Riparte con il 2023 la Nuova Sabatini per i beni strumentali, con contributo ministeriale maggiorato del 30% per gli investimenti green
Indice:
- A chi si rivolge la Nuova Sabatini?
- Cosa finanzia la nuova Sabatini?
- In cosa consiste l’agevolazione?
- Quali sono le modalità di erogazione?
Riparte il prossimo anno la cosiddetta Nuova Sabatini, l’agevolazione del Ministero dello Sviluppo Economico (ora Ministero delle Imprese e del Made in Italy) per l’acquisto o il leasing di nuovi beni strumentali, hardware e software e tecnologie digitali. La Legge di Bilancio 2023, infatti, ha rifinanziato la misura con 30 milioni per il 2023 e 40 milioni per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026. Le PMI italiane possono così contare nuovamente su contributi statali destinati a ripagare gli interessi dei finanziamenti per tali acquisti, con un’importante novità per quanto riguarda gli investimenti “green”. Ecco, dunque, tutto quello che c’è da sapere sulla Nuova Sabatini 2023.
A chi si rivolge la Nuova Sabatini?
La Nuova Sabatini è una misura nata con il Decreto del MISE del 27 novembre 2013 che ha istituito un nuovo strumento agevolativo per l'accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese (PMI). Nel tempo la misura è stata periodicamente rifinanziata ed ha subito alcune modifiche, fino ad approdare all’ultima versione che è quella del Decreto interministeriale 22 aprile 2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 139 del 16 giugno 2022.
Come “PMI” si intendono quelle definite dal decreto del Ministro dello sviluppo economico 18 aprile 2005: imprese con meno di 250 occupati e con fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.
Possono beneficiare delle agevolazioni della Nuova Sabatini le PMI che, alla data di presentazione della domanda:
- sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca;
- abbiano sede legale o una unità locale in Italia;
- sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria;
- non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e non rimborsato o depositato in un conto bloccato gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea;
- non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà.
Sono ammessi tutti i settori produttivi ad eccezione del settore inerente le attività finanziarie e assicurative.
Cosa finanzia la nuova Sabatini 2023?
La Nuova Sabatini agevola il ricorso a finanziamenti da parte delle PMI per l’acquisto, anche in leasing, di macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature ad uso produttivo, hardware, software e tecnologie digitali. In particolare, i finanziamenti alle imprese devono riguardare:
- investimenti in beni strumentali;
- investimenti 4.0;
- investimenti green (che, come vedremo più avanti, godono di una maggiorazione del contributo del 30%).
Gli investimenti devono essere caratterizzati da “autonomia funzionale”: questo significa che non è ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari a meno che non integrino l’impianto o il macchinario preesistente introducendo una nuova funzionalità nell’ambito del ciclo produttivo. Non sono in ogni caso ammissibili investimenti per l’acquisto di beni che sistituiscono beni esistenti.
In cosa consiste l’agevolazione?
La Nuova Sabatini favorisce la concessione dei finanziamenti da parte di banche e intermediari finanziari (aderenti alla convenzione tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti S.p.A.) e, soprattutto, eroga un contributo da parte del Ministero che abbatte gli interessi sui finanziamenti stessi.
L’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario (o leasing) e deve essere:
- di durata non superiore a 5 anni;
- di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro;
- interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.
Il contributo che eroga il Ministero non tiene conto esattamente del tasso di interesse specifico della banca (che può variare in funzione del costo, del grado di rischio e delle eventuali garanzie), ma è determinato in via convenzionale sugli interessi maturati per un finanziamento della durata di cinque anni, di importo uguale all’investimento e ad un tasso d’interesse annuo:
- del 2,75% per gli investimenti ordinari;
- del 3,575% per gli investimenti 4.0;
- del 3,575% per gli investimenti green in relazione a domande presentate a partire dal 1° gennaio 2023; gli investimenti green, in particolare, sono quelli correlati all’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature ad uso produttivo a basso impatto ambientale nell’ambito di programmi atti a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi. Ai fini del riconoscimento del contributo maggiorato previsto dalla Nuova Sabatini Green è necessaria un’idonea certificazione ambientale di processo oppure di prodotto.
Quali sono le modalità di erogazione?
L’iter per l’erogazione del contributo da parte del Ministero è abbastanza articolato. Qui lo riassumiamo.
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La PMI presenta alla banca o all’intermediario finanziario, insieme alla richiesta di finanziamento, la domanda di accesso al contributo ministeriale, attestando il possesso dei requisiti.
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La banca verifica la regolarità formale e la completezza della documentazione e trasmette al Ministero richiesta di prenotazione delle risorse relative al contributo. Poi concede il finanziamento e trasmette la relativa delibera al Ministero.
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Il Ministero adotta il provvedimento di concessione del contributo, con l’indicazione dell’ammontare degli investimenti ammissibili, delle agevolazioni concedibili e del relativo piano di erogazione e lo trasmette alla PMI e alla banca.
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A questo punto la banca si impegna a stipulare il contratto di finanziamento con la PMI e ad erogare il finanziamento in un’unica soluzione. La stipula del contratto di finanziamento può avvenire anche prima della ricezione del provvedimento di concessione del contributo.
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Ad investimento ultimato e una volta saldati i beni acquistati, la PMI a partire dal 1° gennaio 2023, deve compilare la richiesta di erogazione del contributo e trasmetterla al Ministero attraverso la piattaforma (https://benistrumentali.dgiai.gov.it/Imprese).
In linea generale, il contributo dal 2023 è erogato dal Ministero in quote annuali, secondo il piano temporale riportato nel provvedimento di concessione. Dal 1° gennaio 2022, il contributo viene erogato in unica soluzione nel caso in cui l’importo del finanziamento non è superiore a 200.000 euro.