Per il riscaldamento delle proprie colture protette, sei aziende hanno adottato caldaie Viessmann a cippato o a pellet in sostituzione delle fonti fossili.
Le serre sono spesso ubicate in zone non servite dalla rete del gas metano, condizione che rende necessaria l’adozione di un impianto di riscaldamento alimentato con un combustibile diverso, da tenere stoccato localmente.
Nella maggior parte dei casi si tratta di gasolio, ma questa scelta comporta costi molti elevati, oltre ad essere poco sostenibile per l’ambiente.
Per questi motivi, molte aziende floro-vivaistiche si stanno orientando verso le caldaie a biomassa, una soluzione che richiede un investimento iniziale un po’ più alto ma che garantisce importanti risparmi nel tempo sul combustibile.
Il recente Decreto Crescita, inoltre, ha fatto chiarezza sulla possibilità di accesso per gli impianti a biomassa al meccanismo dei Certificati Bianchi: essi quindi possono beneficiare di questo sostegno economico accorciando i tempi di rientro dell’investimento, con un risparmio per l’accesso all’incentivo calcolato sulla quantità di combustibile fossile sostituita dalla fonte rinnovabile.
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Ecco sei casi di successo di aziende floro-vivaistiche, ciascuna con esigenze di riscaldamento diverse, tutte soddisfatte da caldaie a biomassa Viessmann di differenti taglie e tipologie.Adottando impianto a biomassa, la Società Agricola Odorico, azienda friulana specializzata in ortocoltura in serra (suo il marchio Genuinorto), ha fatto innanzitutto una scelta di sostenibilità ambientale, anche perché l’intenzione era quella di sfruttare risorsa legnosa a “chilometro zero” appositamente coltivata.
Come risultato, l’azienda ha ottenuto anche un risparmio del 30% sui costi del riscaldamento delle proprie serre, estese su una superficie di 30.000 m2.
In particolare, è stata installata una caldaia a cippato Vitoflex 300-FSB da 1100 kW, dotata di filtro per l’abbattimento delle polveri.
Il consumo di cippato è di 600 tonnellate circa l’anno.
Ha scelto il pellet l'azienda orto floro-vivaistica Habitat di Ostellato, in provincia diFerrara, attiva anche nella sperimentazione in comparto agrario. La produzione si avvale di una superficie coperta complessiva di circa 25.000 m2 distribuiti su 20 serre condizionate, poste in due diversi siti.
In occasione dell’ampliamento dell’area coltivata, è stata realizzata una nuova centrale termica dove sono stati installati due impianti a pellet: la caldaia Vitoflex 300-RF da 350 kW, e la caldaia Vitoflex 300-UF da 950 kW, con serbatoio di accumulo inerziale di acqua da 30.000 litri.
Anche l’azienda agricola Fratelli Cattaneo a Felizzano, di Alessandria, aveva necessità di soddisfare un elevato carico termico, dovuto alla grande superficie da riscaldare (23.000 m2 di serre), agli elevati valori di trasmittanza delle superfici coprenti e alle temperature da mantenere per la floricultura (18 °C).
La scelta è ricaduta su una caldaia a cippato di legna Vitoflex 300-FSB da 2 MW di potenza, dotata di un serbatoio di accumulo inerziale da 400.000 litri di acqua che serve per i momenti di richiesta massima, per esempio durante la notte.
La vecchia centrale termica a gas metano è stata mantenuta con funzione di backup, ma non è mai stato necessario utilizzarla.