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12 marzo 2021  |  a cura di Industriale Viessmann  |  condividi con

160 milioni di euro di contributi per i piccoli Comuni

12 marzo 2021
Pubblica Amministrazione

Il Ministero dell’Interno ha assegnato a ciascuno dei 1.968 Comuni sotto i 1.000 abitanti contributi a fondo perduto pari a 81.300 euro. Potranno essere utilizzati anche per l’efficientamento energetico, e i lavori dovranno iniziare entro il 15 maggio 2021.

Grandi investimenti per piccoli comuni. È di nuovo il momento di puntare sull’efficienza energetica per le Amministrazioni Comunali, che anche nel 2021 avranno a disposizione somme a fondo perduto da investire sul proprio patrimonio. Il provvedimento del Ministero dell’Interno è rivolto ai Comuni con popolazione inferiore ai 1.000 abitanti, che nell’esercizio di bilancio in corso avranno a disposizione oltre 81.000 euro ciascuno da impegnare per interventi di efficientamento energetico, ma anche messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale, per l’abbattimento delle barriere architettoniche e lo sviluppo territoriale sostenibile. Un’occasione da non perdere, in un preciso contesto storico in cui l’impulso allo sviluppo e all’innovazione anche nel campo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza è particolarmente incentivato. Tra le opere finanziabili vi sono gli interventi legati al risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica, nonché l'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Il provvedimento di assegnazione dei contributi è già ufficiale?

Sì. Il riferimento normativo di base è il Decreto Legge 30 aprile 2019 con tutte le sue successive modifiche. In particolare, Il Ministero dell’Interno lo scorso 29 gennaio 2021 ha firmato un ulteriore provvedimento, stanziando complessivamente 160 milioni di euro per la presente operazione. Tale ammontare è stato equamente suddiviso tra i 1.968 Comuni con popolazione inferiore a 1.000 abitanti, che otterranno così un contributo pari esattamente a 81.300,81 euro ciascuno. Le Amministrazioni Comunali che hanno già approvato il bilancio di previsione per l’esercizio di gestione 2021 dovranno dunque ricorrere a una variazione in corso d’opera, per poter così prevedere l’entrata extra sull’annualità corrente.

Il trasferimento dei fondi avverrà d’ufficio?

No, il contributo sarà versato soltanto a condizione che vengano eseguiti i lavori. Il comune beneficiario è tenuto a dare il via al cantiere entro il 15 maggio 2021 (indispensabile dunque ottenere entro tale scadenza il CIG, ovvero il codice identificativo di gara, utile alla verifica della data di aggiudicazione definitiva del contratto con l’azienda). Una volta verificato l’avvenuto inizio dei lavori dal Ministero dell’Interno, verrà corrisposta una prima quota pari al 50 per cento; la seconda quota, pari al restante 50 per cento, verrà invece versata previa trasmissione del certificato di collaudo o del certificato di regolare esecuzione rilasciato dal direttore dei lavori.

In quali casi il contributo non verrà concesso o sarà revocato?

In caso di mancato rispetto del termine di inizio dell’esecuzione dei lavori, l’assegnazione sarà revocata, in tutto o in parte, entro il 15 giugno 2021 con successivo decreto ministeriale. Ad occuparsi del monitoraggio delle opere finanziate sarà il MOP (Monitoraggio Opere Pubbliche) della BDAP (Banca Dati delle Pubbliche Amministrazioni). 

Ottengo un ribasso d’asta: posso utilizzare la restante quota per altre opere?

Nel caso in cui si verifichino risparmi derivanti da eventuali ribassi d'asta, i relativi importi sono vincolati fino al momento del collaudo dell’opera. Successivamente possono essere utilizzati per ulteriori investimenti. Se la somma derivante dai risparmi di gara non verrà reimputata, sarà revocata.

Dove consultare la lista dei comuni destinatari del contributo? Come sapere invece quali hanno deciso di utilizzarlo?

La lista completa dei Comuni beneficiari è presente sul sito del Ministero dell’Interno, all’Allegato A del Decreto 29 gennaio 2021. A loro volta però i 1.968 comuni assegnatari sono tenuti a rendere nota la fonte di finanziamento, l’importo assegnato e la finalizzazione del contributo nel proprio sito internet, nella sezione “Amministrazione trasparente”. Non solo, i sindaci sono tenuti a fornire tali informazioni al consiglio comunale nella prima seduta utile.

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