Consumare l’energia elettrica prodotta in autonomia, tipicamente con un impianto fotovoltaico, consente a privati, aziende e PA di ottenere un risparmio consistente sulla bolletta da pagare al fornitore. Per ottenere i migliori tempi di rientro dell’investimento è necessario dimensionare l’impianto di produzione in modo tale da massimizzare l’autoconsumo immediato dell’elettricità (si legga in proposito il post “Fotovoltaico: in quanto tempo si ripaga un impianto aziendale?”).
Ma cosa si può fare per valorizzare economicamente l’elettricità che non si può auto-consumare, per esempio perché le fasce orarie di produzione e consumo non coincidono? Esistono due meccanismi remunerare l’elettricità non auto-consumata e immessa in rete, utilizzabili in alternativa: lo scambio sul posto e il ritiro dedicato. Entrambi i meccanismi di remunerazione sono messi a disposizione dal GSE, il Gestore dei Servizi Energetici. (Per sapere tutto sul fotovoltaico leggi la nostra "Guida al fotovoltaico nelle imprese").
Lo Scambio sul Posto è utilizzabile per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili e per la Cogenerazione ad Alto Rendimento fino a 200 kW di potenza (la potenza degli impianti di produzione complessivamente installata nel sito non deve essere superiore a 500 kW). Requisito necessario per accedere al meccanismo è la presenza di impianti per il consumo e la produzione di energia connessi a un unico punto di connessione con la rete pubblica.
Con lo Scambio sul Posto il GSE riconosce una parziale compensazione economica che remunera la differenza tra il valore (non la quantità) riconosciuto all’energia immessa in rete in un determinato momento e quello corrisposto per l’elettricità prelevata e consumata in un momento diverso (valore generalmente più alto). Semplificando, si tratta di una sorta di “rimborso parziale” delle bollette che si pagano al fornitore per l’energia che risulta prelevata dal contatore. Inoltre, se a fine anno l’energia immessa in rete è maggiore di quella prelevata dalla rete, le eccedenze possono essere a loro volta remunerate dal GSE.
Mentre le eccedenze sono valorizzate in modo molto semplice (corrispondono alla differenza tra il valore in euro delle immissioni e quello dei prelievi) la formula per calcolare l’ammontare del contributo in conto scambio (Cs) è più complessa:
Cs = min (tra Oe e Cei ) + CUsf x Es.
In estrema sintesi, dato che tutta l’energia prelevata dalla rete viene già pagata al fornitore in bolletta, il contributo in conto scambio rimborsa il valore di quella quota di energia prelevata che è “coperto” dal valore dell’energia immessa. A questo reintegro viene aggiunto il rimborso di una parte di costi fissi calcolati sull’energia scambiata.
Esistono due modalità per presentare richiesta di accesso allo Scambio sul Posto:
Il GSE eroga il contributo in Conto Scambio in acconto su base semestrale e in successivo conguaglio su base annuale. Dal 1° gennaio 2015, i soggetti che hanno scelto lo Scambio sul Posto (a esclusione degli impianti fino a 3 kW di potenza) devono corrispondere al GSE una tariffa a copertura degli oneri di gestione in funzione della potenza dell'impianto.
Il Ritiro Dedicato da parte del GSE rappresenta una modalità semplificata a disposizione dei produttori di elettricità per il collocamento sul mercato dell'energia elettrica immessa in rete, alternativa alla vendita diretta in Borsa. In pratica, il GSE funge da acquirente e intermediario tra il produttore e il mercato dell’energia, con il vantaggio di semplificare le procedure e offendo, a determinate condizioni, una redditività più sicura rispetto ai prezzi che caratterizzano il mercato libero sulla Borsa, grazie a prezzi minimi garantiti.
Possono richiedere l'accesso al Ritiro Dedicato gli impianti che rispettino le seguenti condizioni:
Il prezzo di ritiro dell'energia elettrica da parte del GSE è definito dall'Autorità per l’Energia ed è pari al prezzo zonale orario, ossia il prezzo che si forma sul mercato elettrico che varia in base all'ora nella quale l'energia viene immessa in rete e alla zona di mercato in cui si trova l'impianto.
È possibile richiedere l’applicazione di prezzi minimi garantiti, stabiliti annualmente dall’Autorità per l’Energia, se l’impianto è:
La richiesta di Ritiro Dedicato al GSE va inoltrata entro 60 giorni dall’entrata in esercizio dell’impianto. Il contratto dura un anno ed è tacitamente rinnovabile. Come per lo Scambio sul Posto, anche nel caso del Ritiro Dedicato dal 2015 è prevista una tariffa da corrispondere al GSE per gli oneri di gestione, verifica e controllo, differenziata per fonte di alimentazione e calcolata sulla base della potenza dell'impianto.