Gli incentivi statali e regionali consentono di ammortizzare in poco tempo la differenza del prezzo di acquisto tra un veicolo elettrico e uno a benzina, con un guadagno che in 10 anni può arrivare a 12.000 euro.
Gli incentivi statali per i veicoli elettrici, cumulabili interamente a quelli regionali - ove presenti - contribuiscono in maniera sostanziale ad abbattere la barriera dell’investimento iniziale, rendendo convenienti i mezzi a batteria anche solo dopo un anno dall’acquisto.
Lo conferma un’analisi sul Total Cost of Ownership, ossia il costo totale di possesso, effettuata dal Politecnico di Milano nel suo Smart Mobility Report.
Ricordiamo che, con il cosiddetto Ecobonus, lo Stato mette a disposizione fino al 31 dicembre del 2021 un incentivo di 6.000 euro per l’acquisto di un’auto nuova con emissioni da 0 a 20 g/km di CO2 (requisito soddisfatto solo dai veicoli elettrici) se si rottama un modello omologato da Euro 1 a Euro 4, cifra che scende a 4.000 euro senza rottamazione.
A conti fatti, l’incentivo statale consente di ridurre del 5-23% il costo di acquisto di un’auto elettrica pura.
Per quanto riguarda gli incentivi regionali per privati e aziende, invece, la situazione è eterogenea, evidenziando un netto divario tra il Nord e il Sud.
Ecco qualche esempio virtuoso:- la Lombardia mette a disposizione dei privati 8.000 euro per le auto con emissioni nulle di CO2 e NOx, mentre per veicoli destinati alle imprese i contributi partono da 2.000 euro a seconda della categoria di emissioni;
- in Sardegna viene erogato un contributo alle aziende per la sostituzione di auto aziendali con modelli elettrici, coprendo fino al 75% del costo di acquisto, per un massimo di 15.000 euro.
- in Piemonte, infine, viene erogato alle aziende un contributo fino a 8.000 euro per le auto aziendali elettriche e fino a 10.000 per i veicoli commerciali, rottamandone uno inquinante.
Il calcolo del TCO di un’auto elettrica
Vediamo quanto questi contributi possono rendere appetibile un’auto elettrica dal punto di vista economico, ammortizzando in poco tempo la differenza dell’investimento iniziale rispetto a un veicolo tradizionale.
Il Politecnico mette a confronto un modello elettrico “base” con un modello equivalente a benzina in termini di motore e allestimenti, considerando una percorrenza annua di 11.000 km e un consumo medio di kWh e di litri al chilometro, su un arco temporale di dieci anni.
Come di può vedere dalla tabella sottostante, che riporta le voci di spesa nei due casi, solo il costo iniziale del mezzo insieme a quello dell’infrastruttura (che fa riferimento a una wall-box domestica) è decisamente superiore nel caso dei veicoli elettrici, mentre tutte le altre voci ne evidenziano il vantaggio in termini di minori costi.
Il costo dell’alimentazione elettrica è stato calcolato in base alle abitudini di ricarica dei veicoli a batteria che, secondo un sondaggio effettuato sempre dal Politecnico, prevedono:
- il 60% di ricarica domestica (al costo di 0,22 euro/kWh);
- il 25% di ricarica gratuita effettuata presso centri commerciali o altri luoghi pubblici;
- 10% di ricarica pubblica “normal charge” (0,4 euro/kWh);
- il 5% di ricarica “fast charge” (0,5 euro/kWh).
Oltre alle voci riportate in tabella, il calcolo del TCO considera l’esenzione dalla tassa di circolazione per un periodo di cinque anni per le auto elettriche presente in tutte le Regioni italiane (dopodiché si paga un quarto dell’importo) e i vantaggi relativi all’accesso gratuito ai parcheggi e alle zone a traffico limitato presenti in molti centri urbani.
Il risultato dell’analisi evidenzia come con il solo incentivo statale dell’Ecobonus, un veicolo elettrico impieghi circa 5 anni per pareggiare il costo di un’auto a benzina, dopodiché si comincia a guadagnare: nell’arco di 10 anni, infatti, viene valutato un risparmio di circa 7.000 euro.
La presenza delle altre forme d’incentivazione all’uso del veicolo elettrico (parcheggio gratuito su strisce blu ed accesso gratuito ZTL) non determina una variazione significativa del risultato, anche se può rappresentare un importante vantaggio.
Nel caso sia sfruttabile anche un incentivo regionale all’acquisto, il risparmio economico nel tempo delle vetture elettriche appare ancora maggiore: con un contributo di 3.500 euro cumulato con l’Ecobonus, l’auto elettrica impiega circa due anni per pareggiare il TCO di un’auto a benzina, mentre se l’incentivo regionale è di 6.000 euro il pareggio avviene dopo meno di 12 mesi, determinando un risparmio di oltre 12.000 euro nell’arco di dieci anni.
Se il proprietario di un veicolo elettrico ha la possibilità di ricaricare l’auto prevalentemente a costo zero, sfruttando una propria colonnina con pannelli fotovoltaici, il vantaggio economico delle auto a batteria aumenta ulteriormente.