Generatori di vapore, caldaie a condensazione e pompe di calore geotermiche a servizio di cantine che hanno puntato su risparmio e sulla compatibilità ambientale.
I consumi di energia termica nelle cantine vinicole rappresentano solo una parte del fabbisogno energetico complessivo, ma sono associati a due esigenze precise:
Per rendere più efficiente il consumo di calore nel processo di imbottigliamento è necessario ottimizzare il funzionamento del generatore di vapore, mentre per quanto riguarda il riscaldamento e la produzione di acqua calda – anche per i processi - bisogna dotarsi del generatore di calore più efficiente.
Vi presentiamo 5 casi di aziende che hanno investito nelle soluzioni più evolute in questi ambiti per rendere più competitiva la propria attività.Presso Cavit (Cantina viticoltori trentini), cooperativa che raccoglie circa 4.500 viticoltori associati a 11 cantine, equivalenti al 60% della produzione vinicola trentina, le analisi effettuate avevano fatto emergere una situazione non ottimale nella produzione di vapore sia per quanto riguarda il rendimento energetico, sia per i livelli di affidabilità e sicurezza.
I generatori producono il vapore per sterilizzare le linee di distribuzione e le macchine per l’imbottigliamento, ma una parte del calore serve anche per riscaldare gli ambienti.
Il moderno generatore di vapore ha consentito anche di ridurre il numero i caldaisti da sei a due, grazie alla possibilità di non dover mantenere un presidio continuo da parte di personale abilitato.
La prestigiosa sede della Cantina Antinori a San Casciano, illustre esempio di moderna architettura sostenibile al servizio della produzione enologica (dove la vinificazione avviene per gravità, senza l’ausilio di pompe meccaniche), ha scelto la tecnologia delle caldaie a condensazione per le esigenze di riscaldamento della struttura, che, oltre alla cantina, accoglie un auditorium, un museo, una bottega e un ristorante.
Sono state quindi installate in cascata due caldaie a condensazione di ultima generazione Viessmann Vitocrossal 200, modello CT2, con potenza di 460 e 503 kW.
Il calore prodotto dai due sistemi soddisfa le esigenze di riscaldamento e, in parte, viene utilizzato per i processi di trattamento del vino.
Anche l’azienda vinicola Tommasi Viticoltore, con sede a Pedemonte nel cuore della Valpolicella, ha adottato la tecnologia delle caldaie a condensazione per provvedere al riscaldamento degli ambienti e alla produzione di acqua calda sanitaria a 70 °C per il lavaggio delle attrezzature.
Sono state scelte due caldaie murali a gas a condensazione Vitodens 200-W, con potenza di 105 kW ciascuna, installate a cascata.
Un altro caso in cui la tecnologia evoluta a delle caldaie a condensazione è stata implementata con successo è quello dell’azienda agricola Montioni a Montafalco (PG).
Produttrice di olio extravergine e di vini rossi DOC e DOCG, Montioni aveva l’esigenza di riscaldare in modo adeguato, e con attenzione ai costi energetici, il frantoio, la cantina e l’edificio per gli ospiti che accoglie anche alcune camere, producendo inoltre l’acqua calda sanitaria.
Un impianto, alimentato da una caldaia Vitodens 222-Fda 26 kW supporta la cucina, la hall e l’area degustazione, mentre il secondo, con caldaia Vitodens 200-W da 35 kW abbinata a un bollitore monovalente Vitocell da 200 litri, si occupa del riscaldamento e dell’acqua calda per le camere.