L’analisi dell’Energy Efficiency Report sul 2018 evidenzia una crescita complessiva del 6,3%. L’industria ha speso 2,3 miliardi, il 40% in sistemi di combustione efficienti e di cogenerazione.
L’efficienza energetica in Italia è in continua crescita, anche se con tasso di minore rispetto agli anni precedenti.
Secondo L’Energy Efficiency Report 2019 realizzato dall’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, lo scorso anno sono stati investiti in questo settore circa 7,1 miliardi di euro (+6,3%), dato che porta a + 12% di media il tasso positivo degli ultimi cinque anni.
Il comparto che ha investito di più - quasi il 65% del totale - è quello definito “home & building”, seguito dall’industria che ha investito 2,3 miliardi di euro (+4% la crescita), mentre la Pubblica Amministrazione vale per ora solo il 2% degli investimenti complessivi, ma mostra interessanti segnali di incremento (+12%).
Dove si sono concentrate le spese dell’industria italiana
L’analisi sulle industrie è stata effettuata su un campione rappresentativo dei sette principali settori, che rappresentano il 65,5% del totale dei consumi elettrici di tutto il comparto manifatturiero italiano ed il 63% del consumo totale di gas.
In generale, l’86% del campione ha dichiarato di aver effettuato investimenti in efficienza energetica nel corso del 2018.
Il comparto ha speso soprattutto per migliorare l’efficienza nei processi produttivi, (+50% rispetto al 2017), un trend spinto dal Piano Impresa 4.0 (ex Industria 4.0) che, con l’Iper e il Super Ammortamento ha incentivato le imprese ad acquistare beni strumentali nuovi.
Sono diminuiti, invece, gli investimenti sui servizi ausiliari di processo, mentre si segnalano in leggero in aumento anche i servizi generali di building.
Come si può osservare nel grafico sottostante, ora gli investimenti dell’industria per migliorare i processi produttivi valgono il 22% del totale, rispetto al 12% del 2016, un segnale che indica come l’efficienza sia sempre più considerata tra le attività “core” delle aziende.
Le tecnologie più adottate dalle industrie
L’Energy & Efficiency report indica che, a livello di spesa, le soluzioni di efficienza energetica maggiormente adottate dal comparto industriale nel 2018 sono state i sistemi di combustione efficienti e la cogenerazione, con investimenti, rispettivamente, pari a 459 e 443 milioni di euro. Insieme queste due tecnologie hanno rappresentato quasi il 40% delle spese complessive.
Rispetto al 2017, tuttavia, si è registrato un netto calo (-24% per la cogenerazione e -7% per i sistemi di combustione efficienti) che ha una precisa ragione: l’effetto negativo del “Decreto energivori” che dal 1° gennaio 2018 ha consentito di ridurre il costo dell’elettricità per le imprese manifatturiere energivore.
Introdotto per ridurre il differenziale di prezzo dell’energia elettrica pagato dalle imprese più esposte alla concorrenza estera, la misura ha però reso meno “urgenti” investimenti nell’utilizzo efficiente dell’energia.
Continua il trend positivo degli investimenti in illuminazione, che si assestano sui 312 milioni di euro con un tasso di crescita del +16%, seguiti dagli interventi su inverter, aria compressa e refrigerazione.
Si registra anche un buon risultato degli investimenti nei Sistemi di Gestione dell’Energia (SGE), con 129 milioni di euro e una crescita del 28% rispetto al 2017.
Sempre più spesso, inoltre, gli investimenti comprendono componenti software per la gestione digitale, che tuttavia non sempre vengono utilizzati per monitorare e ottimizzare i consumi energetici aziendali, ma piuttosto per ottimizzare la produzione dell’azienda.
Il grafico sottostante riporta la ricorrenza percentuale degli investimenti (non il loro valore economico) evidenziando la numerosità di interventi sul processo e sull’illuminazione.
Tra le barriere che frenano gli investimenti, l’indagine ha evidenziato l’incertezza sul quadro normativo, legata soprattutto all’evoluzione de meccanismo dei TEE e al decreto energivori, e gli eccessivi tempi di ritorno dell’investimento, sia per le grandi Imprese che per le PMI.
Soprattutto per le imprese di grandi dimensioni, inoltre, è considerato critico l’impatto che l’intervento può avere sul processo produttivo.
Sull’andamento futuro degli investimenti in efficienza energetica nell’industria, il rapporto ipotizza tre scenari, dal più ottimistico a quello i cui le condizioni “esterne” restano sostanzialmente invariate, fino a quello più prudente (si veda grafico sottostante). Nel caso migliore, gli investimenti nel periodo 2019-2022 potrebbero arrivare complessivamente a quasi 12 miliardi di euro.