Reintrodotto il credito d’imposta per il miglioramento delle strutture ricettive e alberghiere. Sgravi fino al 65% anche per impianti di climatizzazione, caldaie a condensazione, pompe di calore e pannelli solari.
Il “Decreto agosto” è stato definitivamente convertito in legge, e con esso possono trovare finalmente applicazione tutte le misure per rilanciare un’economia letteralmente travolta e stravolta dall’emergenza sanitaria in corso. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle “Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell'economia” infatti, saranno parecchi i settori a beneficiare di sgravi e agevolazioni.
Tra questi anche tutto il comparto turistico-alberghiero e termale, con le strutture ricettive che potranno usufruire del credito d’imposta per la riqualificazione e il miglioramento dei propri immobili. Una misura non nuova nel panorama italiano, che trova però applicazione in una misura sensibilmente rafforzata rispetto al passato. Il credito d’imposta applicato è infatti pari al 65% delle spese di riqualificazione sostenute nei periodi d’imposta 2020 e 2021.
Tale misura di sostegno introdotta per ammodernare e alzare la qualità delle strutture ricettive del Paese viene comunemente definita "Bonus Alberghi" oppure "Tax Credit per riqualificazione delle strutture ricettive".
Chi può richiedere l’agevolazione?
La normativa di riferimento (decreto 7 maggio 2015) definisce le tipologie di soggetti ammissibili al credito d'imposta:
- gli alberghi;
- i villaggi albergo;
- le residenze turistico-alberghiere;
- gli alberghi diffusi.
Il “Decreto agosto” tuttavia consente di beneficiare delle agevolazioni anche a:
- agriturismi;
- stabilimenti termali;
- strutture ricettive all’aria aperta.
Quali sono gli interventi consentiti?
Sono molteplici gli interventi di ristrutturazione edilizia. Dalla manutenzione straordinaria al restauro e risanamento conservativo, dall’eliminazione delle barriere architettoniche alle spese per l'acquisto di mobili e componenti d'arredo.
Particolare rilevanza trovano però gli interventi di incremento dell'efficienza energetica, nello specifico:
- gli interventi di sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione con: impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione; impianti dotati di pompe di calore ad alta efficienza; impianti di cogenerazione o trigenerazione ad alto rendimento;
- installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica;
- installazione di schermature solari esterne mobili finalizzate alla riduzione dei consumi per condizionamento estivo;
- interventi sull'involucro edilizio;
- coibentazione degli immobili ai fini della riduzione della dispersione termica;
- installazione di pannelli solari termici per la produzione di acqua;
- realizzazione di impianti elettrici, termici e idraulici finalizzati alla riduzione del consumo energetico (impianti di riscaldamento ad alta efficienza, sensori termici, illuminazioni led, attrezzature a classe energetica A, A+, A++, A+++).
Quale la somma massima rimborsabile per ciascun intervento?
Per l’attuazione del cosiddetto “Bonus Alberghi” è stata autorizzata complessivamente la spesa di 180 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021. Il limite di importo totale delle spese per ogni impresa è fissato in 307.692,30 euro cosicché il credito d’imposta massimo sia dell’importo di 200.000 euro (65% di 307.692,30).
Come verranno assegnate le risorse?
La normativa per la presentazione delle istanze è in corso di definizione, in attesa dei decreti attuativi: esistono alcuni aspetti da chiarire tra cui la procedura di ottenimento del credito e in particolare se applicabile il meccanismo del "click day". Nelle precedenti edizioni del Bonus Alberghi, infatti, le risorse erano state assegnate in base all’ordine cronologico di presentazione. Verranno comunque evase tutte le istanze fino ad esaurimento delle risorse stanziate, vale a dire 360 milioni in due anni.
Come ottenere il rimborso delle spese sostenute?
Sarà possibile ottenere il bonus esclusivamente in compensazione e, differentemente dalle precedenti edizioni del Bonus Alberghi, non verrà più applicata la ripartizione in quote annuali di pari importo. Il beneficio sarà dunque fruibile in un’unica soluzione dietro presentazione del modello F24, da inoltrare tramite servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.