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17 settembre 2020  |  a cura di Industriale Viessmann  |  condividi con

Efficienza e sostenibilità: contributi a costo zero per i piccoli Comuni

17 settembre 2020
Pubblica Amministrazione, Incentivi

Dai climatizzatori alle caldaie ad alta efficienza, alle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici. Le possibilità per sfruttare il contributo del Mise per i Comuni sotto i mille abitanti non mancano, ma bisogna avviare i lavori entro il 15 novembre 2020.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha messo a disposizione delle Amministrazioni Comunali con popolazione inferiore alle 1.000 unità circa 20.000 euro a fondo perduto, ma i lavori devono necessariamente cominciare entro il 15 novembre 2020. Il tempo stringe: come ottenere il contributo e soprattutto quali sono le opere finanziabili?
Una piccola guida per comprendere meglio il Decreto 1 settembre 2020 del Mise e non lasciarsi scappare l’opportunità di realizzare opere a costo zero.

A quanto ammonta esattamente il contributo del Ministero?
Il contributo ammonta a 19.329,89 euro per ciascun comune al di sotto dei 1.000 abitanti. 

Può essere finanziato qualsiasi intervento?
No. L’opera non deve aver già ottenuto un finanziamento pubblico, deve essere aggiuntiva rispetto a quelle inserite nel bilancio di previsione dell’esercizio 2020 e non deve essere riconducibile a interventi di manutenzione ordinaria.

Si può usare il contributo per realizzare prestazioni tecniche, studi di fattibilità o progettazioni preliminari?
Solo se finalizzati alla concreta realizzazione dell’opera: rientrano nella casistica la classificazione sismica, l’attestazione energetica, la diagnosi energetica dell’edificio, l’analisi di consistenza dell’impianto di illuminazione pubblica.   

Se l’importo dei lavori è inferiore a 19.329,89 euro, viene erogata al Comune la differenza?
No, il contributo erogabile è pari alla spesa effettivamente sostenuta. Se, invece, l’importo dei lavori è superiore a 19.329,89 è a carico del Comune la copertura della quota in eccedenza.

Come attestare l’inizio dei lavori entro il 15 novembre 2020? 
Trasmettendo via Pec all’indirizzo contributocomuni@pec.mise.gov.it l’allegato 2 del Decreto, contenente le seguenti informazioni:

  • Codice unico di progetto (CUP);
  • Codice identificativo gara per lavori (CIG);
  • Costo dell’opera da realizzare;
  • Conto unico di tesoreria del Comune.

Come viene erogato il contributo?
La prima quota (pari al 50 per cento del costo dell’opera o comunque nei limiti del 50% del contributo massimo erogabile) avviene quando il Mise riscontra l’esattezza e la completezza delle informazioni trasmesse tramite l’allegato 2.
La seconda quota (saldo) avviene dopo il rilascio del certificato di collaudo o di regolare esecuzione da parte del direttore dei lavori. Per consentire al Ministero di effettuare tale riscontro, l’Amministrazione Comunale deve provvedere ad alimentare il sistema di monitoraggio delle opere pubbliche Bdap (Banca dati amministrazioni pubbliche).

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Quali sono le opere finanziabili?
Si tratta di opere in materia di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile (vedi articolo 30, comma 14-bis, Dl Crescita).
A titolo esemplificativo e non esaustivo ecco un elenco di cosa è possibile realizzare con il contributo del Mise:

Efficientamento energetico
Interventi sul risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica o sull’illuminazione pubblica:

  • installazione di sistemi per la climatizzazione o caldaie con nuovi prodotti ad alta efficienza;
  • miglioramento dell’isolamento termico degli edifici;
  • sostituzione degli infissi;
  • efficientamento dell’illuminazione (ad esempio con l’installazione di impianti a Led);
  • realizzazione nuovi impianti di illuminazione (ad esempio campi sportivi, aree comunali);
  • installazione di sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili;
  • installazione di apparecchiature per il monitoraggio, telecontrollo e regolazione delle centrali energetiche).

Installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili:

  • impianti non integrati per la produzione di energia elettrica o termica che riducano i consumi pubblici.

Sviluppo territoriale sostenibile
Mobilità sostenibile:

  • stazioni di ricarica o hypercharger (ricarica super veloce) per veicoli elettrici;
  • realizzazione di sistemi di sharing;
  • nuove fermate autobus con servizi innovativi;
  • percorsi per navette elettriche;
  • promozione dei sistemi integrati di trasporto.
Sviluppo sostenibile:
  • verde urbano integrato e arredo per la mitigazione del calore;
  • utilizzo di materiali attivi per l’assorbimento delle emissioni inquinanti e delle polveri sottili;
  • creazione di tetti verdi, verde verticale e sistemi per il recupero dell’acqua piovana;
  • promozione dell’agricoltura urbana, apicoltura, monitoraggio e miglioramento della qualità dell’aria;
  • installazione di isole ecologiche intelligenti;
  • realizzazione di casette dell’acqua.

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