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14 aprile 2022  |  a cura di Industriale Viessmann  |  condividi con

Fotovoltaico in agricoltura, arrivano i fondi del PNRR

Firmato il decreto ministeriale con i requisiti per accedere al Bando del “Parco Agrisolare” da 1,5 miliardi di euro, per l’installazione del fotovoltaico in agricoltura senza consumo di suolo.


Indice
  1. Chi può partecipare al bando per il fotovoltaico in agricoltura
  2. Quali interventi possono accedere al contributo
  3. Gli obiettivi del progetto Parco Agrisolare

Tra qualche mese le imprese agricole potranno installare impianti fotovoltaici sfruttando contributi messi a disposizione dallo Stato. Il decreto ministeriale firmato il 25 marzo scorso dal Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, infatti, fornisce le direttive per l’utilizzo dei fondi destinati alla realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. Si tratta del progetto chiamato “Parco Agrisolare”, che prevede un Bando da 1,5 miliardi di euro (1,2 miliardi per gli investimenti delle aziende agricole, 300 milioni per l’industria agroalimentare) all’interno della componente “Economia circolare e agricoltura sostenibile” del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Il Bando con le indicazioni concrete per poter accedere ai contributi, compresa la data di avvio per la presentazione delle domande, sarà emanato nei prossimi mesi dopo l’autorizzazione da parte della Commissione Europea. Le domande saranno in seguito valutate dal GSE, indicato dal MiPAAF quale attuatore della linea di intervento PNRR.
In un periodo dove è indispensabile diminuire i costi energetici delle imprese, ridurre la dipendenza dal gas e spingere sulla sostenibilità ambientale, il settore agricolo potrà così aumentare il proprio contributo, senza tra l’altro intaccare i terreni agricoli destinati alle coltivazioni.

Chi può partecipare al bando per il fotovoltaico in agricoltura

Ecco i soggetti che potranno partecipare al bando del progetto “Parco Agrisolare”:
  • imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;
  • imprese agroindustriali in possesso di codice ATECO (i codici ATECO ammissibili saranno precisati nel Bando);
  • indipendentemente dai propri associati, le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’articolo 2135 del cc e le cooperative o loro consorzi di cui all’art. 1, comma 2 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228.
Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, aventi un volume di affari annuo inferiore a 7.000 euro.
New call-to-actionQuali interventi possono accedere al contributo
L’intervento principale (e obbligatorio) per accedere ai finanziamenti è l’acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici sui tetti di fabbricati, con potenza di picco compresa tra 6 kWp e 500 kWp, oltre a inverter, sistemi di accumulo, software di gestione, ulteriori componenti di impianto, materiali necessari alla realizzazione degli interventi, costi di connessione alla rete.
I limiti massimi di spesa previsti sono i seguenti:
  • 1.500 euro/kWp per i pannelli fotovoltaici;
  • ulteriori 1.000 euro/kWh per i sistemi di accumulo, fino a un contributo complessivo massimo di 50.000 euro.
Nelle spese ammissibili sono comprese anche eventuali colonnine di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e per le macchine agricole, con un limite massimo ammissibile di spesa (in aggiunta ai precedenti limiti) pari a 1.000 euro/kWh.

Il contributo concedibile (intensità di aiuto) è del 50%, 40% o 30% a seconda del tipo di attività (agricoltura, trasformazione di prodotti agricoli oppure trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli), ed è maggiore (50%) nel caso delle regioni del Sud (Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna).
La spesa massima ammissibile per singolo progetto è pari a 750.000 euro, nel limite massimo di 1 milione di euro per singolo soggetto beneficiario (ogni beneficiario può presentare infatti più progetti).
Per le aziende agricole di produzione primaria, gli impianti fotovoltaici possono accedere ai contributi solo se l’obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda e se la loro capacità produttiva non supera il consumo medio annuo di energia elettrica aziendale, compreso quello familiare. La vendita di energia elettrica in rete è consentita purché sia rispettato il limite di autoconsumo annuale.

Oltre all’intervento principale, sono finanziabili altri interventi facoltativi di riqualificazione e ammodernamento per il miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture:
  • rimozione e smaltimento dell’amianto dai tetti, in conformità alla normativa nazionale di settore vigente;
  • isolamento termico dei tetti, previa relazione tecnica di un professionista abilitato che dovrà descrivere e giustificare la scelta del grado di coibentazione previsto, anche per migliorare il benessere animale;
  • realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (tetto ventilato e camini di evacuazione dell’aria).

Gli obiettivi del progetto Parco Agrisolare

Il progetto Parco Agrisolare ha un ruolo preciso all’interno del PNRR: promuovere il fotovoltaico in agricoltura senza consumo di suolo, con lo scopo di diversificare le fonti energetiche e spingere sulle rinnovabili, che rappresentano un elemento centrale per ridurre i costi dell’energia sostenuti dalle aziende del settore. L'Italia è tra i paesi con il più alto consumo diretto di energia nella produzione alimentare dell'Unione Europea (terza dopo Francia e Germania). I costi energetici totali rappresentano oltre il 20% dei costi variabili per le aziende agricole, con percentuali più elevate per alcuni sotto-settori produttivi.
L’obiettivo finale di Parco Agrisolare è installare, entro il 2026, 375 MW di nuova capacità fotovoltaica, utilizzando una superficie di tetti di 4,3 milioni di metri quadrati.


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