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6 ottobre 2023  |  a cura di Industriale Viessmann
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Procedure più semplici per la Cogenerazione ad alto rendimento

6 ottobre 2023
Efficientamento Energetico, Agevolazioni Fiscali Efficientamento, Agevolazioni fiscali

Non è più necessario possedere il codice CENSIMP identificativo dell’impianto per presentare la Richiesta di valutazione preliminare di accesso agli incentivi.

 

  1. La novità normativa introdotta dal GSE
  2. Cos'è la Cogenerazione ad alto rendimento (CAR)
  3. Il ruolo del GSE per il rilascio dei Certificati Bianchi
  4. Per quali realtà è indicata la cogenerazione
  5. Le pratiche da espletare per l’installazione di un cogeneratore

 

1. La novità normativa introdotta dal GSE

Dallo scorso 5 settembre le pratiche per ottenere i Certificati Bianchi (o Titoli di Efficienza Energetica) per gli impianti di Cogenerazione ad alto rendimento (CAR) sono un po’ più semplici. Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), infatti, ha eliminato uno dei tasselli previsti per le Richieste di valutazione preliminare da effettuare sul portale RICOGE: ora non è più necessario essere già in possesso del codice CENSIMP, ossia del numero identificativo univoco relativo all'impianto sulla rete elettrica, prima di presentare la richiesta. Serve ovviamente che in fase di progettazione la configurazione impiantistica sia congruente con quanto previsto dalla normativa vigente del settore (le norme CEI). Le Richieste di valutazione preliminare possono essere presentate solo per unità non ancora in esercizio e il fatto di non dover attendere il codice CENSIMP consente di velocizzare un po’ i tempi burocratici.

 

2.Cos'è la Cogenerazione ad alto rendimento (CAR)

La cogenerazione è una tecnologia che consente l’efficientamento energetico delle imprese. Si tratta di impianti che permettono la produzione combinata, in un unico processo, di energia elettrica e calore utile, facendo risparmiare fino al 30% di combustibile rispetto alla loro produzione separata. Questo avviene perché il calore normalmente disperso con la produzione di elettricità viene invece recuperato e reso disponibile per funzione di riscaldamento o per processi produttivi (per sapere di più leggi anche Come funziona la cogenerazione).

Se è del tipo ad “alto rendimento”, un impianto di cogenerazione può accedere agli incentivi dei Certificati Bianchi che abbattono sensibilmente il costo dell’investimento. Per essere definito CAR, un cogeneratore deve portare a un risparmio di energia primaria di almeno il 10% rispetto alla produzione separata delle stesse quantità di energia elettrica e termica. Nel caso di unità di piccola cogenerazione (fino a 1 MW elettrico di potenza) e micro-cogenerazione (fino a 50 kW elettrici) un impianto è definito CAR con qualsiasi valore positivo di risparmio. Accedendo ai Certificati bianchi il tempo di ritorno per un impianto di cogenerazione si riduce nettamente (leggi anche Tutti i vantaggi della Cogenerazione ad Alto Rendimento).

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3.Il ruolo del GSE per il rilascio dei Certificati Bianchi

Il GSE provvede a esaminare tutte le Richieste di valutazione preliminare per le unità di cogenerazione ad alto rendimento non ancora in esercizio, finalizzate al successivo accesso ai Certificati Bianchi. Le richieste vanno inviate esclusivamente attraverso il Portale RICOGE, che consente di caricare tutti i dati e i documenti necessari all'avvio della pratica. Se il progetto presentato non è conforme alla normativa vengono indicate le carenze rilevate e le eventuali modifiche da apportare

Inoltre, ogni anno il GSE certifica a consuntivo il funzionamento in modalità CAR (quindi ne attesta il risparmio energetico a seguito della misurazione dei consumi) e l’eventuale riconoscimento del numero di Certificati Bianchi cui gli impianti hanno diritto. Il GSE, infine, si occupa dei controlli sugli impianti incentivati.

 

4.Per quali realtà è indicata la cogenerazione

L’installazione di un cogeneratore è particolarmente vantaggiosa per tutte le realtà che hanno un consumo contemporaneo e costante nel tempo di energia elettrica e termica. Il dimensionamento corretto dell’impianto (che generalmente è fatto su consumi termici) va fatto con cura se si vuole massimizzare l’investimento, facendolo lavorare il più possibile l a pieno carico ma evitando di “sprecare” troppa energia elettrica che non si riesce a consumare e che bisogna quindi immettere in rete (leggi anche Come stabilire la taglia di un cogeneratore in base ai profili di carico).

Possono trarre vantaggio dall’installazione di un cogeneratore molti settori, dalle imprese industriali energivore alle Pmi, da al terziario agli ospedali e Rsa, fino agli alberghi e ai centri sportivi con piscine.

 

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5.Le pratiche da espletare per l’installazione di un cogeneratore

Oltre alle procedure da espletare per ottenere ai Certificati bianchi, non bisogna dimenticare che l’installazione di un cogeneratore prevede diversi passi burocratici. Purtroppo, a volte il tempo necessario per finalizzare queste pratiche è superiore a quello per fare il progetto, per cui è bene non sottovalutare l’aspetto aurorizzativo e affidarsi ad esperti.

In particolare, è necessario:

  •         presentare domanda di connessione alla rete elettrica al distributore di zona;
  •         presentare la pratica presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: i soggetti che hanno impianti di produzione di energia elettrica sono infatti obbligati preventivamente a denunciare la propria attività all’Ufficio ADM territorialmente competente in modo da ottenere la relativa licenza; l’Agenzia delle Dogane e del Monopoli è competente per il controllo fiscale  sulla produzione e sul consumo dell’energia elettrica e dei prodotti energetici in genere (quelli di origine fossile e i biocarburanti);
  •         effettuare le prove di collaudo.

 

Inoltre, non bisogna dimenticare che nel caso di un impianto di tipo CAR che accede ai TEE, per rispettare i requisiti di risparmio energetico previsti dalla normativa (e verificati dal GSE), è necessario installare contatori elettrici e del gas dedicati e consentirne il monitoraggio costante.

 

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