Gli interventi di efficientamento energetico apportano una diminuzione dei costi operativi e un aumento della competitività, ma lo stanziamento delle risorse necessarie ne ostacola la diffusione.
Sfruttando gli strumenti di sostegno a disposizione, però, i tempi di ritorno dell’investimento si possono accorciare nettamente e a volte non è necessario anticipare nemmeno un euro.
È quello che accade accedendo ai bandi regionali destinati agli interventi di efficientamento energetico alimentati dal fondo europeo denominato FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), che rappresentano strumenti di finanziamento molto convenienti e che, rispetto ai Titoli di Efficienza Energetica, offrono un vantaggio da non sottovalutare.
Mentre i TEE, infatti, vengono rilasciati dal GSE a seguito dell’intervento e dopo che è passato almeno un anno di rendicontazione dei risparmi energetici (dal momento in cui un intervento è stato progettato possono passare più di tre anni), nel caso dei bandi regionali alimentati dal FESR il contributo si riceve subito, prima di realizzare l’intervento.
In linea di massima, viene finanziata l’intera spesa - entro un limite massimo - tramite due tipi di contributo:
Alcuni bandi prevedono il solo contributo a fondo perduto, coprendo generalmente il 30% dei costi.
Considerando che un intervento per l’installazione di un impianto di Cogenerazione ad alto rendimento di grandi dimensioni è caratterizzato da tempi di ritorno dell’investimento di circa due anni, questo si traduce comunque in otto mesi in meno per arrivare al pareggio.
Il ventaglio di interventi finanziabili con i bandi regionali FESR per l’efficienza energetica è generalmente ampio, comprendendo nuovi impianti per la produzione energetica, macchinari destinati alle linee produttive e miglioramenti dell’involucro edilizio.
Vi sono casi in cui il bando è riservato esclusivamente alla redazione della Diagnosi Energetica (che è un pre-requisito comunque necessario per giustificare il finanziamento degli interventi) o all’implementazione di un Sistema di Gestione dell’Energia ISO 50001.
Il meccanismo che dà vita ai bandi regionali è abbastanza complesso e poco conosciuto, e probabilmente anche per questo motivo i fondi messi a disposizione non vengono esauriti. Vediamo come è strutturato.
Il bilancio dell’Unione Europea è diviso in varie rubriche di spesa, distinte a loro volta in sotto-voci, con un orizzonte di applicazione settennale (in questo momento ci troviamo nel periodo 2014 -2020).
All’interno della rubrica di spesa Coesione e Valori (350 miliardi di euro assegnati per questo ciclo settennale), la voce Sviluppo Regionale e Coesione alimenta il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) che ha l’obiettivo di consolidare la coesione economica e sociale investendo nei settori che favoriscono la crescita per migliorare la competitività, creare posti di lavoro e correggere gli squilibri tra le regioni.
È indirizzato prevalentemente a sostenere le PMI, all’energia e alle riduzioni delle emissioni di CO2, alla digitalizzazione e all’innovazione e ricerca.
Il FESR, come tutti i fondi europei, determina dei Programmi Operativi Regionali (POR) o Nazionali (PON), che hanno il compito di calare nella pratica i finanziamenti europei dando origine ai bandi.
Un Programma Operativo Regionale (POR), quindi, è il documento di programmazione che definisce strategia e interventi per l’utilizzo delle risorse europee assegnate a una Regione dal FESR.
I POR si sviluppano lungo Assi di intervento tematici che variano da Regione a Regione, ma c’è sempre un Asse che riguarda l’efficienza energetica e la sostenibilità ambientale. Per ogni Asse, o per ciascuno dei singoli ambiti all’interno di un Asse, vengono poi emanati specifici bandi.
Seguendo il nostro Blog sull’efficienza energetica dedicato alle aziende italiane è possibile restare aggiornati sui principali bandi regionali destinati agli interventi di efficientamento energetico attivati dalle Regioni italiane.
Ricordiamo che in Italia è attivo anche il Programma Operativo Nazionale che ha dato vita al Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica, istituito presso il Mise, e ai relativi bandi; punta a favorire gli obiettivi nazionali di efficienza energetica con particolare riguardo al Mezzogiorno e mette a disposizione 310 milioni di euro tramite concessioni di garanzie su finanziamenti e tramite finanziamenti a tasso agevolato (per sapere di più leggi anche "Chi può beneficiare del Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica").