Per la sterilizzazione di bottiglie e macchinari, nelle cantine vinicole si possono utilizzare moderni ed efficienti generatori a media pressione.
Nella produzione del vino, la fase dell’imbottigliamento è l’ultima di una complessa catena che parte dal ricevimento dell’uva e arriva al confezionamento e allo stoccaggio del prodotto.
Un percorso che deve rispettare rigidamente i protocolli di produzione per assicurare un prodotto di qualità e sicuro.
Anche le aziende vinicole devono applicare piani di autocontrollo basati sul metodo Haccp (Hazard Analysis and Critical Control Points) per la prevenzione dei rischi nel settore alimentare di natura biologica, chimica o fisica.
L'imbottigliamento costituisce una fase estremamente delicata perché, una volta chiusa la bottiglia, non è più possibile intervenire sulla qualità del vino. È fondamentale, quindi, dotarsi di bottiglie e tappi che rispettino tutti i criteri di sicurezza.
Durante il processo d’imbottigliamento, che può essere effettuato all’interno della cantina oppure esternamente da aziende specializzate, viene consumata elettricità per la movimentazione dei macchinari ed energia termica, sotto forma di acqua calda e vapore, per il lavaggio e la sanificazione dei contenitori (generalmente bottiglie in vetro da 0,75 L) e dei macchinari della linea produttiva.
Lo scopo, appunto, è quello di eliminare la presenza microrganismi come i batteri.
Benché i consumi di termici nei processi produttivi di una cantina rappresentino in media il 10% dei consumi complessivi, essi sono associati proprio alla fase di imbottigliamento, oltre che al riscaldamento e all’acqua calda sanitaria.
Produrre vapore nel modo più efficiente e sicuro rappresenta, quindi, un elemento importante per tutte le aziende del settore vinicolo.
Il vapore è particolarmente indicato per la sterilizzazione di dispositivi e attrezzature nell’ambito di tutta l’industria alimentare, comprese le cantine, i birrifici e le aziende olearie, perché si evita l’utilizzo di prodotti chimici con il conseguente rischio di contaminazione.
Rispetto all’utilizzo di sanificanti chimici, però, la produzione di vapore comporta consumi e costi energetici maggiori. Per questo motivo è necessario dotarsi delle tecnologie più efficienti. In molti casi il processo di pulizia e sterilizzazione vengono utilizzati sia prodotti chimici che acqua calda e vapore, quest’ultimo nella fase finale di sterilizzazione con una temperatura superiore a 100 °C.
Gli impianti moderni permettono rendimenti molto alti, riducendo i costi energetici, e semplificano la gestione consentendo l’esonero dalla conduzione continua da parte di personale abilitato (fino a 72 ore). Inoltre - caratteristica importante per le cantine vinicole - garantiscono un’alta flessibilità di esercizio grazie all’ampia possibilità di modulazione.
Ecco le caratteristiche di efficienza più importanti di un moderno generatore di vapore (per approfondire si veda l'articolo: "Massima efficienza con i generatori di vapore industriali"):
Un esempio virtuoso di utilizzo di un generatore di vapore in ambito vinicolo è quello della cantina Cavit di Trento, una cooperativa che riunisce varie realtà artigianali.
Una parte di calore viene utilizzato anche per il riscaldamento degli ambienti nonché per il controllo delle temperature nei vani delle cantine.