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6 dicembre 2019  |  a cura di Industriale Viessmann  |  condividi con

Pompe di calore, una tecnologia chiave per ridurre le emissioni

6 dicembre 2019
Uffici & Spazi Commerciali

Grazie all’alto rendimento e all’utilizzo di fonti rinnovabili, le pompe di calore rappresentano soluzioni di punta per la decarbonizzazione del settore civile.

Le pompe di calore sono basate su una tecnologia relativamente giovane, ma comunque ormai collaudata, indicata per riscaldare e rinfrescare gli ambienti in modo molto efficiente.
Grazie alle caratteristiche “green”, questi sistemi si stanno diffondendo sia in ambito residenziale che nella climatizzazione di edifici del terziario e del commercio, soprattutto se si tratta di nuove realizzazioni, provvedendo alla climatizzazione estiva ma anche sostituendo o affiancando i tradizionali sistemi di riscaldamento invernale.
Nella proposta di Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) inviata a Bruxelles dal Governo italiano all’inizio di quest’anno, viene dato ampio risalto ai sistemi a pompa di calore, in quanto rispondono pienamente agli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti per il 2030.

Le pompe di calore sono considerate a tutti gli effetti sistemi energetici a fonte rinnovabile. Nonostante necessitino di energia elettrica per funzionare, infatti, sfruttano fonti naturali virtualmente illimitate per prelevarne energia termica, con l’importante caratteristica di riuscire a restituire una quantità di energia superiore rispetto a quella consumata.

La macchina funziona con lo stesso principio di un frigorifero, trasferendo energia termica da una sorgente a temperatura più bassa a una sorgente a temperatura più alta: in un frigorifero il calore viene estratto dall'interno dell’elettrodomestico ed espulso all'esterno, mentre la pompa di calore lo estrae dall’aria esterna, dall’acqua (di falda, lago, fiume) o dal terreno e lo trasferisce all’aria dell’ambiente interno o all’acqua dell’impianto di riscaldamento. Funzionando in maniera inversa, la pompa di calore rinfresca gli ambienti.
Del trasporto del calore dalla fonte alla destinazione si occupa un particolare gas che assorbe l’energia termica e, in seguito a una compressione, innalza la propria temperatura per poi cedere calore all’impianto di riscaldamento. L’energia resa è da 3 a 6 volte maggiore di quella consumata dal compressore elettrico: si tratta quindi di un sistema estremamente conveniente sia dal punto di vista del rendimento che da quello ambientale.

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Un recente rapporto dall’associazione Amici della Terra, elaborato in collaborazione con Assoclima, ha analizzato proprio il ruolo delle pompe di calore nella climatizzazione degli edifici del residenziale e del terziario (riscaldamento e raffrescamento) per il conseguimento dei target 2030 di maggior penetrazione delle energie rinnovabili e di decarbonizzazione dell’economia.
La premessa è che le emissioni per gli “usi energetici” del residenziale e del terziario pesano per ben il 22% su quelle complessive, e una loro riduzione è dunque fondamentale per contrastare i cambiamenti climatici.

Obiettivi 2030 rinnovabili termiche

Le rinnovabili nel 2017 hanno superato il 34,2% nei consumi di elettricità, sono arrivate al 20% nei consumi termici e sono sopra il 5% nei consumi di energia per trasporti. Ma per il 2030 bisogna fare di più.

La proposta di PNEC indica un obiettivo globale del 30% per la penetrazione delle fonti pulite, con il 33,1% attribuito alle rinnovabili termiche: questo obiettivo dovrà essere raggiunto principalmente grazie all’aumento dei consumi da rinnovabili negli edifici del residenziale e del terziario.
Proprio qui si posiziona il grande contributo atteso da parte delle pompe di calore, che già oggi soddisfano il 23,6% dei consumi termici da fonti rinnovabili. La proposta di PNEC per il 2030 parte da questo importante contributo e ne prevede un raddoppio. L’effetto combinato dei miglioramenti di efficienza energetica e la sostituzione dei combustibili fossili per riscaldamento e l’acqua calda sanitaria con questi sistemi, porterebbe infatti ad una riduzione delle emissioni di CO
2 del settore civile del 39% rispetto al 2005.

Oggi l’installazione di pompe di calore è incentivata dall’Ecobonus, dal Conto Termico e dai Certificati Bianchi. Ma l’efficacia di questi incentivi appare ancora limitata rispetto agli obiettivi che si intendono raggiungere.

Per saperne di più leggi: GUIDA ALL'EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI UFFICI

 

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