Grazie allo stanziamento di ulteriori risorse pubbliche è stato riaperto lo sportello per accedere alla Nuova Sabatini, che agevola l’accesso al credito delle imprese per l’acquisto di beni strumentali, impianti inclusi.
La misura Beni strumentali, denominata anche “Nuova Sabatini”, è stata rifinanziata. Significa che le piccole e medie imprese possono richiedere nuovamente le agevolazioni a sostegno degli investimenti produttivi in beni strumentali (per conoscere tutti gli incentivi a disposizione delle imprese leggi la nostra Guida 2021 Incentivi per l’efficienza energetica).
Il 2 luglio scorso, infatti, il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato un decreto che stabilisce, a partire dalla stessa data, la riapertura dello sportello per la presentazione delle domande di accesso ai contributi grazie allo stanziamento di nuove risorse finanziarie pari a 425 milioni di euro. A questi fondi si aggiungeranno ulteriori risorse previste nel prossimo disegno di legge di assestamento di bilancio, che porterà il totale del finanziamento ad oltre 600 milioni di euro.
I contributi statali erogati con la Nuova Sabatini hanno rappresentato una leva importante per l’innovazione delle imprese in questi anni: secondo dati ufficiali del ministero aggiornati a fine maggio, 2,4 miliardi di contributi totali prenotati hanno favorito ben 28,3 miliardi di finanziamenti.
Cos'è la Nuova Sabatini e quali investimenti può agevolare
La misura Beni strumentali, o Nuova Sabatini, è un’agevolazione del Ministero dello sviluppo economico che facilita l’accesso al credito delle imprese con l’obiettivo di accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese.
La misura sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali e altri beni strumentali nuovi ad uso produttivo, oltre ad hardware, software e tecnologie digitali. I beni devono essere comunque correlati all’attività produttiva svolta dall’impresa. Sono escluse le spese relative a “terreni e fabbricati”.
Negli interventi finanziabili sono quindi compresi gli impianti energetici strumentali all’attività svolta, ad esempio gli impianti fotovoltaici.
Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese che alla data di presentazione della domanda:
- sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese;
- sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
- non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e non rimborsato o depositato in un conto bloccato gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea;
- non sono imprese in difficoltà;
- hanno una sede operativa in Italia anche se la sede è in uno Stato Membro.
All’agevolazione sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione delle attività finanziarie e assicurative.
In cosa consiste l’agevolazione della Nuova Sabatini
La Nuova Sabatini prevede la concessione da parte di banche e intermediari finanziari di finanziamenti che possono coprire fino all’intero importo dell’investimento; in più si aggiunge un importante contributo da parte del Ministero dello sviluppo economico rapportato agli interessi sui finanziamenti.
Il finanziamento, che può essere garantito del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% dell’ammontare, deve essere:
- di durata non superiore a 5 anni;
- di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro;
- interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.
Il tasso di interesse della banca è quello “di mercato, ossia influenzato dal costo della provvista, dal grado di rischiosità dell’impresa e dalla presenza di eventuali garanzie. Il contributo del Ministero è invece calcolato su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento a un tasso d’interesse annuo pari al:
- 2,75% per gli “investimenti ordinari”;
- 3,575% per gli “investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti”.
Dal 1° gennaio 2021 il contributo ministeriale è erogato in un’unica soluzione indipendentemente dall’importo del finanziamento. Per l’assegnazione delle risorse appena stanziate verrà data priorità alle domande inevase o evase parzialmente e secondo ordine cronologico di presentazione.