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Valle d’Aosta: contributi a fondo perduto per l’efficienza degli edifici pubblici

Scritto da Industriale Viessmann | 25 maggio 2020

La Regione ha emesso un bando per l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico che finanzia il 100% delle spese: sono compresi climatizzazione, impianti CAR e rinnovabili.

I Comuni della Valle d’Aosta e le Unités des Communes Valdôtaines (le associazioni di Comuni contigui) possono usufruire di contributi a fondo perduto per un ammontare complessivo di 2 milioni di euro per riqualificare, a costo zero, il proprio patrimonio immobiliare dal punto di vista energetico e installare impianti a fonti rinnovabili.

Li mette a disposizione il Bando per l’efficientamento energetico della Regione Val d’Aosta emanato all’interno dell’Azione 4.1.1 del POR FESR 2014-2020 (il Piano Operativo Regionale appoggiato al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), con l’obiettivo di ridurre i consumi e le emissioni climalteranti degli edifici pubblici.

Il Bando, che è attivo a partire dal 18 maggio e lo sarà fino al 30 settembre 2022, dà la possibilità di finanziare il 100% delle spese ammissibili, con una soglia massima di 400.000 euro.

La spesa minima prevista, invece, è di 30.000 euro. Il bando della Regione Valle d’Aosta è senz’altro un’opportunità importante per ammodernare e rendere efficienti soprattutto gli edifici scolastici, caratterizzati generalmente da pessime prestazioni energetiche a causa dell’età media delle strutture.

Per ciascun edificio pubblico i Comuni e le Unités des Communes Caldôtaines possono presentare una domanda di contributo (utilizzando il sistema informativo SISPREG2014), ma è possibile presentare anche più domande relative a edifici diversi.

La prima finestra temporale è fissata dalle ore 9 del 18 maggio alle ore 14 del 30 settembre 2020. Ci saranno poi altre due finestre disponibili, dall’11 gennaio al 3 settembre 2021 e dal 10 gennaio al 30 settembre 2022. Inoltre, se al termine dei tre periodi le risorse finanziarie complessive non saranno esaurite, la Regione si riserva la possibilità di aprire un’ulteriore finestra.

Ecco, nel dettaglio, tutti gli interventi ammissibili:
  • installazione di impianti di climatizzazione invernale ed estiva, di ventilazione meccanica e di produzione di acqua calda sanitaria, compresi impianti di cogenerazione ad alto rendimento (CAR) da destinare all’autoconsumo;
  • installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per l’autoconsumo (fotovoltaico);
  • isolamento termico dell’involucro opaco dell’edificio (cappotto termico);
  • interventi su serramenti (porte, finestre, vetrine) comprensivi di infissi e di eventuali sistemi di schermatura solare integrati nell’infisso;
  • interventi che comportino la riduzione dell’irraggiamento solare negli ambienti interni nel periodo estivo, fissi o mobili;
  • sostituzione di sistemi per l’illuminazione degli interni e dell’esterno con sistemi efficienti;
  • installazione di tecnologie di building automation per la gestione e il controllo automatico degli impianti termici ed elettrici e la telegestione dell’edificio;
  • installazione di sistemi di monitoraggio e visualizzazione dei consumi e della produzione energetica dell’edificio, purché in abbinamento ad almeno uno degli interventi precedenti.

Per accedere al bando della Regione Valle d’Aosta gli edifici devono rispettare alcuni requisiti:

  • devono essere di proprietà pubblica ed essere ubicati nel territorio della Regione autonoma Valle d’Aosta;
  • devono essere dotati di Diagnosi Energetica e di Attestato di Prestazione Energetica in corso di validità;
  • devono essere dotati di impianti per la climatizzazione invernale;
  • nel caso in cui i Comuni e le Unités des Communes Valdôtaines non siano proprietari dell’immobile, la titolarità del diritto di godimento dell’edificio deve avere una durata almeno decennale a partire dalla data di pubblicazione dell’avviso;
  • gli edifici possono essere adibiti ad uso pubblico anche in via non esclusiva; per esempio possono essere utilizzati per attività sociali, scolastiche, sanitarie, formative, assistenziali, ricreative, culturali e sportive;
  • gli edifici non devono essere destinati all’esercizio di attività economica in forma prevalente: significa che almeno l’80% del volume climatizzato dell’edificio non deve essere utilizzato per attività di produzione di beni o servizi per un determinato mercato. Sono concesse solo attività economiche con carattere locale.