queste realtà e i loro clienti, che si tratti di industrie, piccole imprese, condomini o Pubblica Amministrazione locale. Essi non hanno come oggetto un bene, ma un servizio in cui viene garantita la prestazione energetica, a fronte del pagamento di un canone che è legato ad essa.
L’articolo 2 del D.Lgs. 102/2014 definisce un EPC come un “accordo contrattuale tra il beneficiario o chi per esso esercita il potere negoziale e il fornitore di una misura di miglioramento dell’efficienza energetica, verificata e monitorata durante l’intera durata del contratto, dove gli investimenti (lavori, forniture o servizi) realizzati sono pagati in funzione del livello di miglioramento dell’efficienza energetica stabilito contrattualmente o di altri criteri di prestazione energetica concordati, quali i risparmi finanziari”.
Il perimetro dei contratti di prestazione energetica riguarda:
Si tratta di un contratto atipico, con garanzia del risultato e generalmente di lunga durata, anche superiore ai dieci anni, che contiene aspetti tecnici (diagnosi energetica, interventi di riqualificazione edilizia ed impiantistica, ecc.), economici (modalità di finanziamento, calcolo delle prestazioni, ecc.) e giuridici (garanzie, norme di sicurezza, indicazione del foro competente). Il presupposto di un contratto EPC è che i flussi di cassa generati dai risparmi energetici consentano ripagare l’investimento, le spese operative e di manutenzione e l’acquisto dei vettori energetici in un tempo ragionevole.
Lo schema di funzionamento riportato nel grafico sottostante (elaborato della FIRE, Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia) prevede che le Esco, ossia i soggetti in grado di offrire l’EPC, operino tramite il finanziamento tramite terzi, in cui il finanziatore può essere una banca, un fondo o, meno frequentemente, la Esco stessa.
Perché sussista un contratto tipo Epc non basta che sia praticato uno sconto rispetto alla spesa energetica (cosa prevista dai tradizionali contratti di servizio energia). Gli elementi salienti per l’Epc sono due: l’identificazione dei risparmi energetici garantiti, cui è collegato il canone di servizio, e il finanziamento tramite terzi, che significa, appunto, poter ripagare l’intervento attraverso un canone quantificato in funzione del risparmio.
Il primo elemento è direttamente correlato con l’aspetto cruciale della verifica dei risparmi tramite il controllo e il monitoraggio del servizio per tutta la sua durata, con criteri oggettivi condivisi tra Esco e utente e previsti contrattualmente, perché è sui risparmi che si basa la remunerazione della Esco. Tra i protocolli di misura e verifica sui risparmi energetici, il più affermato è l’IPMVP (International Performance Measurement and Verification Protocol), che raccoglie le migliori pratiche disponibili a livello internazionale per verificare i progetti di efficienza energetica. Il protocollo fornisce indicazioni per valutare i cosiddetti consumi di “baseline” ex ante, ossia la situazione di partenza prima degli interventi, quelli ex post e per stabilire le variabili che influenzano i consumi.
Per quanto riguarda il finanziamento tramite terzi, il contratto EPC rappresenta un “facilitatore” per imprese e PA in quanto consente di migliorare alcuni elementi che concorrono a rendere finanziabile un progetto, grazie alla garanzia delle prestazioni, alla misura e verifica dei risparmi e a una gestione accurata dei rischi. Permette inoltre di ottenere migliori condizioni sul credito, perché le Esco con un portafoglio ampio e solido di clienti possono ottenere tassi più favorevoli, soprattutto rispetto a una PMI. Nonostante non esistano soglie predefinite, generalmente c’è una dimensione economica minima per rendere attivabile l’opzione di un finanziamento tramite terzi. Va tenuto presente, inoltre, che in alcuni casi può risultare più conveniente optare per un approccio misto, che preveda una parte di finanziamento autonomo del progetto e una parte tramite terzi.
I principi di funzionamento dei contratti Epc offerti ad aziende e PA dalle Esco sono legati alla presenza di un canone di servizio basato sul risparmio ottenuto, misurati su una baseline di riferimento. A seconda del contesto, del tipo di intervento e delle offerte commerciali proposte dall’operatore, esistono tuttavia alcune varianti che introducono differenze anche significative.
Queste sono le principali:
Come osserva la FIRE, per essere efficaci e portare ai massimi benefici, i contratti di prestazione energetica devono essere predisposti con una visione sia complessiva che dinamica, perché nel tempo possono variare alcuni elementi importanti (come il costo dei vettori energetici). Inoltre, devono essere predisposti a partire da una Diagnosi Energetica che valuti gli interventi da effettuare e indichi gli strumenti di misura e verifica delle prestazioni. La complessità contrattuale è un elemento necessario per garantire sia l’utente, affinché il servizio risponda alle aspettative lungo la tutta la sua durata, sia la Esco che deve realizzare profitto.
Esistono comunque alcuni elementi minimi che un contratto EPC dovrebbe contenere, riassunti nell’allegato 8 al Decreto 102/2014, che rappresenta un riferimento a livello generale. Ecco gli elementi previsti dall’allegato:
Per fare chiarezza sulle principali implicazioni l’Enea ha sviluppato delle Linee Guida per la predisposizione del contratto EPC e anche una proposta di contratto tipo, sulla base di quanto stabilito dal D. Lgs 102/2014. Le Linee Guida contengono, oltre a indicazioni generali, dettagli sugli aspetti economici e tecnici e le responsabilità delle parti contraenti.