Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che raddoppia il contributo statale a fondo perduto per il prossimo anno: nel 2021 i 7.900 Comuni d’Italia potranno ulteriormente investire in opere di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile.
Più fondi ai Comuni per l’efficientamento energetico. Attraverso il decreto dell'11 novembre 2020 il Ministero dell’Interno ha infatti sbloccato altri 497.220.000 euro, che potranno essere utilizzati dalle Amministrazioni Comunali di tutta Italia per effettuare investimenti destinati ad opere pubbliche in materia di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile.
Una misura straordinaria, in aggiunta ai fondi già stanziati annualmente per la causa fino al 2024: il contributo previsto per ciascun comune verrà raddoppiato per il solo 2021, tornando poi (salvo diverse decisioni da parte del Governo in futuro) alla normale entità.
Esempio: se un Comune al di sotto dei 5.000 abitanti ha percepito nel 2020 un contributo pari a 50.000€, ne percepirà 100.000 nel 2021, per poi tornare a 50.000 nelle restanti annualità fino al 2024.
Quanto l’ammontare assegnato a ciascun Comune per il 2021?
Il riferimento normativo rimane il decreto del 30 gennaio 2020 che aveva assegnato contributi in base alla popolazione residente alla data del 1° gennaio 2018.
Di seguito le fasce, con ammontare già raddoppiato per l’anno 2021:
- 100.000 euro per i Comuni con popolazione inferiore o uguale a 5.000 abitanti;
- 140.000 euro ai Comuni con popolazione compresa tra 5.001 e 10.000 abitanti;
- 180.000 euro ai Comuni con popolazione compresa tra 10.001 e 20.000 abitanti;
- 260.000 euro ai Comuni con popolazione compresa tra 20.001 e 50.000 abitanti;
- 340.000 euro ai Comuni con popolazione compresa tra 50.001 e 100.000 abitanti;
- 420.000 euro ai Comuni con popolazione compresa tra 100.001 e 250.000 abitanti;
- 5000.000 euro ai Comuni con popolazione superiore a 250.000 abitanti.
Per quali finalità potranno essere utilizzati i fondi?
Gli investimenti potranno essere destinati sia alla realizzazione di nuove opere pubbliche, sia ad ampliamenti di opere già previste e finanziate, in materia di:- efficientamento energetico, compresi interventi volti all'efficientamento dell'illuminazione pubblica, al risparmio energetico degli edifici di proprietà pubblica e di edilizia residenziale pubblica, ma anche all'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili;
- sviluppo territoriale sostenibile, compresi interventi in materia di mobilità, interventi per l'adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale e per l'abbattimento delle barriere architettoniche.
Quali le scadenze per beneficiare del bonus a fondo perduto?
Il Comune beneficiario del contributo è tenuto ad iniziare i lavori entro il 15 settembre 2021, sia nel caso di nuove opere che nel caso di ampliamenti di opere già previste e finanziate.
In caso di mancato rispetto delle tempistiche o di parziale utilizzo del contributo questo sarà revocato, in tutto o in parte, con successivo decreto da adottare entro il 31 ottobre 2021.
Va precisato però che, nel caso in cui si verifichino risparmi derivanti da eventuali ribassi d'asta, i restanti importi saranno vincolati fino al collaudo; una volta verificata la regolare esecuzione dei lavori, i fondi restanti potranno essere utilizzati per ulteriori investimenti. Dunque i risparmi derivanti dai ribassi, se riutilizzati, non si configurano come “parziale utilizzo del contributo”.
Quando verranno erogati i contributi?
La prima quota, pari al 50 per cento dell’intero ammontare, sarà corrisposta dopo la verifica dell'avvenuto inizio dei lavori (entro il 15 settembre 2021).La seconda quota, pari al restante 50 per cento, sarà invece versata una volta trasmesso il certificato di collaudo (o il certificato di regolare esecuzione rilasciato dal direttore dei lavori).
A tal proposito, ricordiamo che sarà obbligatorio per i Comuni rendere nota la fonte di finanziamento, l'importo assegnato e la finalizzazione del contributo sul proprio sito internet, nella sezione Amministrazione Trasparente.
Il monitoraggio delle opere finanziate sarà invece effettuato attraverso il sistema di monitoraggio delle opere pubbliche (MOP), della banca dati delle pubbliche amministrazioni (BDAP). Sarà dunque cura delle Amministrazioni Pubbliche mantenere aggiornato il portale entro i termini prestabiliti per beneficiare dei contributi.
Chi effettuerà i controlli sul regolare impiego dei fondi?
Il Ministero dell'Interno, in collaborazione con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, effettuerà controlli a campione sulle opere pubbliche oggetto di contributo.