Viessmann
23 agosto 2017  |  a cura di Alberto Zanella  |  condividi con

Impianti industriali: i migliori risultati ottenuti

23 agosto 2017
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Nel settore industriale possono essere citati diversi casi soggetti a riqualificazione per ottimizzare gli impianti di riscaldamento attraverso, soprattutto, l’utilizzo di tecnologie efficienti e nel rispetto della sostenibilità ambientale. In qualità di referente condividerò una serie di casi significativi dove si è deciso di investire su prodotti Viessmann e che hanno garantito, per le stesse aziende o strutture, una significativa riduzione dei costi legati al riscaldamento.

 

Caldaie a cippato per impianti industriali: il risparmio ottenuto dall’Hotel Lagorai (TN)
L’hotel Lagorai Alpine Resort & Spa a Cavalese, in provincia di Trento, ha più che dimezzato i costi del riscaldamento grazie alla riqualificazione del proprio impianto. Nello specifico, è stato utilizzato una tipo di riscaldamento “moderno e sostenibile”, andando a sostituire la vecchia caldaia a gasolio con una caldaia a cippato.

La struttura è composta da 50 camere e un’area benessere di 800 m². Il volume totale riscaldato è di 20.000 m³, che comprendono: SPA con piscina interna, idromassaggio, saune, bagni turchi, cabine beauty, sala congressi, lobby bar, ristorante e garage.

La caldaia installata per soddisfare le esigenze legate al riscaldamento e alla produzione di acqua calda sanitaria è una caldaia a cippato Vitoflex di Viessmann una potenza nominale di 400 kW con un consumo annuo di cippato pari a 650 – 700 msr.

Prima di questo intervento di efficientamento, il gasolio consumato era pari a 45.800 lt/anno.

Mettendo a paragone la spesa legata al combustibile fossile rispetto al cippato, da subito emerge quanto la biomassa risulti conveniente:

  • Costo Cippato: 24 €/msr x 700 msr/anno = 16.800 €/anno
  • Costo Gasolio: 1,1 €/lt x 45.800 lt/anno = c.a 50.400 €/anno
  • Risparmio Annuo: 33.600 €/anno

Il Cippato rappresenta una valida alternativa alle fonti di energia fossile (es. gasolio) e, come in questo caso, genera un importante vantaggio grazie alla riduzioni dei costi legati al riscaldamento. In aggiunta, significativa è anche la tutela del clima e dell’ambiente, grazie alla CO2 neutra propria dei combustibili di legno.

Accanto agli impianti a biomassa, sicuramente degni di considerazione sono gli impianti di cogeneratore, che permettono di ridurre i consumi energetici grazie alla produzione combinata di energia termica ed elettrica.  È chiaro che devono esserci tutti i presupposti per l’installazione di un cogeneratore e, nei casi in cui è risultato conveniente l’installazione di questa tecnologia il risparmio è stato maggiore del 30%

Ci sono aziende che hanno scelto di abbinare queste le due tecnologie (cogenerazione + biomassa) per aumentare la percentuale di risparmio, come nel caso dell’azienda Pedross Spa (BZ).

Cogenerazione a biomassa per impianti industriali efficienti: il caso di successo dell’azienda Pedross Spa in Val Venosta (BZ)

L’azienda altoatesina leader mondiale nel mercato dei battiscopa e accessori per pavimenti, utilizza i propri scarti di produzione legnosi per produrre energia termica ed elettrica grazie alla cogenerazione con ciclo ORC. Gli scarti di lavorazione del legname vengono sminuzzati e accumulati in un grande silo-torre che alimenta la caldaia a focolare verticale a insufflaggio con camera verticale adatta alla combustione di materiale legnoso di scarto molto secco M-15 20% il quale genera anche polvere durante la sua movimentazione.

Nella stagione fredda il calore prodotto dalla caldaia a biomassa Vitoflex è utilizzato per riscaldare lo stabilimento di produzione, il reparto uffici e tutti i servizi mentre durante la stagione estiva il calore è ceduto alla rete di teleriscaldamento di Laces per servire le 470 utenze locali.

L’energia elettrica prodotta da Pedross è, invece, ceduta interamente alla rete elettrica pubblica.

Una soluzione che, oltre a ridurre i costi energetici e quelli legati allo smaltimento degli scarti, contribuisce alla tutela dell’ambiente, in quanto le risorse impiegate sono a km zero. La cogenerazione è ancora sottovalutata, ma il risparmio per le aziende che l’hanno scelta può arrivare fino al 30% e, in alcuni casi, anche al 50% sui costi legati al mantenimento dell’impianto.

Cogenerazione per l'azienda GAI Spa di Ceresole d’Alba (CN)

L’ultimo caso di successo a cui vogliamo dare evidenza è l’installazione di un cogeneratore e di un impianto fotovoltaico in un’azienda specializzata nella produzione di attrezzature per l’industria enologica, olearia, della birra e dei liquori con riempitrici, tappatrici, lavabottiglie ed etichettatrici.

L’azienda GAI Spa ha installato un cogeneratore Vitobloc da 238 kWel e 363 kWth e un impianto fotovoltaico da 1.772,8 kWp che provvede a soddisfare circa il 70% del fabbisogno energetico dell’azienda.

Per l’azienda il prelievo di energia elettrica si è quasi azzerato tanto da affermare che, GAI Spa, rientra tra le aziende che hanno quasi raggiunto l’autonomia energetica lato elettrico.

Nello specifico, l'autoproduzione di energia necessaria al suo fabbisogno è del 93%:

  • 35% energia rinnovabile proveniente dal fotovoltaico
  • 65% proviene dalla cogenerazione

Il risparmio annuo di 1.600 tonnallate di COe di 600.000 € rispetto all’utilizzo di fonti energetiche tradizionali, al netto degli incentivi sul fotovoltaico e dei benefici derivanti dalla mancanza di interruzioni della rete

 

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