I contributi sono destinati a lavori che inizieranno entro il 31 ottobre del 2019. Sono compresi interventi per l’illuminazione pubblica, il risparmio energetico degli edifici, l’installazione di impianti a fonti rinnovabili, la mobilità sostenibile.
Gli oltre 7.900 Comuni italiani che hanno intenzione di avviare interventi per favorire l’efficienza energetica e lo sviluppo del territorio in chiave sostenibile hanno da oggi uno strumento in più. Si tratta dei contributi a fondo perduto stanziati con la misura contenuta nel Decreto Crescita dal Ministero dello sviluppo economico, destinati a lavori iniziati entro il 31 ottobre del 2019. I contributi sono prelevati dal Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), il Fondo destinato al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese.
Si tratta di 500 milioni di euro, ripartiti tra tutti i Comuni italiani in funzione del numero di abitanti residenti alla data del 1 gennaio 2018, secondo differenti scaglioni che vanno da 5.000 a oltre 250.000 abitanti:
Gli interventi per i quali utilizzare i contributi sono diversi e applicabili a differenti ambiti.
In particolare, sono previsti:
Nella lettera inviata dal Ministro allo Sviluppo economico inviata ai Sindaci si legge che “le opere pubbliche potranno godere dei contributi a condizione che non abbiano già ottenuto finanziamenti e che siano aggiuntive rispetto a quelle già programmate”.
L’erogazione del contributo, inoltre, avverrà in due tranche: la prima, a titolo di anticipazione, sarà erogata in seguito alla verifica da parte del Ministero del rispetto del termine di inizio lavori, mentre il saldo, pari alla differenza tra la spesa effettivamente sostenuta per la realizzazione del progetto e la quota già erogata, sarà corrisposto solo a seguito del collaudo dell’intervento realizzato.
Le disposizioni operative e le modalità di controllo per l’attuazione della misura saranno disciplinate con successivi provvedimenti ministeriali.
La dotazione che spetta a ciascun Comune non consente di intraprendere grandi opere di efficientamento (per un approfondimento sulla PA è disponibile la Guida all’efficienza energetica nella pubblica amministrazione).
Il provvedimento permette però di risolvere specifiche necessità all’interno di edifici adibiti a uffici, scuole, palestre e centri sportivi che, altrimenti, rischierebbero di restare irrisolte perché non comprese nei piani di risparmio e sostenibilità già avviati.