Investire oggi in cogenerazione e in impianti fotovoltaici è particolarmente conveniente, perché con gli alti costi energetici si riducono i tempi di ritorno.
Indice:
- Autoproduzione con cogenerazione: i tempi di ritorno si riducono
- Autoproduzione da fotovoltaico mai così conveniente
- Gli investimenti delle imprese italiane in efficienza e autoproduzione
- riducendo i consumi (coibentando l’involucro edilizio, installando impianti più efficienti e adottando buone pratiche);
- con tecnologie che consentono l’autoproduzione, per avvicinarsi all’autonomia energetica e dipendere meno dai prezzi altalenanti della materia prima.
Autoproduzione con cogenerazione: i tempi di ritorno si riducono
Un sistema di cogenerazione unisce i concetti (e i benefici) di efficienza e di auto-produzione energetica. Questi impianti consentono, infatti, di autoprodurre elettricità e calore utile con un unico impianto e in modo estremamente efficiente, apportando un risparmio di energia primaria (generalmente gas) di circa il 30% rispetto alla produzione separata dei due vettori energetici. Questo accade perché viene recuperato e utilizzato il calore che si genera producendo energia elettrica, che normalmente viene disperso (corrisponde al 45% dell’energia utilizzata). Si può affermare, quindi che la cogenerazione è una tecnologia conveniente in assoluto, in particolare per le imprese che hanno consumi contemporanei e costanti di calore ed elettricità (per sapere di più leggi anche (Come calcolare la convenienza economica della cogenerazione).In tempi “normali”, ossia con i costi del gas di qualche anno fa, un ritorno dell’investimento buono era stimato in circa 3 o 4 anni, ma in questo momento, con i prezzi ai massimi storici, si potrebbe pensare che un cogeneratore sia meno conveniente. Invece non è così, perché proprio con costi alti dell’energia i tempi di ritorno della cogenerazione si accorciano, essenzialmente perché il “fattore efficienza” diventa ancora più importante e perché il risparmio che si può ottenere sull’energia elettrica è altissimo. Secondo il parere di Vittorio Chiesa, direttore scientifico dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, riportato dal Sole 24 Ore, con uno scenario di prezzi della materia prima energia elevati come quelli attuali (ad esempio 350 euro/MWh per l’elettricità e 200 euro/MWh per il gas) i tempi di ritorno di un cogeneratore potrebbero addirittura scendere sotto l’anno e mezzo, mentre in precedenza, con prezzi “normali”, erano di oltre due anni. L’IRR (Internal rate of return, ossia tasso di rendimento utilizzato per valutare la convenienza di un investimento), può avvicinarsi al 70%, un valore molto alto.
Per sapere di più leggi e scarica la nostra Guida alla cogenerazione delle imprese
Autoproduzione da fotovoltaico mai così conveniente
Se fare a meno dei combustibili fossili per produrre calore per i processi produttivi è difficile, l’elettricità, invece, può essere facilmente auto-prodotta installando un impianto fotovoltaico aziendale. Ci sono aziende che riescono a soddisfare oltre il 50% del proprio fabbisogno grazie ai pannelli fotovoltaici, riducendo notevolmente la propria bolletta. Sempre considerando i costi dell’elettricità che avevamo fino a due anni fa (circa 20 centesimi di euro/kWh), il tempo di ritorno dell’investimento per un impianto in autoconsumo tra i 20 e i 50 kW (taglia tipica aziendale) era sotto i 10 anni (per sapere di più leggi anche Fotovoltaico: in quanto tempo si ripaga un impianto aziendale). Pensate al vantaggio economico che si può ottenere ora, con costi al kWh quasi triplicati e un ritorno che può quindi avvenire in tempi rapidissimi. Molte aziende hanno già investito in un impianto fotovoltaico aziendale ed altre sono in procinto di farlo. Un esempio di grande fotovoltaico aziendale? Quello di Lamicolor, che ha realizzato qualche anno fa un impianto da ben 400 kWh totalmente in autoconsumo.Gli investimenti delle imprese italiane in efficienza e autoproduzione
Le imprese che hanno investito in efficienza negli scorsi anni hanno oggi un incomparabile vantaggio rispetto ai concorrenti. Decidere di investire oggi in queste tecnologie non solo consente di affrontare la sfida del caro energia, ma permette di ridurre i rischi connessi a una situazione di crisi che potrebbe prolungarsi ancora per molti mesi.Nel 2020, in piena pandemia da Coronavirus, gli investimenti erano calati rispetto all’anno precedente, ma nel 2021 le imprese italiane hanno ricominciato a investire: 2,2 miliardi, con una crescita dell’% rispetto al 2021. Secondo l’ultimo Digital Energy Efficiency Report 2022 del Politecnico di Milano, sono ripresi soprattutto gli investimenti in tecnologie “hardware” per l’efficienza, tra cui vi sono proprio gli impianti di cogenerazione che sono cresciuti del 21% nel totale investito (per sapere di più sull’Energy Efficiency Report leggi anche Efficienza energetica, gli investimenti delle imprese tornano a crescere).