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24 luglio 2019  |  a cura di Industriale Viessmann  |  condividi con

Sei casi di successo dove la biomassa riscalda le serre

24 luglio 2019
Biomassa, Serre e Vivai

Per il riscaldamento delle proprie colture protette, sei aziende hanno adottato caldaie Viessmann a cippato o a pellet in sostituzione delle fonti fossili.

Le serre sono spesso ubicate in zone non servite dalla rete del gas metano, condizione che rende necessaria l’adozione di un impianto di riscaldamento alimentato con un combustibile diverso, da tenere stoccato localmente.

Nella maggior parte dei casi si tratta di gasolio, ma questa scelta comporta costi molti elevati, oltre ad essere poco sostenibile per l’ambiente.

Per questi motivi, molte aziende floro-vivaistiche si stanno orientando verso le caldaie a biomassa, una soluzione che richiede un investimento iniziale un po’ più alto ma che garantisce importanti risparmi nel tempo sul combustibile.

Il recente Decreto Crescita, inoltre, ha fatto chiarezza sulla possibilità di accesso per gli impianti a biomassa al meccanismo dei Certificati Bianchi: essi quindi possono beneficiare di questo sostegno economico accorciando i tempi di rientro dell’investimento, con un risparmio per l’accesso all’incentivo calcolato sulla quantità di combustibile fossile sostituita dalla fonte rinnovabile.

Per conoscere tutto sull’efficientamento energetico nell’agricoltura protetta leggi la nostra Guida all’efficienza energetica nelle serre e vivai.

Ecco sei casi di successo di aziende floro-vivaistiche, ciascuna con esigenze di riscaldamento diverse, tutte soddisfatte da caldaie a biomassa Viessmann di differenti taglie e tipologie.

1. Società Agricola Odorico

Adottando impianto a biomassa, la Società Agricola Odorico, azienda friulana specializzata in ortocoltura in serra (suo il marchio Genuinorto), ha fatto innanzitutto una scelta di sostenibilità ambientale, anche perché l’intenzione era quella di sfruttare risorsa legnosa a “chilometro zero” appositamente coltivata.Vitoflex 300-FSB_00029

Come risultato, l’azienda ha ottenuto anche un risparmio del 30% sui costi del riscaldamento delle proprie serre, estese su una superficie di 30.000 m2.

In particolare, è stata installata una caldaia a cippato Vitoflex 300-FSB da 1100 kW, dotata di filtro per l’abbattimento delle polveri.
Il consumo di cippato è di 600 tonnellate circa l’anno.

2. Azienda orto floro-vivaistica Habitat

Ha scelto il pellet l'azienda orto floro-vivaistica Habitat di Ostellato, in provincia diFerrara, attiva anche nella sperimentazione in comparto agrario. La produzione si avvale di una superficie coperta complessiva di circa 25.000 m2 distribuiti su 20 serre condizionate, poste in due diversi siti.Vitoflex-300-RF_00005

In occasione dell’ampliamento dell’area coltivata, è stata realizzata una nuova centrale termica dove sono stati installati due impianti a pellet: la caldaia Vitoflex 300-RF da 350 kW, e la caldaia Vitoflex 300-UF da 950 kW, con serbatoio di accumulo inerziale di acqua da 30.000 litri.

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3. Società agricola florovivaistica Vergerio

La Società agricola florovivaistica Vergerio, a Camposampiero in provincia di Padova, è passata dalle fonti fossili (gasolio) alla biomassa con lo scopo prioritario di abbassare i costi di riscaldamento.
L’azienda si estende per 35.000 m² coltivati tra serre, ombrai e antigrandine, di cui 25.000 m² sono riscaldati.
Nel 2014 si è provveduto alla riqualificazione della centrale termica installando una caldaia a cippato Vitoflex 300-FSB da 1.100 kW abbinata a un accumulo inerziale di ben 80.000 litri, che assicura abbondante disponibilità di acqua calda a 80°C.
Si è deciso di mantenere anche le caldaie esistenti con la funzione di backup del nuovo impianto.

4. Floricoltura Cadei

L’approvvigionamento di combustibile sostenibile e da filiera corta caratterizza la scelta energetica dell’azienda Floricoltura Cadei, a Palazzolo sull'Oglio in provincia di Brescia: la biomassa con cui è alimentata la centrale termica, infatti, proviene dalle operazioni di pulizia dei boschi. Vitoflex 300-UF_00007
Per questo motivo, l’azienda, specializzata nella coltivazione in serra di piante da interni su 10.000 m² di superficie, ha installato una caldaia a biomassa Vitoflex 300-UF da 700 kW caratterizzata da un innovativo sistema, collaudato per la combustione automatica di combustibili secchi e umidi di provenienza artigianale, industriale e forestale.

5. Fioricoltura Pisapia

La Fioricoltura Pisapia di Pontecagnano Faiano in provincia di Salerno aveva l’esigenza di soddisfare una richiesta elevata di energia termica, dovuta in particolare alla coltivazione di piante tropicali nelle quali l’azienda si è specializzata, per cui serve una temperatura costante di 24-25 °C.
Per riscaldare le serre estese su 10.000 m2 si è scelta una caldaia a biomassa Vitoflex 300-FSB da 1.700 kW alimentata a cippato di legna, che viene stoccato in depositi posti in loco.

6. Azienda agricola Fratelli Cattaneo

Anche l’azienda agricola Fratelli Cattaneo a Felizzano, di Alessandria, aveva necessità di soddisfare un elevato carico termico, dovuto alla grande superficie da riscaldare (23.000 m2 di serre), agli elevati valori di trasmittanza delle superfici coprenti e alle temperature da mantenere per la floricultura (18 °C).
La scelta è ricaduta su una caldaia a cippato di legna Vitoflex 300-FSB da 2 MW di potenza, dotata di un serbatoio di accumulo inerziale da 400.000 litri di acqua che serve per i momenti di richiesta massima, per esempio durante la notte.
La vecchia centrale termica a gas metano è stata mantenuta con funzione di backup, ma non è mai stato necessario utilizzarla.

Per saperne di più leggi:  GUIDA ALL'EFFICIENZA ENERGETICA NELLE SERRE E VIVAI

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