Innanzitutto, le grandi aziende e le energivore mostrano interesse perché sono soggetti obbligati per Legge a redigere questi studi (effettuati secondo criteri ben precisi e da professionisti accreditati) su alcuni dei propri siti.
Altre organizzazioni, invece, decidono volontariamente di sottoporsi a diagnosi energetica perché in questo modo è possibile individuare le proprie aree di miglioramento e iniziare (o continuare) nella giusta direzione il percorso di efficientamento.
Sicuramente anche la graduale diffusione di sistemi di gestione dell’energia ISO 50001 e i bandi regionali POR/FESR hanno sicuramente dato slancio a queste pratiche negli ultimi mesi.
Come anticipato, le aziende più sensibili all’argomento sono quelle definite“energivore”e le grandi imprese, ovvero che possiedono le seguenti caratteristiche:
Con riferimento all’Art. 8 del D.Lgs. 102/2014 e seguenti chiarimenti del MiSE (Ministero dello sviluppo economico), attualmente esistono due attori protagonisti nella redazione delle diagnosi energetiche: le ESCo (Energy Service Companies), certificate secondo la UNI CEI 11352, e gli EGE (Esperti in Gestione dell’Energia), certificati secondo la UNI CEI 11339.
Schematicamente una diagnosi energetica deve contenere le seguenti informazioni:
È chiaro che, per avere un documento dettagliato, serve un professionista dedicato a fare questa attività.
Esistono, però, dei tool online in grado di aiutarti ad analizzare i tuoi attuali consumi per controllare se sono in linea con quelli di settore e farti così un’idea sul potenziale risparmio che potresti avere.
Noi abbiamo provato il tool presente sul sito www.efficienzaenergeticaitalia.it, uno strumento realizzato sulla base di numerosi casi concreti, su attività, edifici e aziende che la E.S.Co certificata UNI CEI 11352 Etanomics ha sviluppato negli ultimi anni e che è sempre in fase di aggiornamento.
Perché abbiamo scelto questo tool rispetto a tutti gli altri presenti online? L'elemento di spicco è la capacità di fornire due indicatori globali di consumo differenziati per diverse tipologie di target groups e confrontarli con dei benchmark:
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