Viessmann
15 luglio 2021  |  a cura di Alberto Zanella  |  condividi con

Cippato di legno per impianti industriali: quanto conviene?

15 luglio 2021
Biomassa

Il cippato, composto da piccole scaglie del legno, è poco costoso ed è utilizzabile nelle caldaie a biomassa industriali con diversi gradi di qualità e percentuali di umidità.

AGGIORNATO 15 LUGLIO 2021

Esistono diverse tipologie di biomasse che possono essere utilizzate come combustibile nelle caldaie industriali: possono essere di origine agricola (materiali derivanti da interventi di potatura su vigneti, frutteti, oliveti, noccioleti, oltre a sottoprodotti dell’attività agricola), potature di origine forestale o residui organici di lavorazioni industriali. Per essere utilizzate, tutte queste biomasse devono avere subito solamente lavorazioni di tipo meccanico.Le biomasse combustibili possono essere di origine agricola, forestale e industriale, che abbiano subito nel corso del loro processo solamente lavorazioni di tipo meccanico. Tra le biomasse combustibili rientrano anche i materiali vegetali prodotti da interventi di potatura su vigneti, frutteti, oliveti, noccioleti, ecc… oltre a sottoprodotti dell’attività agricola.

Tra le varie tipologie di biomassa, in ambito industriale è spesso utilizzato il cippato di legno, ottenuto dalla riduzione in scaglie dei residui dei tagli boschivi o di legna di altra provenienza. Questa biomassa solida è particolarmente economica (ha un costo inferiore a quello del pellet) e si presta a essere utilizzata in caldaie di potenza medio-grande; la sua convenienza aumenta se è possibile produrlo autonomamente o se il sito di consumo è vicino un produttore professionale.

La qualità del cippato di legno

Anche per il cippato esistono prodotti di diversa qualità, a seconda del tipo di materiale di partenza e dell’articolazione del processo di produzione (grado di stagionatura o essiccazione e dimensioni delle scaglie). In particolare, le caratteristiche qualitative del cippato di legno a uso energetico sono attualmente definite dalla norma UNI EN ISO 17225-5, che ha sostituito la precedente UNI EN 14961-4.

La norma ISO definisce tre classi di qualità con le caratteristiche relative: A1, A2, B1. Lo schema
di certificazione Biomassplus, inoltre, prevede anche la classi A1plus, migliorativa rispetto all’A1.

  • A1plus: origine da alberi senza radici interi, tronchi, residui di utilizzi forestali, residui di legno non trattato chimicamente; contenuto idrico % (M) % <10;
  • A1: origine da alberi senza radici interi, tronchi, residui di utilizzi forestali, residui di legno non trattato chimicamente; contenuto idrico % (M) % <25;
  • A2: origine da alberi senza radici interi, tronchi, residui di utilizzi forestali, residui di legno non trattato chimicamente; contenuto idrico % (M) % <35;
  • B: legno di foresta, di piantagione e altro legno vergine; residui di legno non trattato chimicamente; deve essere dichiarato il valore massimo del contenuto idrico.

La norma UNI EN ISO 17225-5 definisce anche tre diverse classi di pezzatura: P16, P31,5 e P45.

  • La classe P16 ha almeno il 60% in peso di scaglie di dimensione comprese tra 3,15 e 16 mm;
  • La classe P31,5 ha almeno il 60% in peso di scaglie di dimensione comprese tra 3,15 e 31,5 mm;
  • La classe P45 ha almeno il 60% in peso di scaglie di dimensione comprese tra 3,15 e 45 mm.

Equivalenze energetiche tra cippato e combustibili fossili

Per valutare quanto conviene il cippato è interessante considerare le conversioni energetiche tra il combustibile legnoso e i combustibili fossili solitamente utilizzati per il riscaldamento:

  • 10 kWh = 1 litro di gasolio = 1 Nm³ metano = 1,5 litri di GPL
  • 1 Litro di Gasolio = 2,5 kg di legna secca (M20, 4 kWh/kg)
  • 1 Litro di Gasolio = 4,5 kg di legna fresca (M50, 2,20 kWh/kg)

Il potere calorifero del cippato, che varia a seconda dell’essenza di legno, è inferiore a quello del gas, del gasolio e anche del pellet, ma questo combustibile è anche decisamente più economico.
A livello di costi per il consumatore finale (trasporto escluso), a gennaio 2021 l’Aiel (Associazione italiana energie agroforestali), riportava 25 euro/MWh per il cippato B1 (contenuto idrico M50), 36 euro/MWh per quello di qualità A1 (M35), contro i 116 euro/MWh per il gasolio da riscaldamento e i 71 euro del gas naturale La scelta di un cippato di qualità bassa, come il B1 che ha un prezzo molto contenuto, è più indicata se si adotta un impianto molto performante e con elevati consumi. In caso contrario, se si punta soprattutto alla resa è conveniente rifornirsi con cippato di elevata qualità (in classe A1 o A2).

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Cippato di legno: quali caratteristiche deve avere l’impianto?

Le caldaie automatiche utilizzate in ambito industriale utilizzano la tecnica di combustione a griglia. Le griglie servono a ottenere il movimento costante del letto di braci, migliorando per la combustione e agevolando la rimozione delle ceneri. Le griglie utilizzate per le caldaie industriali a cippato di legno sono essenzialmente di due tipologie.

  • Griglia fissa
    Il focolare fisso è consigliato nel caso di combustione di biomasse solide a basso contenuto idrico (M<35%) e di cenere (A<3%). Come funziona? Un agitatore meccanico favorisce l’evacuazione delle ceneri che vengono raccolte in un contenitore sottostante. 
  • Griglia mobile
    Sono utilizzate in generatori di potenza medio-grande (100 kW fino a decine di MW) in cui la griglia è composta da più elementi mobili (in gergo “barotti”) che favoriscono l’avanzamento del combustibile lungo un piano più o meno inclinato. La griglia può essere raffreddata ad aria o ad acqua. Il focolare mobile è adatta per biomasse solide con percentuale di umidità elevata (M 40-60%) ed elevato contenuto di cenere (A>3%).

Viessmann offre al mercato italiano una gamma di caldaie a biomassa efficienti e flessibili, grazie all’accordo di distribuzione esclusiva per l’Italia con il costruttore svizzero Schmid AG. Gli impianti sono disponibili con potenze da 35 fino a 4.200 kW e sono dotate di tecnologie differnti (griglia mobile orizzontale, griglia mobile inclinata, griglia subalimentata a coclea) a seconda del combustibile utilizzato; cippato e pellet ad alta e bassa umidità, corteccia, scarti del legno, altri combustibili vegetali speciali.

Cippato di legno per impianti industriali: un esempio concreto di risparmio

L’Hotel Palace di Bormio (SO), una struttura 4 stelle con 85 camere da letto, sala da pranzo, stube, salotto, suite, piscina coperta, centro wellness & beauty (sauna, idromassaggio e bagno turco) ha sostituito il vecchio e costoso impianto a gasolio con una caldaia a biomassa fornita da Viessmann da 700 kW di potenza completamente automatica, in grado di utilizzare cippato con una percentuale di umidità fino a M60. Con il cippato il costo del riscaldamento è passato da 134.000 a 45.000 €/anno, generando un risparmio di 89.000 € l'anno.

 

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