Tecnologie efficienti per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria: dalla biomassa alla trigenerazione, ecco come le RSA possono ridurre i costi e l’impatto ambientale.
AGGIORNAMENTO 4 MAGGIO 2021
Secondo i dati Istat, entro il 2050 l’Italia sarà uno dei paesi OCSE con la popolazione più anziana. La domanda di servizi di assistenza a questa particolare fascia di persone fragili è quindi destinata a crescere, e con essa la presenza sul nostro territorio di RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali). Le RSA sono strutture socio-sanitarie che ospitano anziani non autosufficienti, con attività a metà strada tra quelle di un ospedale e quelle di un albergo, con consumi energetici elevati; la qualità e la continuità dei servizi offerti devono andare di pari passo con la presenza di tecnologie all’avanguardia ed energicamente efficienti, per garantire la sostenibilità economica dei centri abbassando i costi di gestione. Ecco perché in una RSA è fondamentale individuare le soluzioni che possono assicurare ai degenti il comfort ottimale ma apportando benefici economici immediati e a lungo termine (per sapere di più leggi la nostra "Guida all’efficienza energetica nelle RSA").
Qual è l’approccio per tagliare le spese energetiche nelle RSA?
Un approccio corretto all’efficientamento energetico di una RSA deve considerare sia aspetti strutturali dell’edificio (isolamento di involucro e di infissi, impianti energetici) che gestionali (regolazione temperatura e illuminazione, ecc.). Visti i servizi da garantire ai degenti e le normative da rispettare, per impostare nel modo migliore un progetto che consenta davvero di ottimizzare il rapporto prestazioni/consumi, in una RSA è fondamentale partire da una Diagnosi Energetica affidata a una Esco o a un EGE (Esperto in gestione dell’energia) certificati.Le tecnologie a disposizione per dotare la propria struttura di impianti innovativi per il riscaldamento e il raffrescamento sono diverse: dalla cogenerazione/trigenerazione (indicata perché c’è contemporaneità di consumi elettrici e termici), alle caldaie ad alta efficienza per il riscaldamento e la produzione di ACS, alle pompe di calore di media e alta potenza, fino al solare termico e fotovoltaico.
Due RSA che hanno ridotto i consumi con soluzioni Viessmann
La Clinica Cobellis di Salerno è una struttura immersa nel parco Nazionale del Cilento e della valle di Diano che ospita più di 200 pazienti e si estende su una superficie di quasi 3 ettari.
L’impianto termico esistente, una vecchia caldaia a gasolio, determinava ingenti consumi, oltre ad avere un alto impatto ambientale. Poiché la zona non era servita dal metano, si è optato per l’installazione di una caldaia a biomassa fornita da Viessmann che utilizza come combustibile cippato di filiera corta, ottenuto dalla pulitura del sottobosco e dalle potature di ulivi e vigneti dell’azienda agricola di proprietà della stessa struttura.
La centrale termica è utilizzata per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria durante la stagione invernale. In estate l’acqua calda è impiegata per riscaldare un gruppo ad assorbimento e produrre acqua refrigerata, in parallelo ai gruppi frigoriferi esistenti, per la climatizzazione degli ambienti.
La caldaia a biomassa assicura un alto rendimento (fino al 92%), emissioni minime in fase di esercizio e costi di gestione ridotti (leggi anche "La nuova offerta flessibile di caldaie a biomassa Viessmann").
Oltre al risparmio energetico, la committenza aveva un’altra necessità: realizzare un impianto termico che rispettasse i vincoli paesaggistici dell’ente parco. Data la ridotta altezza del generatore, è stato possibile realizzare un locale termico interrato a basso impatto, con una botola carrabile pneumatica a scomparsa per il carico del cippato.
La residenza Angelo Maj, a Darfo Boario Terme in provincia di Brescia, è una residenza per anziani situata sulla collina sovrastante le Terme, nella pittoresca Val di Scalve e in prossimità del lago Moro. La residenza è di dimensioni medio-grandi (conta oltre ottanta posti letto) ed è immersa in un ampio parco circondato dalle montagne.
La struttura era alla ricerca di una soluzione impiantistica in grado di abbassare i costi energetici per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti ma non solo. Qualche anno fa è stata quindi effettuata la riqualificazione dell’impianto esistenze, adottando un impianto di trigenerazione in grado di soddisfare le esigenze di energia elettrica e termica dell'intera struttura e provvedere, inoltre, al raffrescamento nei mesi caldi.
L'intervento ha previsto l'installazione di un cogeneratore Vitobloc 200 da 70 kWe e 115 kWt, abbinato a un assorbitore a bromuro di litio da 70 kWf. Vitobloc 200 è un cogeneratore a 6 cilindri a gas che raggiunge rendimenti fino al 90,4 %. È dotato di batterie starter e generatore sincrono di serie ed è così predisposto per il funzionamento in sostituzione della rete elettrica. Le unità sono completamente precablate e testate in fabbrica, per un'installazione agevolata, e sono dotate di sistemi di supervisione remota particolarmente efficienti.