Grazie a queste nuove condizioni, l’installazione di un impianto fotovoltaico che fa parte di un investimento complessivo inferiore a 10 milioni di euro può sfruttare un credito d’imposta che arriva fino al 67,5% (nel caso di moduli di tipo c. e con una riduzione dei consumi generata dagli investimenti trainanti superiore al 10% per l’unità produttiva oppure del 15% sul processo produttivo).
Per quanto riguarda le rinnovabili termiche, sono incentivati sistemi che sfruttano l’energia dell’ambiente, quindi le pompe di calore, e anche il solare termico, come ha precisato la risposta alla FAQ pubblicata Il 2 novembre 2024 dal MITE /GSE (per sapere di più leggi Solare termico per aziende, pochi anni per ripagare l’investimento). La condizione è che il calore generato sia destinato ai processi produttivi.
La Legge di Bilancio ha anche ampliato la platea dei beneficiari di Industria 5.0 includendo le ESCO (società di servizi energetici) per i progetti effettuati presso i clienti. Inoltre, ha stabilito che il credito d’imposta è cumulabile non solo con altre agevolazioni finanziate con risorse statali, ma anche con il credito per investimenti nella Zona Economica Speciale (ZES unica-Mezzogiorno) e nella Zona Logistica Semplificata (ZLS), oltre che con ulteriori agevolazioni previste nell’ambito dei programmi e strumenti dell’Unione europea, a condizione che il sostegno non copra le medesime quote di costo dei singoli investimenti. In ogni caso, il cumulo è ammesso a condizione che non porti al superamento del costo totale e restano fermi i divieti di cumulo espressamente previsti da altre agevolazioni di cui l’impresa intende beneficiare.
imprese di distribuzione dell'energia elettrica e del gas naturale non soggette all'obbligo;
ESCO (Energy Service Company) certificate UNI CEI 11352;
soggetti sia pubblici che privati che hanno nominato un EGE (Esperto in gestione dell'energia) certificato UNI CEI 11339
soggetti pubblici e privati che sono in possesso di un Sistema di Gestione dell'Energia certificato in conformità alla norma ISO 50001.
titoli di tipo I, attestanti il conseguimento di risparmi di energia primaria attraverso interventi per la riduzione dei consumi finali di energia elettrica;
titoli di tipo II, attestanti il conseguimento di risparmi di energia primaria attraverso interventi per la riduzione dei consumi di gas naturale;
titoli di tipo III, attestanti il conseguimento di risparmi di forme di energia primaria diverse dall’elettricità e dal gas naturale non realizzati nel settore dei trasporti;
titoli di tipo IV, attestanti il conseguimento di risparmi di forme di energia primaria diverse dall’elettricità e dal gas naturale, realizzati nel settore dei trasporti.
Progetti a consuntivo (PC): prevedono una misura puntuale dei consumi sia nella configurazione ante sia in quella post intervento;
Progetti standardizzati (PS): prevedono - se ci sono determinate condizioni - la possibilità di restringere le misurazioni a un campione rappresentativo dei parametri di funzionamento.
Comunicazione preliminare (CP), una comunicazione semplice con cui si manifesta la volontà di accedere al meccanismo di incentivazione che permette di velocizzare i tempi; la presentazione del progetto vero e proprio, a consuntivo o standardizzato, può poi avvenire entro 24 mesi.
Richiesta di Valutazione Preliminare (RVP), permette di interfacciarsi direttamente con il GSE per verificare la conformità di un progetto impostando in modo corretto le modalità per la misurazione dei risparmi energetici; anche in questo caso, la trasmissione formale del progetto deve avvenire entro 24 mesi.
Il Fondo per la Transizione Industriale incentiva l’efficientamento energetico e la transizione ecologica nelle imprese di qualsiasi dimensione operanti sull’intero territorio nazionale che operano prevalentemente nei settori manifatturieri (sezione C della classificazione delle attività economiche ATECO 2007).
L’obiettivo della misura, disciplinata dal decreto ministeriale 21 ottobre 2022 del Ministro dello sviluppo economico ed entrata nel vivo con il primo bando dell’ottobre 2023, è favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti climatici tramite l’erogazione di un contributo a fondo perduto che copre una percentuale variabile delle spese a seconda dell’intervento e della dimensione aziendale (orientativamente dal 30 al 60%).
Per il 2025 sono stati stanziati 400 milioni di euro a valere sulle risorse della Misura M1C2 - Investimento 7 del PNRR. Lo sportello per presentare domanda sul sito web dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia è aperto dal 5 febbraio e rimarrà disponibile fino all’8 aprile 2025.
Il 40% delle risorse del Fondo per la Transizione Industriale è destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il 50% delle risorse, invece è riservato alle imprese energivore inserite nell’elenco tenuto dalla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA).
Gli investimenti ammissibili devono riguardare una sola unità produttiva dell’impresa e avere come obiettivo l’efficientamento energetico e la transizione ecologica tramite:
I progetti devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di accesso al Fondo e le spese complessive ammissibili devono essere comprese tra 3 milioni e 20 milioni di euro. I progetti, inoltre, devono essere realizzati entro 36 mesi dalla data di concessione del contributo (con una eventuale proroga non superiore a 12 mesi).
La misura Beni Strumentali (Nuova Sabatini) è un’agevolazione messa a disposizione a partire dal 2013 dal Ministero dello sviluppo economico (ora Ministero delle Imprese e del Made in Italy) per facilitare l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese, ad esclusione delle attività finanziarie e assicurative.
La misura sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing nuovi beni strumentali correlati all’attività produttiva, come macchinari, attrezzature, impianti, hardware, software e tecnologie digitali. Possono essere agevolati anche gli investimenti green.
La Legge di Bilancio 2025 ha rifinanziato la misura Nuova Sabatini con 1,7 miliardi di euro per il periodo 2025-2029. In particolare, 400 milioni per l’anno 2025, 100 milioni per l’anno 2026 e 400 milioni per ciascuno degli anni dal 2027 al 2029.
L'agevolazione favorisce la concessione dei finanziamenti da parte di banche e intermediari finanziari aderenti alla convenzione tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti tramite l’erogazione di un contributo da parte del Ministero che abbatte gli interessi sui finanziamenti stessi. Il finanziamento (o leasing) può coprire l’intero investimento e deve essere di durata non superiore a 5 anni e di importo compreso tra 20.000 e 4 milioni di euro. Deve inoltre essere interamente utilizzato per coprire gli investimenti
Possono essere agevolati:
Il contributo del Ministero è determinato convenzionalmente in base agli interessi maturati per un finanziamento di 5 anni (di importo uguale all’investimento) ad un tasso d’interesse annuo diversificato così:
Dal 1° ottobre 2024, inoltre, è stata attivata all’interno della Nuova Sabatini la linea di intervento “Sostegno alla capitalizzazione”, che riconosce alle PMI costituite in forma di società di capitali e impegnate in un aumento di capitale sociale un contributo del Ministero maggiorato rispetto a quello ordinario a fronte di investimenti in beni strumentali, in beni 4.0 e green. Per queste imprese, il tasso d’interesse annuo, per tutti i tipi di investimento, è pari al 5% per le micro e piccole imprese e al 3,575% nel caso delle medie imprese.
Attualmente è prevista la scadenza del 30 marzo 2025 per accedere al contributo a fondo perduto destinato ai Comuni sotto i 5.000 abitanti, ma è in vista una probabile proroga. Inoltre, potrebbe essere alzata la soglia del numero di abitanti dei Comuni.