Pmi, grandi imprese e società Esco (Energy Service Company) dell’Emilia-Romagna hanno tempo fino al 15 settembre 2020 alle ore 16.00 per accedere a un fondo rotativo di finanza agevolata per il sostegno di interventi volti a favorire la green economy, in particolare con il miglioramento dell’efficienza energetica e l’auto-produzione di energia da fonti rinnovabili e da CAR (Cogenerazione ad alto rendimento).
La misura, chiamata Fondo Energia, è stata attivata la prima volta nel luglio 2017 e poi prorogata di anno in anno fino all’ultima finestra di accesso, riaperta lo scorso 25 giugno. Lo stanziamento complessivo è di 20 milioni di euro.
I fondi rotativi, lo ricordiamo, nascono per ridurre le difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese. Sono alimentati sia da risorse pubbliche che da risorse private, costituite dai soldi che le stesse imprese restituiscono per pagare e che vengono utilizzati per rifinanziare nuovi progetti.
I finanziamenti messi a disposizione dal Fondo Energia possono avere una durata compresa tra 36 e 96 mesi e l’importo erogabile arriva a coprire il 100% del progetto, fino a un massimo di 750.000 (da un minimo di 25.000). Il tasso è pari a zero per il 70% dell’importo ammesso, mentre per il restante 30% il tasso è convenzionato e non superiore all’EURIBOR 6 mesi +4,75%.
Il Fondo Energia concede anche una parte di contributo a fondo perduto per coprire le spese tecniche sostenute per la diagnosi energetica e/o lo studio di fattibilità e/o la preparazione del progetto di investimento. L’importo massimo del contributo a fondo perduto non può superare il 12,5% della quota pubblica di finanziamento ammesso.
Possono beneficiare del contributo imprese iscritte al Registro Imprese che risultano attive alla data di presentazione della domanda; la localizzazione produttiva dove si realizza l’intervento deve essere in Emilia-Romagna.
Le imprese, inoltre, non devono risultare “imprese in difficoltà” secondo le norme sugli aiuti di stato europei per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà.
Il ventaglio di settori produttivi interessati è ampio, comprendendo industria, turismo, commercio, costruzioni, audiovisivo, servizi, ICT, trasporti, energia, sanità, cultura, sociale - no profit, farmaceutico, alimentare. In particolare, l’attività principale svolta deve essere compresa tra le seguenti sezioni delle attività economiche riportate dalla classificazione Ateco 2007: