Il gas rappresenta, insieme all’energia elettrica, un costo gestionale importante per molte Piccole e Medie Imprese italiane, comprese le attività manifatturiere e commerciali, i ristoranti, i bar e gli alberghi. Si tratta di costi che è possibile contenere sia tenendo sotto controllo i consumi (e installando tecnologie più efficienti per la produzione di calore), sia scegliendo un contratto business sul mercato libero particolarmente indicato per le proprie esigenze.
Per compiere una scelta ponderata tra le varie offerte, tuttavia, è necessario conoscere come sono strutturate le varie voci della bolletta del gas che, proprio come nel caso dell’elettricità, non è di semplice lettura. Senza dimenticare che solo una parte dei costi per l’utente finale è imputabile direttamente al gas consumato (tra il 40 e il 50% del totale), mentre la restante parte è dovuta ad altri elementi tra i quali le tasse, alcuni conteggiati come componente fissa, altri proporzionali ai consumi.
Dopo aver spiegato come leggere la bolletta elettrica, affrontiamo quindi ora quella del gas, spiegando come si compone la spesa finale.
La prima parte della bolletta del gas contiene le informazioni relative al contratto e il riepilogo di letture e consumi.
Tra le informazioni ci sono il codice cliente (o numero utenza), il Punto di Consegna (PDC), ossia dove la rete di trasporto principale si connette a quella della distribuzione presso le utenze, il Punto di Riconsegna (PDR) che indica la posizione fisica del contatore dove avviene la consegna del gas al cliente, la tipologia di contratto (mercato libero o tutelato), il consumo annuo in Standard metri cubi (Smc, l’unità di misura utilizzata per la fatturazione), il totale da pagare.
Il dato sui consumi annui è importante per poter scegliere l’offerta gas più conveniente sul mercato.
In seguito, la bolletta del gas presenta il dettaglio degli importi fatturati, ed è a questo punto che bisogna capire di cosa si tratta. Qui sotto spieghiamo il significato delle voci presenti.
È una voce presente solo nel caso in cui ci siano particolari addebiti o accrediti (interessi di mora, ricalcoli restituzione/addebito del deposito cauzionale, i contributi di allacciamento).
È importante sottolineare che al crescere dei consumi il costo unitario complessivo che si paga per un metro cubo di gas consumato diminuisce, perché si abbatte l’incidenza delle varie componenti fisse. Inoltre, le imprese caratterizzate da alti consumi di gas possono negoziare con i fornitori contratti personalizzati con condizioni più convenienti.