La detrazione fiscale incentiverà investimenti in efficienza energetica, riqualificazione antisismica, eliminazione delle barriere architettoniche.
Ormai sembra certo: anche alberghi e agriturismi avranno diritto alla propria forma di Superbonus, un po’ decurtato rispetto all’aliquota del 110% riservata al mondo residenziale (la percentuale di detrazione scenderà infatti all’80%). Lo prevede il prossimo Decreto legge che il Governo sta per approvare (sarà il secondo decreto cosiddetto “Recovery”), dove sono previste le prime misure attuative per sfruttare i fondi stanziati all’interno del PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) per il settore del turismo, che devono entrare in vigore entro il 31 dicembre 2021. La misura, che era stata anticipata in estate dal ministro del Turismo Massimo Garavaglia, servirà a ridare un po’ di carburante a molte imprese di un comparto colpito pesantemente dalla crisi delegata al Covid, che potranno così riqualificare i propri immobili in chiave ecosostenibile e innovativa.
Il cosiddetto Superbonus alberghi, ossia la detrazione all’80%, sarà destinato non solo agli alberghi, ma anche ad agriturismi, strutture termali, stabilimenti balneari, parchi tematici, fiere e congressi. Come per il Superbonus tradizionale, saranno ammesse le spese effettuate per interventi finalizzati all’incremento dell’efficienza energetica, alla riqualificazione antisismica e all’eliminazione delle barriere architettoniche. Potrebbero però essere comprese altre spese, come quelle per gli arredi.
Cosa prevede il Superbonus 80% per gli alberghi
Il nuovo Superbonus alberghi 80% seguirà con tutta probabilità le regole del Superbonus 110% o quelle del precedente Bonus Alberghi al 65% per quanto riguarda gli interventi incentivabili.
Non si conoscono ancora molti dettagli definitivi, ma ad oggi si sa che potranno accedere all’agevolazione:
- gli interventi iniziati dopo l’entrata in vigore del Decreto e conclusi entro il 31 dicembre 2024;
- gli interventi avviati prima dell’entrata in vigore ma non ancora conclusi, purché sia certificabile l’inizio lavori dopo il 1° febbraio 2020.
Il Superbonus 80% potrà essere utilizzato sia come credito da portare in detrazione fiscale, sia ceduto a soggetti terzi, entro l’anno d’imposta 2025.
Le altre agevolazioni previste per il settore turismo
Il nuovo Superbonus alberghi 80% non è l’unica forma di agevolazione prevista per il settore dell’ospitalità. Secondo le anticipazioni riportate dal Sole 24 Ore, le stesse imprese del settore turismo potranno accedere ad altre tre forme di sostegno.
- Contributo a fondo perduto fino a un importo di 40.0000 euro per sostenere le spese di ristrutturazione. A questa cifra si potranno aggiungere altri 30.000 euro quando egli interventi per digitalizzazione e innovazione tecnologica coprono almeno il 15% dell’investimento, altri 20.000 euro nei casi di imprenditoria femminile e giovanile under 35 o, infine, 10.000 euro in più se la sede operativa dell’impresa è al Sud. L’aiuto a fondo perduto non potrà superare in ogni caso i 100.000 euro complessivi.
- Fondo rotativo (dovrebbe essere alternativo al Superbonus 80% e al contributo a fondo perduto); pensato per le imprese turistiche di dimensioni più grandi, coprirà con un contributo il 35% delle spese per lavori con costo compreso tra 500.000 e 10 milioni di euro. L’obiettivo è quello di sostenere 300 medie aziende entro il 31 dicembre 2025
- Sezione speciale del Fondo garanzia PMI per le imprese del settore turistico, per supportare gli investimenti tramite garanzie, con un accantonamento di 358 milioni. Di questi, il 40% andrà alle imprese del Sud, come prevede il PNRR, e il 30% a nuova imprenditoria femminile o giovanile.