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9 dicembre 2022  |  a cura di Industriale Viessmann
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Incentivi alle PMI lombarde per l’installazione di impianti a biomassa

9 dicembre 2022
Incentivi

Fino al 15 settembre 2023 le imprese lombarde possono accedere a contributi per la sostituzione di impianti civili inquinanti con impianti a biomassa a basse emissioni

Indice: Per le PMI lombarde è a disposizione fino al 15 settembre 2023 un bando emesso in attuazione della deliberazione della Giunta n. 5646 del 30/11/2021 che consente di ricevere contributi a fondo perduto per l’installazione di impianti a biomassa legnosa a basse emissioni, in sostituzione di vecchi impianti civili inquinanti. L’obiettivo di Regione Lombardia è sostituire gli impianti di riscaldamento obsoleti valorizzando una risorsa energetica rinnovabile. In totale, il bando mette a disposizione 12 milioni di euro, di cui 1 milione è destinato specificamente alle PMI, salvo ulteriori risorse aggiuntive che si renderanno disponibili in futuro.

Chi può accedere al bando per impianti a biomassa

Beneficiari dell’iniziativa di Regione Lombardia sono i soggetti che hanno presentato al GSE la domanda per ottenere il contributo previsto dall’art. 4, comma 2, lettera B, del DM 16 febbraio 2016 (Conto Termico), in data successiva all’approvazione della delibera da parte della Giunta regionale, e hanno ottenuto dal Gestore Servizi Energetici il contributo previsto dall’art. 4, comma 2, lettera B, del DM 16 febbraio 2016 (Conto Termico). Il finanziamento a fondo perduto, infatti, integra questo contributo con un’ulteriore quota di capitali.

I beneficiari del contributo regionale possono essere:

  • persone fisiche;
  • Piccole e Medie Imprese, incluse le imprese individuali;
  • Enti del terzo settore, come definiti all’art. 4 del d.Lgs. 03/07/2017, n. 117, nel solo caso in cui non siano iscritti nel Registro delle Imprese;
  • i condomìni.
Gli impianti oggetto di contributo devono essere installati presso edifici situati in Lombardia; per ciascun richiedente il contributo può essere concesso ad un massimo di 5 impianti. Le domande, da presentare entro le ore 16 del 15/09/2023 tramite la piattaforma Bandionline, saranno valutate “a sportello” ossia in ordine presentazione, a condizione che rispettino i requisiti di ammissibilità. Una volta raggiunto il limite di spesa, ulteriori domande saranno messe in lista d’attesa nel caso si rendessero disponibili ulteriori risorse.
Alla domanda dovrà essere allegata la certificazione ambientale del nuovo impianto, rilasciata dal produttore sulla base di quanto previsto dal DM 186/2017.

Quali spese sono ammissibili

Analogamente a quanto prevede il Conto Termico, sono ammissibili al contributo le seguenti voci di costo relative all’installazione del nuovo impianto a biomassa:
  • fornitura, trasporto e posa in opera di tutte le apparecchiature termiche, meccaniche, elettriche ed elettroniche;
  • smontaggio e dismissioni dell’impianto di climatizzazione invernale esistente, parziale o totale;
  • opere idrauliche e murarie necessarie per la sostituzione degli impianti preesistenti;
  • prestazioni professionali relative alla realizzazione degli interventi.
Nel caso delle PMI, il contributo regionale a fondo perduto a integrazione del Conto Termico viene concesso a condizione che la somma dei due contributi non superi:
  • il 65% delle spese ammissibili riconosciute dal GSE nel caso di micro e piccole imprese;
  • il 55% delle spese ammissibili riconosciute dal GSE nel caso di medie imprese.

Le caratteristiche degli impianti a biomassa finanziabili

Gli impianti che si vanno a sostituire devono essere adibiti al riscaldamento e possono essere alimentati:

  • con biomassa legnosa;
  • con combustibili diversi dalla biomassa legnosa (gasolio, gas naturale, metano o GPL).

Nel caso di sostituzione di impianti precedentemente alimentati con combustibili diversi dalla biomassa legnosa, il contributo può riguardare solo impianti a biomassa EN 303-5 con classificazione 5 stelle dotati di alimentazione automatica e di sistema di filtrazione integrato o esterno al corpo caldaia, alimentati con pellet o cippato certificati e, infine, dotati di un sistema di accumulo termico non inferiore a 20 l/kWt.

Nel caso di sostituzione di impianti precedentemente alimentati con biomassa legnosa, invece, i requisiti degli impianti finanziabili sono differenziati in relazione all’altitudine del Comune, in questo modo:

  • Comuni con altitudine superiore a 300 m, generatori a biomassa nelle classi ambientali 4 e 5 stelle, ai sensi del DM 186/2017 con valori di polveri sottili (PP) non superiori a 20 mg/Nm3;
  • Comuni con altitudine inferiore o uguale a 300 m slm, generatori a biomassa nella classe ambientale 5 stelle, ai sensi del D.M. 186/2017 con valori di polveri sottili (PP) non superiori a 15 mg/Nm3.
È necessario verificare, inoltre, che l’istallazione di un impianto a biomassa non sia vietata dalle disposizioni per la tutela della qualità della qualità dell’aria approvate dal singolo Comune.

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