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4 febbraio 2020  |  a cura di Industriale Viessmann  |  condividi con

I due incentivi a disposizione per gli impianti a biomassa

4 febbraio 2020
Biomassa, Incentivi

Conto Termico e Titoli di Efficienza Energetica consentono di ammortizzare in meno tempo il costo iniziale di una caldaia a biomassa aziendale, ma con importanti differenze.

L’installazione di un impianto a biomassa legnosa (cippato, bricchetti e pellet) per il riscaldamento aziendale può rivelarsi la scelta giusta, soprattutto quando l’unica alternativa è utilizzare fonti fossili decisamente più inquinanti, come il gasolio.

Per le aziende che possono sfruttare materiale di scarto, ad esempio le segherie, o biomassa di “filiera corta”, la scelta si dimostra particolarmente conveniente e sostenibile dal punto di vista ambientale.

Il costo maggiore delle caldaie a biomassa è compensato nel tempo dalle quotazioni inferiori del combustibile, ma viene ammortizzato più velocemente anche grazie agli incentivi statali disponibili: il Conto Termico e i Titoli di Efficienza Energetica, o Certificati Bianchi.

La scelta dell’uno o dell’altro incentivo deve essere fatta in base al caso specifico tenendo conto dei vari parametri con cui sono calcolati (per esempio le ore di funzionamento dell’impianto), ricordando una importante differenza: mentre il Conto Termico incentiva caldaie a biomassa per il solo riscaldamento, i Certificati Bianchi possono essere sfruttati per installare generatori destinati al calore di processo.

Il Conto Termico per gli impianti a biomassa

Il Conto Termico è un incentivo statale erogato dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici) destinato a persone fisiche, soggetti titolari di reddito d’impresa o di reddito agrario e Pubbliche amministrazione, che rimborsa tramite bonifico bancario fino al 65% delle spese sostenute per l’installazione di impianti che incrementano l’efficienza energetica o producono energia termica da fonti rinnovabili.

Tra questi vi sono anche le caldaie a biomassa fino a 2 MW di potenza. In particolare, il Conto Termico incentiva le spese per l’installazione di nuove caldaie a biomassa in sostituzione di impianti per la climatizzazione invernale in edifici, serre o fabbricati rurali esistenti alimentati a biomassa, gasolio, olio combustibile o carbone (anche GPL per le aziende agricole in aree non metanizzate).
Sempre nel caso delle aziende agricole è ammessa anche l’installazione ex novo. Per accedere all’incentivo bisogna prima realizzare l’impianto e la richiesta deve essere presentata al GSE entro 60 giorni dalla conclusione dell’intervento.

Le caldaie a biomassa devono possedere determinate caratteristiche, queste sono le principali:

  • rendimento termico utile non inferiore all’89% per le caldaie sopra i 500 kW di potenza;
  • emissioni caldaia a biomassa solida: particolato primario totale inferiore a 30 mg/Nm3; CO inferiore a 0,36 g/Nm3 (rif. 13% O2);
  • emissioni caldaia a pellet: particolato primario totale inferiore a 20 mg/Nm3; CO inferiore a 0,25 g/Nm3 (rif. 13% O2);
  • la manutenzione di generatore e canna fumaria deve essere almeno biennale ed effettuata da personale qualificato.

L’incentivo erogato annualmente è calcolato in funzione di diversi fattori:

  • il coefficiente di valorizzazione dell’energia termica in euro/kWh;
  • la potenza termica nominale dell’impianto;
  • le ore di funzionamento definite dal Conto Termico in relazione alla zona climatica di appartenenza;
  • il coefficiente premiante riferito al livello di emissioni di particolato primario della caldaia.

Per gli impianti non domestici, quindi sopra i 35 kW, vengono erogate rate annuali per un periodo di cinque anni.

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I Certificati Bianchi per gli impianti a biomassa

Con Certificati Bianchi, come accennavamo in precedenza, è possibile ottenere incentivi anche per gli impianti a biomassa dedicati alla produzione di calore per i processi produttivi: è necessario muoversi in anticipo, presentando al GSE una proposta preliminare che, una volta ottenuto parere positivo, consente di procedere con l’investimento.

La possibilità di accesso al meccanismo dei Certificati Bianchi per la biomassa è stato chiarito con la Legge n. 58 (conversione del Decreto Crescita), che ha posto come condizione il fatto il nuovo impianto abbia la capacità di incrementare l’efficienza energetica rispetto alla situazione precedente.
In particolare, per le caldaie a biomassa il risparmio derivante dai progetti (sui quali viene calcolato il numero di TEE riconosciuti) è determinato:

  • nel caso di nuova installazione per un fabbisogno integrativo, in base all’incremento di efficienza energetica della situazione post intervento rispetto alla situazione “di riferimento” e in relazione alla capacità di generare un risparmio di energia non rinnovabile, secondo un algoritmo che tiene conto di vari parametri tra i quali il rendimento di una caldaia standard di riferimento;
  • nel caso di sostituzione di un impianto di produzione di energia termica da fonte fossile (senza variazione del fabbisogno di energia termica), in base alla quantità di energia non rinnovabile sostituita rispetto alla situazione di partenza;
  • nel caso di sostituzione di un impianto a fonte rinnovabile con un altro altre a fonte rinnovabile, in base all’incremento di efficienza energetica apportato dal nuovo impianto.

Per le caldaie a biomassa fino a 2 MW di potenza per l’accesso ai TEE è necessario rispettare gli stessi limiti di emissione (e i relativi metodi di misura) validi per l’accesso all'ultima versione del Conto Termico.

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