Nella riqualificazione di un impianto che prevede la sostituzione del generatore di calore, si deve porre attenzione a diversi fattori come:
- Sistema di espansione
- Tipologia di corpi riscaldanti
- Trattamento e filtraggio dell’acqua di riempimento
- Presenza di perdite d’acqua non sanabili
I guasti che maggiormente colpiscono i generatori di calore e che derivano da anomalie dell’impianto di riscaldamento possono essere:
- Incrostazioni di calcare
- Depositi fangosi
- Corrosioni localizzate da ossigeno
- Corrosioni da sottodeposito
- Corrosioni acide
Riqualificazione e manutenzione impianti industriali per il riscaldamento: a cosa prestare attenzione?
FORMAZIONE DI CALCARE
Avviene principalmente all’interno delle caldaie, localizzato nelle zone sottoposte ad un riscaldamento molto intenso. Le incrostazioni derivate dal calcare sono causate, oltre che dalla durezza dell’acqua, dal continuo reintegro dell’acqua nell’impianto dovuto a perdite del circuito non riparabili o svuotamenti e riempimenti periodici.
DEPOSITI SOLIDI E FANGOSI
Sono causati dai corpi solidi che entrano nel circuito per la mancata filtrazione dell’acqua in ingresso (sabbia) o da scaglie di materiale che si staccano dalle tubazioni nei casi in cui ci sia una corrosione in atto (ruggine). In un vecchio impianto questi depositi possono essere presenti in quantità elevate. Le sostanze solide si depositano generalmente sul fondo della caldaia (fanghi).
CORROSIONE DA OSSIGENO
L’ossigeno si trova naturalmente disciolto nell’acqua sotto forma di microbolle; è questo ossigeno che corrode il ferro della caldaia e dell’impianto di riscaldamento (e non quello presente nella molecola dell’acqua, H2O).
Quando l’ossigeno disciolto viene a mancare nell’acqua perché ha iniziato a corrodere il metallo, l’acqua cerca di incamerare nuovo ossigeno per ristabilire il suo equilibrio naturale. E’ indispensabile quindi evitare accuratamente che l’acqua dell’impianto possa riossigenarsi. Il circuito di riscaldamento può assorbire aria attraverso:
- Il vaso d’espansione aperto
- Tubazioni in materiale plastico
- Insufficiente pressione del circuito e formazione di vuoto (tutte le giunzioni idrauliche e tenute delle pompe sono progettate per resistere alla pressione, ma non alla depressione)
- Reintegro di acqua nuova causa perdite o svuotamento del circuito per manutenzione.
Per evitare la corrosione da ossigeno è necessario:
- Installare un sistema di espansione a vaso chiuso
- Prevedere un condizionamento chimico dell’acqua per proteggere le parti metalliche
- Assicurarsi che il circuito non abbia perdite d’acqua
- In presenza di situazioni non sanabili, separare il circuito di caldaia dell’impianto con uno scambiatore di calore.
CORROSIONE DA SOTTODEPOSITO
Deriva dalla presenza di corpi estranei che si depositano generalmente sul fondo della caldaia. A causa di differenti potenziali elettrochimici tra il metallo della caldaia ed il deposito, si innesca una reazione di micro-corrosione localizzata. Per evitare le corrosioni da sottodeposito è necessario:
- Installare un filtro sull’ingresso dell’acqua da riempimento.
- Installare un defangatore o un separatore d’impurità sulla tubazione di ritorno della caldaia.
CORROSIONI ACIDE
Meno visibili rispetto alle altre, interessano tutto l’impianto di riscaldamento intaccandolo in maniera uniforme. Sono causate dall’aggressività dell’acqua dovuta ad un basso valore pH (<7) causato da un non corretto addolcimento dell’acqua e dalla presenza di anidride carbonica.
Solo un professionista del settore industriale può aiutarti a capire lo stato dell’attuale impianto installato e suggerirti le migliori soluzioni per riqualificare l’impianto di riscaldamento. La figura dell’energy manager nello specifico, grazie ad un’attenta analisi energetica è in grado di definire i consumi dell’azienda definendo le misure essenziali di efficientamento per aumentare il risparmio.
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