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25 novembre 2021  |  a cura di Industriale Viessmann
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Come ridurre i consumi di elettricità negli alberghi

25 novembre 2021
Alberghiero

La bolletta elettrica negli alberghi è una voce di costo molto importante. Ora c’è il Superbonus 80% per aumentare l’efficienza delle strutture.

AGGIORNAMENTO 25 NOVEMBRE 2021

Negli alberghi spesso non esiste una chiara percezione dei consumi energetici, nemmeno quando sono rilevanti e nonostante le bollette continuino a crescere (per sapere di più leggi la nostra Guida all’efficienza energetica nel settore alberghiero). Questo vale soprattutto per l’elettricità che rappresenta per le strutture ricettive un vettore energetico fondamentale (insieme al calore per il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria). Se i consumi elettrici valgono il 43% di quelli complessivi, i costi dell’elettricità possono superare il 60% del computo totale (le stime, riportate nel grafico sottostante, sono di Rse ed Enea). È importante, quindi, valutare misure e interventi che possano migliorare l’efficienza energetica degli immobili abbattendo i costi.

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Costo_energetico_strutture_alberghiere

Fabbisogno e spesa energetica degli alberghi

Secondo le stime elaborate a settembre 2021 da Confcommercio nel suo ultimo “Monitoraggio costo energia per il terziario”, per un albergo “tipo” (potenza impegnata 90 kW, consumo 250.000 kWh/anno) la spesa annuale per l’energia elettrica può arrivare a superare i 66.000 euro con tariffe a prezzo variabile, mentre con quelle siglate tempo fa a prezzo fisso, in questo momento si riesce a risparmiare (si veda grafico in basso). Il forte incremento dei prezzi del gas sui mercati farà aumentare anche nei prossimi trimestri la spesa complessiva dell’elettricità del settore alberghiero, con un andamento al rialzo per tutti i tipi di contratto di fornitura.

Nuovo grafico Confcommercio

Il nuovo Superbonus 80% per gli alberghi

Il Decreto Recovery approvato dal Governo a fine ottobre 2021 consente agli hotel di investire per la riqualificazione delle proprie strutture sfruttando un’agevolazione fiscale davvero eccezionale. La misura, chiamata anche "Superbonus alberghi", fa parte degli interventi decisi all’interno del PNRR per il settore del turismo: si tratta di un credito d’imposta dell’80% per le spese di riqualificazione energetica e di messa in sicurezza degli immobili, destinata ad alberghi, agriturismi, stabilimenti balneari, terme, porti turistici, parchi tematici, fiere e congressi. Il nuovo Superbonus 80% potrà essere utilizzato in compensazione per abbattere le imposte oppure sarà cedibile a terzi (per sapere di più leggi anche In arrivo il Superbonus alberghi all’80% per le riqualificazioni). 

Le soluzioni per fare efficienza energetica negli alberghi

Nello studio “Caratterizzazione energetica del settore alberghiero in Italia”, RSE stima che il consumo di elettricità negli hotel sia compreso, come valori minimo/massimo, tra 5 a 11 MWh per stanza l’anno, a seconda della zona climatica della stagionalità e dei servizi offerti.

La ripartizione dei consumi di elettricità indica che:

  • circa la metà del fabbisogno (45%) è imputabile al sistema di illuminazione;
  • il secondo utilizzo elettrico è legato all’ aria condizionata (26%)
  • seguito dalla cucina (11,5%);
  • dalla ventilazione (10%);
  • e dall’insieme Tv + frigobar (5%).

Per ultimo vi sono gli utilizzi elettrici di lavastoviglie e uffici. Se nella struttura sono presenti più ascensori, anche questi hanno un consumo non trascurabile.

Vediamo, quindi, i principali interventi che possono aiutare gli energy manager o gli amministratori delle strutture alberghiere a ridurre i consumi elettrici e a migliorare l’efficienza energetica delle proprie strutture.

  • Cogenerazione/trigenerazione. Un modo per ridurre i consumi di un hotel è l’autoproduzione di energia tramite installazione di un cogeneratore, che consente la contemporanea produzione di energia elettrica e di calore per il riscaldamento. Abbinando un chiller, si ottiene la trigenerazione, che permette di sfruttare il calore prodotto dal generatore elettrico per produrre energia frigorifera per la climatizzazione estiva. I risparmi energetici sono circa del 30%.
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  • Fotovoltaico. L’installazione di un impianto fotovoltaico dotato di sistema di accumulo consente di autoprodurre parte dell’energia elettrica richiesta dall’hotel, con notevoli risparmi in bolletta. Ogni kW installato richiede uno spazio di circa 8-10 mq per moduli complanari alle coperture; se si dispone, oltre al tetto, di coperture delle pensiline del parcheggio, la superficie consente di installare una potenza più che adeguata. L’utilizzo di energie rinnovabili rende l’hotel eco-sostenibile, a vantaggio anche dell’immagine “green” della struttura.
  • Installazione di lampade a Led in sostituzione di quelle tradizionali.  Con la tecnologia a Led i consumi si riducono con un intervallo che può variare dal 50 al 90%, mentre la vita utile di queste lampadine è di circa 20 anni.
  • Sensori di presenza. Sono utilizzati per attivare/disattivare l’illuminazione e gli impianti di climatizzazione e consentono una riduzione dei consumi delle lampade dal 40 al 60%, con un tempo di ritorno dell’investimento di 1-2 anni. Possono affiancare o sostituire le tecnologie basate su card per l’attivazione e spegnimento automatico dei sistemi.
  • Installazione di regolatori a portata variabile dell’aria per la climatizzazione mediante l’installazione di inverter che regolano la velocità del ventilatore. Il trattamento di una portata d’aria ridotta consente notevoli risparmi energetici.
  • Ottimizzazione dei consumi degli ascensori. Un ascensore di un hotel medio-grande consuma circa 11.500 kWh/anno (dati Anea, Agenzia Napoletana Energia e Ambiente). È consigliabile l’installazione di inverter per ridurre i consumi nella fase di sollevamento e di motogeneratori (che producono energia elettrica durante la fase di discesa).
  • Sostituzione del vecchio generatore di calore con una nuova caldaia a condensazione. Le caldaie a condensazione, generalmente a gas (oppure a biomassa) sfruttano il calore dei fumi di combustione, che viene recuperato aumentando l’efficienza dell’impianto. Ormai diventate uno standard per il riscaldamento domestico, esistono modelli murali di grande potenza (fino a 150 kW e oltre, se utilizzate in cascata). Consentono di ridurre i consumi per il riscaldamento del 30% e riducono la quantità di CO2, di monossido di carbonio e di ossidi di azoto emessi in atmosfera.

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