Le centrali termiche a biomassa legnosa possono essere utilizzate in diversi contesti produttivi per abbattere i costi aziendali e aumentare la sostenibilità ambientale. Questi generatori, infatti, permettono di sfruttare la convenienza economica della materia prima e in molti casi anche le economie di scala derivanti dallo sfruttamento a fini energetici degli scarti delle lavorazioni. Industrie della lavorazione del legno come segherie e mobilifici, oppure aziende e strutture ricettive situate vicino ad aree boschive che possono sfruttare i vantaggi economici della la filiera corta, sono due tra i settori più indicati perché riescono ad ammortizzare in tempi minori i costi di investimento (per sapere di più leggi anche Quando è davvero conveniente installare una caldaia a biomassa).
Gli impianti a biomassa sono adatti per nuove centrali termiche o per riqualificazioni, in sostituzione di vecchi generatori a combustibili fossili, per la produzione di acqua calda al servizio del riscaldamento e dei processi produttivi o per reti di teleriscaldamento.
La biomassa legnosa (sotto forma di legna, cippato o pellet) è una fonte rinnovabile disponibile in natura in grande quantità e vi sono vari argomenti a suo favore per un proficuo impiego nella produzione di energia: la biomassa, infatti, è caratterizzata da un rendimento del tutto simile a quello del gas (attorno al 90%), ma, oltre ad essere decisamente più economica, vanta emissioni “neutre” di CO2 e, grazie all’innovazione tecnologica delle caldaie, inquina meno delle fonti fossili.
In questo articolo vi presentiamo alcuni casi di successo di aziende appartenenti a settori particolarmente indicati per l’utilizzo delle caldaie a biomassa. Queste realtà hanno installato con successo le caldaie del produttore svizzero Schmid, distribuite in esclusiva per l’Italia da Viessmann. Oltre che della vendita, Viessmann si occupa anche di installazione, messa in funzione, manutenzione e assistenza con pronto intervento tutto l’anno grazie al proprio personale specializzato.
La gamma di caldaie Schmid a biomassa è tecnologicamente all’avanguardia ed è completa sia in termini di potenze disponibili sia per quanto riguarda il tipo di biomassa utilizzabile, accettando non solo combustibili “nobili” come pellet e cippato, ma anche materiale di scarsa qualità (cortecce, scarti di lavorazione del legno, altri combustibili di origine vegetale). Anche un cippato ricco di corteccia, rami e foglie che produce una maggiore quantità di cenere, per esempio, può essere proficuamente utilizzato come combustibile grazie a una tecnologia di combustione evoluta. Questa caratteristica è importante, perché permette di sfruttare realmente ciò che mette a disposizione la filiera corta locale.
Nell’ottobre del 2018, la tempesta Vaia colpì il nord est e distrusse circa 18.000 ettari di foresta solo in Trentino. Dopo questo violento evento meteorologico, tre imprese della zona (Società Agricola Bernardi, Forest PEG e Cippolegno) hanno dato vita a Legno Valsugana SRL, con lo scopo di riutilizzare il legno degli alberi caduti considerato altrimenti di scarto o di bassa qualità, per creare nuovi prodotti.
Legno Valsugana è così riuscita a valorizzare la filiera produttiva e la catena di approvvigionamento in modo intelligente, investendo in un impianto di scortecciatura e in una linea di taglio per tronchi sottomisura di diametro inferiore a 25 centimetri e inaugurando alle fine del 2023 un impianto per la produzione di pellet di alta qualità a km zero. Un progetto che permette di rifornire di pellet il territorio evitando il ricorso a lunghe filiere di provenienza estera, con ricadute ecologiche ed ambientali di indubbia sostenibilità.
Il cuore del processo produttivo di Legno Valsugana è una caldaia a biomassa Schmid, fornita da Viessmann, con cui viene prodotto calore di processo utilizzato per essiccare i pellet. La caldaia, una UTSR-2000 visio con potenza di 2.000 kW è un modello a griglia mobile orizzontale ideale per la combustione di varie biomasse, compresi cippato forestale, corteccia, scarti legnosi, pellet e combustibili con diversi tenori di umidità, garantendo comunque un rendimento efficiente e un funzionamento ottimale. Proprio grazie a queste caratteristiche, per alimentare la caldaia è possibile utilizzare il sottoprodotto derivante dalle lavorazioni boschive delle tre società.
Häussermann è un’azienda del settore florovivaistico situata nella cittadina tedesca di Möglingen, sopra Stoccarda. Ogni anno produce circa 4 milioni di piante perenni, erbe aromatiche e piante erbacee su un terreno complessivo di 14 ettari, di cui 3 occupati da serre. Su altri 35 ettari vengono invece coltivate le piante legnose. Per adattare l’offerta alle tendenze e alle condizioni climatiche attuali vengono costantemente testate nuove varietà e specie in serre riscaldate.
Da sempre attenta alla sostenibilità ambientale, Häussermann ha investito i progetti a lungo termine che prevedono tra le altre cose l’utilizzo di un ciclo idrico chiuso alimentato da tre bacini di accumulo dell’acqua. Anche nell’uso della plastica viene posta particolare attenzione al riutilizzo e al riciclo, grazie al recupero dei vecchi materiali difettosi.
L’impegno ambientale è andato di pari passo con la ricerca dell’autosufficienza energetica e questo obiettivo è stato concretizzato con la riqualificazione della centrale termica: due caldaie a carbone sono state sostituite con una caldaia a biomassa da 850 kW di Schmid, mantenendo la caldaia a gasolio esistente solo come generatore di riserva.
La nuova caldaia a biomassa permette di utilizzare un’ampia gamma di combustibili con diversi tenori di umidità, grazie alla griglia mobile orizzontale che può essere alimentata con gli scarti di potatura delle siepi, dei tagli di manutenzione della produzione e con la legna da
manutenzione forestale. Le fluttuazioni del fabbisogno termico giornaliero sono compensate da un accumulatore di calore puffer con capacità di 400.000 litri.
La caldaia a biomassa Schmid ha permesso di evitare l’utilizzo di 300 tonnellate di carbone l’anno e ha abbattuto drasticamente le emissioni di polveri sottili, con un impatto decisamente positivo anche sui costi energetici.
Aecherli Holz è un’azienda svizzera che da 50 anni realizza un'ampia gamma di prodotti e servizi legati al legno. Da oltre 30 anni utilizza una centrale termica che sfrutta gli scarti delle lavorazioni (corteccia e cascami di segheria) per fornire calore ai processi e alla rete di teleriscaldamento realizzata nella cittadina di Regensdorf, un comune di circa 18.000 abitanti.
Già allora la rete di teleriscaldamento di Aecherli era alimentata da due caldaie Schmid, ciascuna con una potenza di 1.800 kW, una taglia a quel tempo ancora “fuori standard” per il produttore.
Nel corso degli anni, le utenze del teleriscaldamento sono aumentate e nel 2015 è stato necessario aumentare la potenza della centrale termica, sostituendo una caldaia da 1.800 kW con una caldaia UTSR-2400 di Schmid. Nel novembre del 2023, infine, è stata messa in funzione un’altra caldaia Schmid, questa volta il modello UTSR-4600 visio, per rifornire un’utenza in costante crescita.